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ICCCR 2016: autoblog al raduno Internazionale di Citroën

Non solo Citroën storiche, ma tante curiosità e stranezze legate al mondo di appassionati del Doble Chevron. Il nostro racconto del 16° ICCCR il maxi raduno internazionale di Citroën.


C’è chi ama andare al mare, chi preferisce la montagna, e poi c’è chi come ha un attimo di tempo libero parte in vacanza con la propria passione. L’ICCCR, l’International Citroën Car Club Rally, da questo punto di vista, è il raduno perfetto, perché si svolge sempre a cavallo di ferragosto.

Vacanze alternative allora? … Perché no… magari in macchina, quella giusta, meglio se d’epoca e ovviamente con il Doble Chevron sul muso, con i colleghi, la fidanzata o i parenti per raggiungere un gruppo di amici con cui si condivide la stessa “francese” passione.

E’ stato questo il nostro “mood” per prendere parte alla 16° edizione del ICCCR in Olanda, un evento che si tiene ogni 4 anni da oltre 40 anni, che per l’occasione si è svolto nei Paesi Bassi appena a nord di Arnhem con un’esposizione all’interno della splendida tenuta del castello di Middachten.

Partiti dalla sede storica di Citroën a Milano, in compagnia dei ragazzi del Centro Documentazione Storica Citroën abbiamo percorso più di 1.000 km al volante di una DS23 Pallas e una Citroën 2CV Soleil, attraversando Svizzera, Francia, Belgio e Olanda fino al Middachten Kasteel.

Una full immersion di 3 giorni per assaporare lo spirito che muove circa 2.000 auto e più di 10.000 appassionati da ogni parte d’Europa, per esibire la propria Citroën, ammirare esemplari unici e strambi, serie speciali e pezzi da museo, o girare a piedi tra gli stand per ripercorrere la gloriosa storia del Marchio, cercare pezzi di ricambio o vendere i propri, comprare cimeli, accessori e abbigliamento di ogni genere.

Il tutto accompagnato da musica e vini d’oltralpe, compresi champagne e ostriche, ma anche da fiumi di birra e cibo da strada espressamente cucinato in vecchi Furgonette su base 2 CV e HY. Tanta passione, rigore ma anche stranezze e curiosità con un unico comun denominatore; la passione viscerale per il Doble Chevron. Ecco il resoconto del nostro 16° ICCCR.

Dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa, non abbiamo rinunciato al comfort e al calore di un albergo a pochi chilometri dal castello. I puristi, invece, nonostante un venerdì nero con pioggia battente e location infangata, non hanno mai mollato, dormendo al fianco della loro auto, in tenda o in roulotte, trasformando il campeggio in una vera e propria attrazione dell’evento.

Il bello di un evento come l’ICCCR è anche nelle persone che lo animano, e in questo caso lo spettacolo è nel vedere insieme appassionati di ogni età, genere e stato sociale tutti insieme entusiasticamente. Veri gentlemen d’altri tempi con le loro “aristocratiche” Traction Avant insieme a giovani e vecchi hippie con le loro 2CV. In mezzo ci sono i possessori di DS più sobri ed eleganti come le loro auto, ma non mancano le eccezioni.

Diverse personalità quindi e diverse tipologie di personalizzazioni. Quelli che curano la propria auto come fosse una Dea – e non sono solo i diessisti – che non monterebbero mai un componente non conforme e che magari sono al raduno per andare alla ricerca del pezzo dell’epoca divenuto introvabile, e quelli invece che amano vivere la propria auto ogni giorno e allora la adattano e modificano con pezzi e componenti di ogni genere e epoca.

Girare al raduno con i ragazzi dell’Archivio Storico Citroën è un po’ come andare al museo d’arte moderna e avere al proprio fianco un cicerone che ti guida passo passo alla scoperta di tutte le opere, ripercorrendo la storia dei modelli, le curiosità legate al lancio e i retroscena dell’epoca, esaltando i pezzi rari e riconoscendo a colpo d’occhio i falsi dagli originali. Un vero spasso!

