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Ferrari F12 Berlinetta in pista a Fiorano: la nostra prova

Ferrari F12berlinetta: test drive in pista a Fiorano

Fiorano – Nell’attesa di raccontarvi ogni dettaglio della nuova e impressionante Ferrari F12 Berlinetta, di sviscerare tutti i suoi aspetti tecnici, le innovazioni introdotte e l’emozionalità della sua guida, condividiamo con voi un primo video teaser che illustra e racchiude solo alcune delle fasi del test.

Speriamo che il sound del motore, i movimenti dello sterzo, l’asfalto che passa rapido sotto le ruote della F12Berlinetta, riescano almeno in parte a trasmettervi e farvi vivere da vicino tutta la “dinamicità”, il trasporto emotivo, l’adrenalina che scorre a fiumi sotto la pelle e quella sensazione di “volare a bassa quota” che questa fantastica Ferrari sa regalare al suo guidatore.

Perchè ogni 12 cilindri made in Maranello non è una Ferrari normale ma è il sunto e l’emblema dell’intera storia del cavallino rampante, un modello nato per essere il riferimento per tutto il settore dell’automobilismo moderno. Perchè la F12 sa essere tremendamente veloce in pista ma al contempo docile ed inaspettatamente confortevole su strada con la colonna sonora del suo V12 ad accompagnarne ogni movimento.


Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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Non è nata e non è stata progettata con l’esclusivo obbiettivo di essere efficace tra i cordoli, ma tra le magiche curve di Fiorano è stata in grado di trasportarci in un universo parallelo, dove esiste solo l’urlo acuto del suo propulsore accompagnato dallo stridio dei suoi pneumatici. Un balzo spazio temporale fatto di accelerazioni impressionanti, scandite dalla incredibile progressione del suo motore. Basta un pò di decisione sull’acceleratore perchè i suoi 740CV schiaccino il corpo del pilota contro i sedili (questo anche oltre i 250 orari), mentre nelle marce basse si ha come la sensazione che il sangue inverta il suo moto iniziando a scorrere al contrario assecondando il vettore accelerazione.

Forse esistono vetture più rapide nel tempo sul giro, dalla trazione un pò superiore o dal peso più contenuto, come ad esempio la 458 Italia, ma difficilmente potremmo trovare un’auto altrettanto coinvolgente da guidare o anche solo da ammirare ferma davanti a noi. La sua silhouette priva di sbavature e contemporaneamente audace ed equilibrata, ricca di personalità ma capace di far innamorare i più diversi osservatori, tecnologica ma fedele al passato, innovativa ma inconfondibilmente Ferrari.

Quello che impressiona è anche la sua capacità di scaricare a terra la sua enorme potenza con apparente facilità, con l’auto che mostra solo qualche leggero scossone rapidamente smorzato dai corretti movimenti dello sterzo. Il suo animo da purosangue viene fuori quando si inizia a lavorare con il manettino posto sul lato sinistro del volante, su strada si consiglia l’uso in configurazione sport, ma in pista si può tranquillamente utilizzare il race, quest’utlima impostazione predilige una guida pulita e traiettorie rotonde e ben raccordate. Unico neo nella configurazione race, quando avete il volante molto ruotato il traction taglia moltissimo sull’erogazione e nelle curve strette o i tornati può diventare molto invasivo.

Il passo successivo è il traction off (che lascia però inserito il sistema di stabilità) questo in pista è probabilmente il miglior rapporto tra sicurezza e divertimento perchè lascia le ruote libere di pattinare fin quando l’angolo di imbardata non supera una soglia massima, dopo la quale il sistema di stabilità interviene riallineando l’auto. L’ultimo step è ovviamente quello dell’ESP off che si aziona spingendo ancora verso l’alto il manettino che poi ritorna al suo posto grazie ad una molla di ritorno, ma a quel punto il gioco è fatto ed è proprio questo il punto di non ritorno che richiede una vasta perizia nella dosatura del gas ma al contempo esige anche una corretta gestione dei movimenti del volante.

