"The Grand Tour" va avanti anche senza Clarkson, Hammond e May

“Dopo 36 anni a parlare di auto in TV, smetto. Sono troppo vecchio e troppo grasso per entrare nelle macchine che mi piacciono, e non mi interessano quelle che non mi piacciono.” Con queste parole, Jeremy Clarkson ha annunciato la fine di un’era televisiva, segnando l’addio a un format che ha definito il mondo dell’automotive. Tuttavia, non si tratta di un semplice addio, ma dell’inizio di una nuova avventura targata Prime Video: il “Rebrand Tour”.

Un nuovo capitolo

Con la conclusione di The Grand Tour, dopo sei stagioni di successi, la piattaforma streaming ha deciso di voltare pagina, introducendo un format completamente rinnovato che punta a conquistare le nuove generazioni di appassionati. A raccogliere l’eredità del celebre trio Clarkson, Hammond e May saranno tre volti freschi e ben noti nel panorama dei social media.

La nuova squadra sarà composta da Thomas Holland e James Engelsman, noti creatori del canale YouTube “Throttle House”. Con oltre 3,2 milioni di iscritti e video che superano regolarmente i 2,5 milioni di visualizzazioni, i due conduttori canadesi hanno saputo combinare competenza tecnica e intrattenimento, rendendoli una scelta naturale per il nuovo format. La loro capacità di connettersi con il pubblico digitale li rende ideali per rappresentare una generazione di appassionati di automotive che vive online.

La sorpresa più grande arriva con il terzo conduttore: Francis Bourgeois, al secolo Luke Magnus Nicolson. Conosciuto per la sua incontenibile passione per i treni, Bourgeois ha conquistato un vasto pubblico sui social media, vantando 3,3 milioni di follower su TikTok e 2,4 milioni su Instagram. Nonostante il suo background possa sembrare insolito per un programma dedicato alle auto, la sua formazione in ingegneria meccanica e l’esperienza in Rolls-Royce aggiungono un elemento di credibilità tecnica. Bourgeois rappresenta una scelta audace e stimolante, capace di portare una ventata di freschezza al nuovo format.

Un programma più moderno

Secondo fonti interne alla produzione, la decisione di scegliere Holland, Engelsman e Bourgeois riflette la volontà di modernizzare il programma, rendendolo più accessibile a un pubblico giovane e digitalmente connesso. I due conduttori di “Throttle House” offrono competenze tecniche e un approccio dinamico, mentre Bourgeois, con il suo stile unico e il suo entusiasmo contagioso, aggiunge un elemento inaspettato ma affascinante. Questo mix di personalità mira a reinventare un format leggendario senza tradirne l’essenza.

La conclusione di The Grand Tour non è stata improvvisa. Come spiegato da Clarkson, il trio aveva pianificato da tempo di chiudere il ciclo con un’ultima stagione, completando un percorso iniziato nel 2016 come evoluzione naturale dopo l’addio a “Top Gear”. La decisione rappresenta un passaggio di testimone, ma anche un’opportunità per esplorare nuove direzioni.

Le reazioni degli appassionati

Le reazioni dei fan sono state contrastanti. Da un lato, c’è chi accoglie con entusiasmo il cambiamento, vedendo nel “Rebrand Tour” una possibilità di rinnovamento per il genere. Dall’altro, molti appassionati faticano a immaginare un programma automobilistico senza le figure iconiche che hanno rivoluzionato il settore. Tuttavia, una cosa è certa: il nuovo format ha l’ambizioso compito di bilanciare tradizione e innovazione, parlando un linguaggio moderno che possa attrarre un pubblico sempre più abituato ai contenuti digitali.

Con questa mossa, Prime Video non solo cerca di mantenere vivo l’interesse per i contenuti legati all’automotive, ma dimostra anche di voler essere protagonista in un panorama mediatico in continua evoluzione. Il futuro del “Rebrand Tour” è ancora tutto da scrivere, ma le premesse indicano una direzione chiara: innovare, connettere e ispirare una nuova generazione di appassionati.