Stellantis, Cassino si ferma fino al 29 agosto: sindacati allarmati
Nuova fermata produttiva per Cassino Plant: preoccupazione tra i lavoratori. Uilm-Uil chiede chiarezza su modelli e investimenti per il rilancio
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Nuovo stop produttivo in arrivo per lo Stellantis Cassino Plant, una notizia che riaccende i riflettori sull’incertezza che grava da mesi sul futuro occupazionale e industriale di uno degli stabilimenti più strategici d’Italia. Dal 18 al 29 agosto, i reparti di Montaggio, Lastratura e Verniciatura chiuderanno temporaneamente i battenti, determinando l’interruzione della produzione di modelli di punta come Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale. Una decisione che coinvolge circa 2.500 lavoratori, già provati da una riduzione a un solo turno giornaliero e da una prospettiva sempre più incerta.
Manca la domanda
La comunicazione ufficiale, giunta oggi ai rappresentanti sindacali, mette in luce la profonda crisi di domanda che affligge lo stabilimento ciociaro. Una crisi che non solo mette a rischio il futuro di chi lavora direttamente in fabbrica, ma che si riflette a cascata su tutto l’indotto locale, rendendo ancora più fragile il tessuto economico della zona.
La reazione della Uilm Uil non si è fatta attendere. Il sindacato ha subito richiesto l’apertura di un tavolo nazionale di confronto, ribadendo la necessità di trovare soluzioni condivise e durature per tutelare i lavoratori. Il segretario Gennaro D’Avino ha espresso il malcontento e la preoccupazione di chi, da mesi, è costretto a fare i conti con riduzioni di orario e continui periodi di cassa integrazione, senza ricevere risposte chiare dall’azienda. “Non possiamo continuare ad accettare un modello in cui i lavoratori diventano variabili di aggiustamento senza nessuna garanzia concreta”, ha dichiarato D’Avino, dando voce all’esasperazione crescente tra le maestranze.
A preoccupare maggiormente è l’incertezza che aleggia sui nuovi modelli da produrre, in particolare quelli previsti sulla piattaforma elettrica Stla Large. L’assenza di un piano industriale dettagliato e trasparente non fa che alimentare i timori dei lavoratori e delle loro famiglie, che vedono minacciata la propria stabilità economica. La transizione verso la mobilità a zero emissioni, se non accompagnata da investimenti concreti e da una visione chiara, rischia di trasformarsi in un boomerang per tutto il comparto.
Un momento complicato
Lo Cassino Plant, storicamente legato alla produzione di veicoli premium per i marchi Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale, si trova oggi in bilico tra la necessità di innovare e la difficoltà di mantenere i livelli occupazionali. La transizione elettrico impone nuove sfide tecnologiche e industriali, ma senza un adeguato supporto rischia di tradursi in un progressivo ridimensionamento dello stabilimento e in una perdita di competitività a livello internazionale.
La questione, ormai, va ben oltre la semplice rivendicazione sindacale: riguarda il futuro industriale e sociale di un intero territorio. Senza investimenti mirati e una strategia chiara, il rischio è quello di compromettere in modo irreparabile l’ecosistema economico locale, con ripercussioni pesantissime per migliaia di famiglie e per il tessuto produttivo circostante.
Garanzie sul futuro
I sindacati, dunque, non chiedono soltanto la salvaguardia dei posti di lavoro, ma pretendono anche garanzie sulla futura missione produttiva dello stabilimento nell’era della transizione elettrico. Serve una risposta concreta da parte dell’azienda e delle istituzioni, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e tutela dell’occupazione.
In questo contesto di grande incertezza, la pausa forzata di agosto potrebbe trasformarsi in un momento di riflessione e confronto. È fondamentale che Stellantis e tutti gli attori coinvolti colgano questa occasione per definire un autentico piano industriale di rilancio, capace di garantire non solo la sopravvivenza, ma anche la crescita e lo sviluppo del Cassino Plant e dell’intero indotto. Il futuro della mobilità, e con esso quello di migliaia di lavoratori, passa anche da qui.
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