Il corrispettivo è un controllo assoluto da parte del pilota che può fare con l’auto quasi ciò che vuole (compreso “girarsi” al primo errore). Ma al di la delle tarature del traction control, a impressionare è il suo comportamento che sembra riunire in un’unica vettura il meglio delle auto a motore anteriore e a motore centrale. E’ velocissima a centro curva e stabile in fase di rollio come un’auto a motore centrale, ma quando il posteriore perde aderenza non lo fa mai in modo violento e si lascia correggere facilmente proprio come un’auto a motore anteriore.

Il baricentro bassissimo e spostato indietro aiuta molto il bilanciamento e sia in staccata che in accelerazione il rollio resta molto contenuto, merito delle nuove sospensioni e anche dell’ottimo lavoro del telaio che prende parte alla dinamica del veicolo con le sue diverse zone a flessibilità controllata che assorbono in modo diverso i carichi a seconda della direzione da cui provengono o dal loro punto di applicazione.

Un’auto destinata a far parlare di se per molto tempo, che si pone come assoluto riferimento tecnico e stilistico nel panorama mondiale e che continueremo ad analizzare in modo più approfondito nel nostro prossimo articolo che sarà pubblicato insieme al video finale. Per ora vi offriamo una attenta analisi tecnica di tutti i componenti e le soluzioni introdotte su questo nuovo gioiello della gamma Ferrari. Il suo prezzo è fissato in circa 284.000 Euro e comprende 7 anni di tagliandi e una formula di garanzia piuttosto estesa.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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Un V12 che ha fatto la storia

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Un dodici cilindri rappresenta qualcosa di magico, la perfezione di un motore da corsa, l’eccellenza dal punto di vista ingegneristico, oltre a poter vantare una sonorità di scarico degna di un concerto canoro. Ma il 12 cilindri Ferrari a tutto questo aggiunge qualcosa in più, con il suo bagaglio di storia e tradizione che pochi altri marchi al Mondo oggi possono vantare. Lo diceva Enzo Ferrari che “i buoi vanno messi davanti al carro e non dietro” e su questo punto si scontrò a lungo con molti suoi giovani ingegneri, fino a convincersi che per un’auto da corsa la scelta migliore è quella del motore centrale. Sulle auto stradali però il motore anteriore continua a mantenere numerosi vantaggi, soprattutto se affinato nella distribuzione dei pesi come nel caso della nuova F12 che garantisce un baricentro molto arretrato e una distribuzione statica che fa gravare ben il 54% del peso sull’assale posteriore.

Nella storia della Casa di Maranello ci sono modelli 12 cilindri con motore anteriore ormai entrate di diritto nel gotha dell’automobilismo per i livelli tecnologici raggiunti e i risultati conquistati. Basti ricordare alcune sigle mitiche, come la 375 America del 1953, con motore derivato direttamente dalla Formula 1 di quegli anni, per passare poi alla 250 GTO dei primi anni ‘60, perfetta sintesi di prestazioni e stile. In questo parziale elenco non può certo mancare la 365 GTB4 del 1969, la cosiddetta Daytona, che grazie all’equilibrio della sua architettura era in grado di offrire sensazioni di guida uniche. Motori e vetture oggi ricercate dai collezionisti di tutto il Mondo e che hanno rappresentato dei veri salti generazionali quando furono prodotte.

Oggi la storia si rinnova e la F12berlinetta non è solo un nuovo 12 cilindri anteriore-centrale ma la capostipite di una nuova generazione di questo tipo di vetture. La più prestazionale ad oggi mai prodotta da Ferrari, che sa coniugare le potenze estreme con un’efficienza unica tanto da raggiungere livelli di consumi ed emissioni minori del 30% rispetto alla generazione precedente.
La sfida per ingegneri e tecnici è stata quella di creare una vettura a motore anteriore, dalle altissime prestazioni, in grado però di offrire grandi emozioni di guida anche a basse velocità. Un compito ancora più difficile perché doveva migliorare il progetto della 599 GTB Fiorano, giudicata da molti la più bella Ferrari di sempre.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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Un importante salto generazionale