ICCCR è dunque un luogo dove riscoprire serie speciali, come la 2CV Sahara, una versione limitatissima dotata di due motori bicilindrici, uno all’anteriore e uno al posteriore, che la resero una 4×4 inarrestabile su ogni fondo. Oggi un’esemplare di questo genere vale abbondantemente oltre 100.000 Euro.

Elegantissime e sensazionali anche le DS Cabrio in allestimento speciale realizzate da Henry Chapron, carrozziere che creò alcune serie limitatissima dal fascino unico e dal valore che in alcuni casi supera i 200.000 Euro.

La 2CV è di sicuro una delle vetture più personalizzate al mondo. In Olanda all‘ICCCR abbiamo trovato ricambi di ogni genere, dalle scocche intere, ai motori, a ogni singolo dettaglio. Tra i vari stand, dove si tenevano anche workshop sulla meccanica del bicilindrico, c’era anche chi girava con una 2CV “naked”, telaio e motore senza carrozzeria per spostarsi rapidamente e chi invece esponeva la propria serie speciale. Sensazionali anche una versione corta 2 porte e una “fantasiosa” Limousine, ma c’era anche chi l’ha abbassata, allargata, rialzata o ringiovanita, insomma parola d’ordine spazio alla creatività!

Burton e Le Patron sono invece due realizzazioni “moderne” olandesi che sul telaio della 2CV hanno creato le proprie special, due spider sportive con cui godersi il canto del bicilindrico con il vento in faccia. E di vento se ne prende tanto vista l’assenza del parabrezza e le modiche al motore che in alcuni casi è in grado di spingerle alla soglia dei 200 km/h. Più essenziale la Burton in vendita a 11.000 Euro o in kit d’assemblaggio a 4.000 Euro, più elegante, meglio rifinita e più esclusiva Le Patron in vendita a poco meno di 12.0000.

Per la DS, il club olandese all’interno della sua hospitality ha messo in mostra la storia e la tecnica della famiglia DS e un’esemplare di DS 21 Taxi protagonista di Ritorno al Futuro II. In realtà, la DS è stata sempre protagonista nelle pellicole cinematografiche grazie alle sue sospensioni pneumatiche infatti si è sempre prestata per scene da stunt e numeri “da circo” riproposti con i migliori spezzoni in una saletta con videoproiettore.

Spazio anche alle corse, con alcuni esemplari di DS da rally, sia nelle rare versioni 3 porte che nella versione 4 porte con cambio semiautomatico, auto che, con piloti come Toivonen vinsero alcune prove del campionato del mondo rally, tra cui diversi Rally di Montecarlo. Spettacolare anche se poco fortunata, la BX 4TC 4×4 turbo da 200 CV una vettura rarissima anche perché in versione stradale, che prese parte al folle campionato del mondo rally Gruppo B negli anni 80.

Allo stand Citroën ufficiale oltre alle vetture normali, come la Cactus, c’era anche la concept car derivata dal virtuale. Frutto della collaborazione con Polyphony Digital, direttamente da Gran Turismo 5, la GT è un prototipo sfruttato per alcuni studi sull’aerodinamica che non vedrà mai la luce.

Non solo pezzi da museo, ma anche stranezze. Come una moto con marchio Citroen, in realtà è un fake, nata su base Guzzi e dotata del mitico bicilindrico della 2CV.

Tantissime le Traction Avant, berline e cabrio sia ante guerra che post guerra, comprese le speciali 6 cilindri di fine serie che servirono per sperimentare le sospensioni idrauliche che poi avrebbero debuttato sulla imminente DS.

Storia del marchio e rigore, ma anche folclore mischiato a pazzia e a gusti spesso, decisamente discutibili. Insomma, sono pazzi questi francesi? Un po’ si, ma a dirla tutta, sono in buona compagnia, visto che non sono gli unici… anche olandesi, inglesi, belgi, tedeschi e naturalmente qualche italiano.

Se l’auto è l’estensione della propria personalità, all’estero di tipi strani ce ne sono a bizzeffe e non è difficile trovare realizzazioni più uniche che rare! Guardare per credere… L’appuntamento per il prossimo ICCCR è fra 4 anni, ma ancora prima si festeggeranno i 100 anni di Citroën nel 2019… fatevi trovare pronti!

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