Rolls-Royce Phantom, fa un tuffo in piscina per i suoi 100 anni
Rolls-Royce Phantom celebra 100 anni tra miti musicali e la leggendaria follia di Keith Moon. Un'icona che attraversa generazioni e stili.
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C’è un episodio, sospeso tra leggenda e realtà, che incarna meglio di qualunque altro il fascino irriverente e trasgressivo della Rolls-Royce Phantom: il celebre tuffo in piscina attribuito a Keith Moon, iconico batterista dei The Who. Oggi, a distanza di un secolo dal debutto di questa auto di lusso che ha attraversato epoche e generazioni, la casa di Goodwood ha scelto di celebrare il suo anniversario con un tributo spettacolare, in grado di intrecciare mito, provocazione e un secolo di storia della musica.
«Dall’età d’oro di Hollywood all’ascesa dell’hip-hop, negli ultimi 100 anni gli artisti musicali hanno utilizzato la Phantom per proiettare la propria identità e sfidare le convenzioni», afferma Chris Brownridge, CEO di Rolls-Royce Motor Cars. Una dichiarazione che riassume l’essenza di questa icona su quattro ruote, divenuta simbolo di ribellione e stile per intere generazioni di celebrità.
Un omaggio al centenario
Per rendere omaggio ai suoi primi cento anni, Rolls-Royce ha orchestrato una ricostruzione che rimarrà impressa nella memoria degli appassionati e degli amanti delle grandi storie. Sulla storica piscina Tinside Lido di Plymouth, l’ultima generazione della Rolls-Royce Phantom è stata posizionata su un supporto subacqueo grazie a una chiatta e a una potente gru, dando vita a un’immagine dal forte impatto visivo: il lusso che si immerge nell’irriverenza del rock’n’roll, proprio come avrebbe fatto Keith Moon nel 1967 per festeggiare il suo ventunesimo compleanno.
L’episodio, ancora oggi oggetto di dibattito tra chi sostiene si trattasse davvero di una Rolls-Royce Phantom e chi invece ricorda una Lincoln Continental, resta uno dei momenti più discussi della storia della musica e del costume. La scelta di rievocarlo non è casuale: la Phantom, infatti, ha sempre rappresentato molto più di una semplice auto di lusso. È stata – e continua a essere – il veicolo prediletto per chi desidera lasciare il segno, sfidare le regole e affermare la propria unicità attraverso uno stile inconfondibile.
Amata da tanti vip
Nel corso di un secolo, la Rolls-Royce Phantom ha accompagnato un’incredibile schiera di artisti e personaggi influenti, divenendo la naturale estensione della loro personalità. Da Duke Ellington a Count Basie, giganti del jazz che hanno scritto pagine indelebili della storia della musica, fino a leggende del rock come Elvis Presley e John Lennon, la Phantom è stata testimone e protagonista di rivoluzioni culturali e musicali. Il suo fascino ha conquistato anche le nuove generazioni: basti pensare a star dell’hip-hop contemporaneo come 50 Cent, che l’hanno scelta per sottolineare la propria ascesa nel firmamento delle celebrità.
Non sono mancati, tra gli estimatori della icona britannica, nomi di peso dell’industria discografica: Brian Epstein, manager dei Beatles, e Berry Gordy, fondatore della Motown, hanno visto nella Phantom il simbolo tangibile del loro successo, uno status symbol che racconta di traguardi raggiunti e sogni realizzati.
Dicotomia nel DNA del veicolo
La celebrazione del centenario non si limita a ricordare un momento di follia creativa, ma mette in luce il ruolo della Rolls-Royce Phantom come ponte tra mondi apparentemente distanti: il lusso senza compromessi e la ribellione tipica delle rockstar. Un connubio che ha permesso a questa auto di lusso di attraversare decenni, mode e generi musicali, mantenendo intatto il suo carisma e la sua esclusività.
In definitiva, la Rolls-Royce Phantom non è solo un’auto: è un simbolo, un emblema di libertà espressiva e di affermazione personale. Un’icona capace di reinventarsi senza mai perdere il suo carattere unico, attraversando la storia della musica e diventando, a tutti gli effetti, parte integrante dell’immaginario collettivo. Un mito che, oggi come ieri, continua a far sognare chiunque desideri distinguersi e lasciare il segno.
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