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L’impegno degli uomini di Maranello ha dato vita ad una vettura dotata di un nuovo eccezionale motore da 740 CV con una coppia di 690 Nm. Propulsore, e posto guida sono stati abbassati, il passo ridotto e il nuovo layout di sospensioni e cambio ha permesso di contenere le dimensioni del posteriore: è dunque più compatta rispetto alla 599 GTB Fiorano. Vanta infine una distribuzione ideale del peso con il 54% sul posteriore e un baricentro abbassato e arretrato. Grazie a tutte queste caratteristiche la F12berlinetta è capace di raggiungere prestazioni eccezionali: 0-200 km/h in 8,5” ed un tempo sul giro a Fiorano pari a 1’23”. Anche il telaio spaceframe e la scocca della F12berlinetta sono di nuova concezione, con 12 differenti leghe di alluminio di cui alcune usate per la prima volta nel settore automotive e diverse tecnologie di assemblaggio e giunzione dei componenti. Questo ha permesso di contenere il peso a 1.525 kg e massimizzare l’efficienza prestazionale, con una rigidità torsionale incrementata del 20%.

Come su ogni Ferrari l’aerodinamica e lo stile sono stati sviluppati in modo integrato, dando vita a molte soluzioni innovative. Tra queste l’Aero Bridge, che per la prima volta sfrutta il cofano motore nella creazione del carico verticale, e l’Active Brake Cooling, ovvero portelle di raffreddamento delle prese d’aria freni che si aprono automaticamente in funzione delle temperature. La F12berlinetta raggiunge così la più alta efficienza complessiva mai ottenuta su una Ferrari (1,12 valore raddoppiato rispetto alla 599 GTB Fiorano) con un cx di 0,299 e un carico verticale di 123 chili a 200 km/h.

Frutto della collaborazione tra Centro Stile Ferrari e Pininfarina, la F12berlinetta è caratterizzata da un design basato sull’equilibrio delle proporzioni. Uno stile originale e innovativo con elementi tipici della tradizione delle 12 cilindri Ferrari. La linea è aggressiva e filante e nonostante la compattezza offre un livello di comfort e abitabilità altissimo.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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La Tecnica del Motore

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Il motore V12 a 65° di 6.262 cm3, ad iniezione diretta a 200 bar, raggiunge prestazioni mai ottenute prima da un 12 cilindri aspirato. La potenza massima è di 740 CV a 8250 giri/min, la potenza specifica tocca il valore record di 118 CV/l. La sportività è assicurata dalla coppia massima di 690 Nm, l’80% di quest’ultima disponibile già a 2.500 giri, con una spinta inesauribile fino al limitatore a 8700 giri. Il motore, esattamente come quelli sviluppati per la F1, ha una bassissima inerzia e quindi sale di giri in modo rapidissimo.

L’emozione di guida è amplificata dal sound di scarico ricco e pieno, caratteristico dei V12 aspirati Ferrari. Le prestazioni sono indicative anche dell’altissimo livello di efficienza di questo motore, che riduce i consumi e le emissioni del 30% grazie al sistema Stop&Start, all’alternatore “smart”, alla funzionalità “multispark” ed alle numerose soluzioni tecniche per la riduzione degli attriti che rendono la F12berlinetta “best in class” per quanto riguarda il rapporto potenza/emissioni. Il rapporto di compressione è stato aumentato fino a 13,5:1 ed è stata adottata la nuova centralina ionizzante 3.0 che garantisce il controllo della detonazione ed il riconoscimento del misfire. Per quanto riguarda il sottobasamento, sono state utilizzate quattro pompe di recupero olio con rotori a diametro ridotto e lamelle per ottimizzare l’estrazione dell’olio stesso verso le pompe.

La lubrificazione è garantita da una pompa di mandata a cilindrata variabile. Il trattamento dei pistoni, che hanno la 1° cava anodizzata e il 1° segmento in PVD con printed grafal, riduce gli attriti tra camma e pistone. Gli assi a camme sono tribofiniti attraverso un processo di lappatura delle superfici che consente di ridurre la rugosità superficiale fino a valori di Ra minori di 0.05, riducendo il coefficiente di attrito tra boccole, asse a camme e punteria. Queste hanno un rivestimento superficiale in DLC (Diamond Like Carbon) che consente di ridurre il coefficiente di attrito a vantaggio di prestazioni e consumi.

