Ritorna la produzione auto a Grugliasco, ma non con Lancia o Fiat
Desner lancia FIPA per riqualificare lo stabilimento Lear a Grugliasco: investimento 80-100 mln, 20.000 quadricicli annui e 250 assunzioni nel 2026. Sindacati cauti
Il futuro industriale di Grugliasco sembra destinato a una svolta epocale, grazie a un piano di rilancio che promette di trasformare radicalmente l’ex stabilimento Lear. Al centro di questa ambiziosa operazione si trova Desner, realtà emergente nel panorama della mobilità sostenibile, pronta a investire tra gli 80 e i 100 milioni di euro per dar vita a una fabbrica specializzata nella produzione di quadricicli elettrici. Il progetto punta a realizzare, entro il 2026, ventimila veicoli all’anno e a generare circa 250 nuovi posti di lavoro, offrendo così un’opportunità concreta di occupazione e rilancio per il territorio torinese.
La nuova iniziativa, denominata FIPA (Fabbrica Italiana Produzione Autoveicoli), si configura come un autentico esempio di reindustrializzazione e mira a riportare centralità produttiva in un’area che negli ultimi anni ha vissuto crisi e ridimensionamenti. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire una filiera completamente italiana, dedicata ai veicoli leggeri delle categorie normative L6 e L7, posizionando la fabbrica come punto di riferimento per la micromobilita urbana elettrica.
Un capitano d’industria coraggioso
Alla guida di questa trasformazione c’è Angelo Sun, fondatore di Desner, che ha delineato una strategia industriale ambiziosa: riportare la produzione in Europa, riducendo così i costi logistici e avvicinando la catena produttiva ai mercati di riferimento. L’idea è di rispondere in modo più efficace alla crescente domanda di soluzioni a basse emissioni, sviluppando un rapporto diretto con i clienti continentali e garantendo una maggiore reattività rispetto alle esigenze del mercato. Le trattative con gli stakeholder sono già in fase avanzata, con la chiusura delle negoziazioni fissata entro dicembre 2025.
La riconversione dell’ex sito produttivo prevede una ridefinizione totale degli spazi interni: saranno realizzate nuove aree produttive, settori logistici modernizzati e uffici progettati per sostenere una linea di assemblaggio specifica per veicoli compatti e a bassa velocità. Sebbene la complessità produttiva sia inferiore rispetto all’automotive tradizionale, restano fondamentali parametri quali qualità, sicurezza e affidabilità elettrica, che rappresentano fattori competitivi imprescindibili.
L’impatto economico sul territorio
L’impatto sul tessuto sociale ed economico di Grugliasco potrebbe essere notevole: oltre alle 250 assunzioni dirette, il progetto FIPA potrebbe attivare un indotto significativo, coinvolgendo fornitori specializzati, servizi tecnici e altre attività connesse alla filiera dei veicoli elettrici. Questo effetto moltiplicatore potrebbe tradursi in nuove opportunità di crescita per tutto il territorio.
Tuttavia, sul fronte sindacale, prevale ancora la cautela. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono verifiche approfondite sulla solidità finanziaria degli investitori e garanzie dettagliate sulle condizioni contrattuali e retributive, oltre a chiarezza sulle modalità di transizione del personale tra le diverse fasi produttive. Restano ancora da definire aspetti cruciali come le tutele previste, i dettagli sui trasferimenti e i piani di ricollocazione, così come gli impegni vincolanti sui volumi di produzione e la tempistica di avvio delle attività.
Dal punto di vista istituzionale ed economico, l’interesse per il progetto è elevato, ma accompagnato da un realismo necessario: la sostenibilità a medio e lungo termine dipenderà dalla capacità di Desner di consolidare un portafoglio ordini robusto, di accedere ai fondi di incentivazione disponibili e di integrare efficacemente le catene di fornitura europee all’interno del proprio modello produttivo.
I prossimi mesi saranno cruciali
Anche sul piano contrattuale, le parti sociali chiedono massima trasparenza: sono richieste clausole chiare su salari e orari di lavoro, garanzie sulla tracciabilità dei finanziamenti e dei partner coinvolti, oltre a un piano industriale che non lasci dubbi sulle prospettive occupazionali nei prossimi tre-cinque anni.
La sfida per Desner è duplice: da un lato, affermarsi come marchio di riferimento nel settore della micromobilità elettrica nazionale; dall’altro, dimostrare che una produzione localizzata può essere competitiva rispetto alle grandi reti globali di approvvigionamento. Se il piano dovesse concretizzarsi nei tempi previsti, Grugliasco potrebbe diventare un esempio virtuoso di transizione ecologica e di rigenerazione economica per l’intera area industriale.
I prossimi mesi saranno determinanti: la conclusione delle negoziazioni entro la fine del 2025, insieme alla definizione degli assetti produttivi, della governance del sito e dei nuovi contratti di lavoro, rappresenteranno il passaggio decisivo dalla fase di promessa a quella dell’azione concreta. L’attenzione resta alta, con la consapevolezza che la rinascita di Grugliasco dipenderà dalla capacità di realizzare un modello industriale innovativo, sostenibile e realmente inclusivo.