Tutti i tubi dei cilindri del collettore di scarico 6 in 1 con monocatalizzatore hanno uguale lunghezza e questo garantisce un tono squillante con predominanza dell’ordine principale di combustione. Ne risulta un sound motore chiaro e presente all’interno dell’abitacolo in tutte le condizioni di guida.

Il cambio F1 a doppia frizione con 7 marce è in grado di garantire un incremento prestazionale e un contemporaneo maggiore comfort di marcia. La tecnologia si basa su una gestione indipendente delle marce pari e delle marce dispari, preselezionate attraverso l’utilizzo di due alberi separati. Il tempo di cambiata, inteso e calcolato come sovrapposizione fra le fasi di apertura e di chiusura delle due frizioni, è quindi nullo e non genera alcuna interruzione di coppia alle ruote. Sulla F12berlinetta sono stati sviluppati rapporti accorciati e applicata la 7° marcia di potenza per sfruttare appieno e in ogni situazione il potenziale prestazionale della vettura. Nel cambio è stato inoltre integrato il differenziale elettronico E-Diff3, una soluzione che contribuisce alla riduzione del peso totale.

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L’architettura

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La F12berlinetta offre prestazioni e sensazioni straordinarie anche grazie ad un’evoluzione dell’architettura transaxle molto spinta, che si è sviluppata sulla base di obiettivi estremamente ambiziosi: la riduzione complessiva dei pesi, l’abbassamento e l’arretramento del baricentro, la riduzione della sezione frontale della vettura, il mantenimento di uno spazio interno per passeggeri e bagagli maggiore di quello presente sulla precedente coupé V12 e la garanzia di un comfort adeguato all’utilizzo su medie e lunghe distanze. Per raggiungere questi risultati sono stati abbassati il motore, la plancia ed i sedili. Inoltre la zona posteriore della vettura è stata estremamente compattata, grazie al riposizionamento ed alla diminuzione delle dimensioni del serbatoio (consentita a sua volta dalla maggiore efficienza del propulsore che garantisce autonomia immutata) e al nuovo layout derivante sia dalla geometria delle sospensioni posteriori multilink che dalla presenza del cambio F1 a doppia frizione, con differenziale a controllo elettronico integrato.

Anche la scelta di accedere al vano baule tramite un sistema di apertura con lunotto integrato nello sportello del vano bagagli si inserisce in questa logica poiché questa configurazione abbina eccellenti risultati di rigidezza strutturale ad una grande accessibilità al vano. Ciò ha consentito di arretrare le masse vettura rispetto agli assi ruota con una contemporanea riduzione del passo e conseguenti benefici sulla dinamica del veicolo.

Il risultato finale è una vettura più leggera di 70 Kg, con un baricentro abbassato di 25 mm, più corta (-47mm), bassa (-63 mm) e stretta (-20 mm) rispetto alla precedente coupé V12. Decisamente ridotto lo sbalzo posteriore (-82 mm) e incrementato quello anteriore (+65 mm) per dimensionare i sistemi di raffreddamento necessari per le doti di potenza del 12 cilindri di questa vettura. La distribuzione dei pesi è ideale, con il 54% al posteriore, e non ha eguali tra la concorrenza all’interno del segmento.

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L’Aerodinamica

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L’aerodinamica della F12berlinetta è stata sviluppata, in forte integrazione con lo stile, sulla base delle simulazioni di fluidodinamica computazionale (CFD) e di oltre 250 ore di prova in Galleria del Vento. Oltre ai flussi esterni lo studio si è concentrato anche su quelli interni con particolare attenzione per gli aspetti termici (tra gli altri su radiatori, scambiatori di calore e freni). Oltre all’efficienza della fluidodinamica questa ricerca si è spinta nella direzione della riduzione dei volumi attraverso l’ottimizzazione del “packaging” degli organi. Il risultato è la più alta efficienza complessiva mai raggiunta su una Ferrari certificata dal valore di 1,12 (raddoppiato rispetto alla 599 GTB Fiorano). Aumentato infatti del 76% il carico verticale (123 chili a 200 km/h) e sensibilmente ridotta la resistenza all’avanzamento (solo 0,299 il Cx).

Sulla F12berlinetta l’efficienza aerodinamica deriva principalmente dall’innovazione su tre elementi: l’Aero Bridge, lo Spoiler Soffiato ed il fondo aerodinamico. L’Aero Bridge è l’innovativa soluzione che per la prima volta sfrutta il cofano motore nella creazione del carico verticale, con l’adozione di due canali aerodinamici che attraversando il passaruota anteriore deviano il flusso d’aria nella fiancata concava, con ulteriori benefiche interazioni anche sulla scia delle ruote. Lo Spoiler Soffiato permette di usare i flussi in prossimità della parte posteriore della vettura per alterare, attraverso apposite prese, il campo di pressione nel passaruota con un effetto positivo sull’efficienza complessiva. Il fondo piatto infine è stato notevolmente evoluto, partendo dallo splitter anteriore scostato dal paraurti che genera carico e contemporaneamente alimenta i flussi in scorrimento verso l’estrattore posteriore, migliorandone il rendimento. Sempre nel sottoscocca, davanti alle ruote anteriori sono stati posizionati dam aerodinamici e diffusori a semicono che, oltre a generare carico, contribuiscono al raffreddamento dei freni.

Il dam posteriore ha il duplice scopo di schermare la ruota e generare vorticità che isola il fondo dalla centrifugazione derivante dal movimento delle ruote posteriori. L’utilizzo di un ampio diffusore posteriore con quattro derive, di cui quelle centrali con generatori di vortici, ha concorso al notevole incremento di carico verticale. In tema di integrazione tra fluidodinamica e gestione termica, l’uscita aria centrale sul cofano aumenta l’efficienza del sistema di raffreddamento e contribuisce anche a diminuire, in velocità, l’impatto dell’aria sul parabrezza creando un cuscino che devia il flusso naturale del vento. La resistenza all’avanzamento beneficia inoltre dell’Active Brake Cooling, ovvero delle portelle di raffreddamento delle prese aria freni che si aprono solo se richiesto in funzione delle temperature.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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L’abitacolo

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Nell’equilibrio tra la tecnologia avanzata e i dettagli raffinati di alta artigianalità degli interni in pelle Frau si trovano gli elementi imprescindibili iscritti nel DNA del marchio Ferrari. Il punto di forza del design degli interni risiede nell’ergonomia e nella ripartizione logica delle funzioni nello spazio: l’architettura leggera interpreta ed esalta l’interfaccia uomo-macchina in cui tutti i principali comandi sono direttamente raggiungibili dal pilota senza staccare le mani dalla corona e le informazioni poste direttamente di fronte ad esso.

L’eliminazione dei devio luci ed il posizionamento di tutti i comandi sul volante enfatizzano ancora di più il feeling della vettura con il mondo delle corse. La possibilità di accesso ad ogni singola funzione attraverso una presa sempre salda della corona, accompagnata da una nuova ergonomia delle leve cambio F1, consente il raggiungimento dei massimi livelli prestazionali in ogni condizione. Al centro della plancia spiccano gli innovativi aeratori, tre centrali e due laterali, ad “occhio di bue”, di chiara ispirazione aeronautica che ha permesso di ridurne il diametro; disposti sulla linea mediana, sono realizzati in carbonio e lega d’alluminio. Il passeggero, infine, viene coinvolto nell’esperienza di guida grazie al “display emozionale” posizionato di fronte al suo sedile nella zona tra l’airbag e il cassetto portaoggetti. Il tunnel centrale spicca per il suo aspetto leggero e funzionale. Un ponte longitudinale rialzato sostiene i pulsanti del cambio “F1” e incorpora il tasto luci d’emergenza, diventando uno degli elementi più iconici dell’abitacolo. Inferiormente, lo spazio rivestito in Alcantara® funge da portaoggetti, ed è presente un vano porta bicchieri. Le funzioni del mobiletto sono completate da un poggiabraccia regolabile sull’asse longitudinale, e incernierato lateralmente in modo da consentire un’ottima accessibilità al vano interno, dove è inoltre presente una comoda presa USB.

I pannelli porta della F12berlinetta, caratterizzati da una linea dinamica e fluida, si basano su una distribuzione logica delle funzioni principali: bracciolo, maniglia, tweeter e altoparlante, airbag e tasca in pelle. La specchiatura centrale del pannello concede ampie possibilità di configurazione in termini di finiture e materiali: tra le personalizzazioni è possibile optare anche per una bordatura in alluminio che esalta le linee di carattere del pannello. Il Manettino della F12berlinetta, di tipo Racing, privilegia le impostazioni di guida sportiva specifiche da superficie ad alto grip, offrendo grandi possibilità di configurare i parametri relativi ai controlli elettronici. Sulla plancia, il satellite di destra ospita i controlli dello schermo TFT corrispondente, attraverso cui viene visualizzato il nodo Info-telematico attraverso cui gestire il navigatore satellitare, mpianto HI-FI con funzione di streaming audio via bluetooth, comandi vocali per la selezione di tracce, artisti, album e titoli. È anche possibile stabilire una connessione Internet tramite smartphone per poter usufrire di web radio, podcasts e applicazioni specifiche.

Sull’altro satellite sono invece concentrati i comandi per la gestione del Vehicle Dynamic Assistance, le cui schermate sono consultabili sul display di sinistra: in questo modo è possibile avere un valido “supporto tecnico”, istante per istante, nel valutare lo stato della vettura ed il livello di performance che questa è in grado di raggiungere. Abilitato nelle modalità di manettino RACE, CT-off e ESC-off, renderà ancora più emozionante e sicura la guida permettendo di comprendere le condizioni più idonee di utilizzo della vettura. Un algoritmo consente di stimarne lo stato (temperatura pneumatici, freni e motore) in base alla dinamica di differenti parametri (accelerazione laterale, frontale, regime, velocità…), evidenziando al pilota le condizioni di utilizzo della vettura più idonee (WARM UP, necessità di ulteriore riscaldamento dei componenti; GO, condizioni di utilizzo ottimali per raggiungimento delle massime prestazioni; OVER: condizioni di surriscaldamento, necessità di procedere al raffreddamento dei componenti).

Per quanto riguarda i sedili, il principale obiettivo è stato quello di alleggerirne al massimo i volumi al fine di ottenere una maggiore mobilità all’interno dell’abitacolo, pur rispettando in pieno le sezioni di comfort e le geometrie di contenimento laterale. Il poggiatesta è integrato senza soluzione di continuità con lo schienale, conferendo al sedile un aspetto racing e moderno. La parte posteriore è arredata con una panchetta rivestita, dotata di cinghie in pelle per il contenimento dei bagagli nell’abitacolo. Notevole anche la disponibilità di spazio per occupanti (fino a 1,95 m di altezza) e bagagli (320 litri) e la flessibilità di utilizzo di questo spazio grazie alla possibilità di collegare all’occorrenza l’abitacolo al vano baule (ottenendo un vano complessivo di circa 500 litri).

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Telaio e Scocca

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Il telaio spaceframe e la scocca della F12berlinetta sono di nuova concezione utilizzano diverse tipologie di materiali e tecnologie dell’alluminio trasferite anche dal settore aeronautico. In particolare vengono utilizzati 12 tipi di leghe, con la prima applicazione di 2 nuove leghe strutturali. Questo ha permesso la massimizzazione dell’efficienza prestazionale della vettura (la rigidezza torsionale è stata incrementata del 20%) ed il contenimento del peso (circa 50 Kg sul solo perimetro di telaio e scocca, equivalenti a 70 Kg a pari scenario normativo). I requisiti di sicurezza (urto laterale palo e schiacciamento tetto) sono già in linea con future normative e particolare attenzione nel progetto è stata rivolta al miglioramento qualitativo della produzione e alla minimizzazione dei tempi e dei costi di assistenza a vantaggio del cliente.

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Prestazioni in Pista

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Con il tempo di 1’23’’ sulla pista di Fiorano, accelerazione 0-100 km/h in 3,1 secondi e 0-200 km/h in 8,5, la F12berlinetta è la vettura più prestazionale nella storia della Ferrari. Oltre alle performance assolute si contraddistingue per l’handling, unico nel suo genere: grazie ad un feeling e ad una facilità di guida ai massimi livelli, infatti, è possibile godere appieno della vettura in ogni situazione di utilizzo, non solamente nell’uso estremo in pista. Questo è il risultato del lavoro svolto innanzitutto sull’architettura, progredita al punto da conferire alla F12berlinetta una maneggevolezza senza precedenti: in questo modo si può trarre il massimo divertimento anche a basse velocità (caratteristica tipica soprattutto delle vetture a motore posteriore-centrale), in qualsiasi condizione di marcia, in pista e su strada, e con una sorprendente agilità e prontezza di risposta.

Inoltre, tutti i sottosistemi sono stati sviluppati in modo integrato tra loro, con lo specifico obiettivo di raggiungere questi risultati, senza rinunciare ad un alto livello di comfort. Nel dettaglio il lavoro ha riguardato molle e ammortizzatori, ruote e pneumatici, sistemi di controllo sull’imbardata quali differenziale elettronico (E-Diff), traction control (F1-Trac), controllo di stabilità (ESC) e ausili all’impianto frenante come ABS/EBD, che operano in maniera coordinata per trasmettere la coppia nel modo più intelligente e razionale, permettendo così di sfruttare al massimo la vettura. L’impianto frenante carboceramico (CCM3) gode degli sviluppi più recenti, quali una nuova mescola per le pastiglie posteriori e un sistema di raffreddamento ottimizzato derivato dall’esperienza in Formula 1, a cui si aggiunge l’Active Brake Cooling all’anteriore.

Questi accorgimenti assicurano assenza di fading (calo di rendimento) e spazi di frenata eccellenti (131 m da 200 km/h a 0, cioè ben 7 metri in meno rispetto alla 599 GTB Fiorano). Le sospensioni, con il tradizionale schema a triangoli sovrapposti sull’anteriore, il più basso con braccia a “L”, e Multilink sul posteriore, sono dotate dei nuovi ammortizzatori magnetoreologici SCM-E, caratterizzati dalla presenza del doppio solenoide e nuova centralina, a cui si aggiunge un nuovo software di controllo. Con questa tecnologia il controllo dello smorzamento avviene attraverso la variazione istantanea delle proprietà del fluido, sensibile al campo magnetico generato all’interno dell’ammortizzatore: una soluzione che consente una più rapida risposta e un controllo più preciso a favore di prestazioni e comfort. La F12berlinetta è così in grado di accelerare più rapidamente di qualsiasi altra Ferrari stradale.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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Programma 7 Years Maintenance

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo

Gli standard qualitativi raggiunti da Ferrari e l’attenzione crescente verso il cliente, sono alla base del programma di assistenza di 7 anni che viene offerto su tutta la gamma e dunque anche sulla nuova F12berlinetta. Questo programma prevede la copertura di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria per i primi 7 anni di vita della vettura. Il piano di manutenzione ordinaria come configurazione standard per i nuovi modelli rappresenta un servizio esclusivo per i proprietari di Ferrari, che saranno certi di mantenere al massimo il livello di prestazioni e sicurezza della propria auto nel corso degli anni.

Un vantaggio unico nel suo genere, offerto per la prima volta da un costruttore a livello globale, a testimonianza della costante attenzione che la casa di Maranello dedica ai propri clienti. Il servizio si estenderà anche a chi acquisterà una Ferrari non di prima immatricolazione. Controlli pianificati (a intervalli di 20.000 km oppure una volta all’anno senza limiti di chilometraggio), ricambi originali, ispezioni accurate attraverso i più moderni strumenti di diagnostica ad opera di personale qualificato formato direttamente presso il Ferrari Training Center di Maranello, sono alcuni dei principali vantaggi del Programma 7 Years Maintenance.

Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
Ferrari F12berlinetta: prime impressioni di guida a caldo
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