F1, Briatore: "Servirebbe il budget cap anche per l'ingaggio dei piloti e dei tecnici"
Flavio Briatore propone di includere gli stipendi di piloti e tecnici nel budget cap per una Formula 1 più equa e sostenibile
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“Il budget cap deve rimanere, ma è necessario includere gli stipendi dei piloti.” Con queste parole, Flavio Briatore, consulente speciale del team Alpine, riaccende il dibattito sul tetto di spesa in Formula 1. Il managere della Alpine sottolinea come l’esclusione dei compensi delle figure di spicco stia compromettendo l’efficacia di una misura introdotta nel 2021 per limitare i costi.
L’attuale limite di spesa
Attualmente, il sistema impone un limite di spesa di circa 135 milioni di dollari per lo sviluppo tecnico delle monoposto, ma lascia fuori dal conteggio voci fondamentali come gli ingaggi milionari di piloti e progettisti. Secondo Briatore, questo approccio non solo ha fallito nel contenere i costi complessivi, ma non ha nemmeno portato a miglioramenti significativi nello spettacolo in pista.
Un esempio emblematico è il caso di Adrian Newey, il celebre progettista recentemente passato da Red Bull ad Aston Martin. Newey percepirà un compenso annuo stimato intorno ai 150 milioni di sterline, una cifra che da sola supera l’intero tetto di spesa concesso ai team per lo sviluppo tecnico. Inoltre, il proprietario della scuderia britannica, Lawrence Stroll, ha offerto al progettista anche quote societarie, aumentando ulteriormente il valore del suo contratto.
Gli stipendi dei piloti: un problema
La situazione non è meno rilevante per quanto riguarda gli stipendi dei piloti. Max Verstappen, attuale campione del mondo, guadagna circa 50 milioni di euro all’anno con Red Bull, mentre Lewis Hamilton, prossimo pilota Ferrari, percepisce tra i 30 e i 40 milioni di euro a stagione. Questi compensi, esclusi dal tetto di spesa, rappresentano un vantaggio competitivo per le scuderie più ricche, aumentando il divario con i team meno facoltosi.
Guardando al futuro, la FIA e Liberty Media stanno considerando modifiche significative in vista del 2026, anno in cui entrerà in vigore il nuovo ciclo regolamentare. Tra le ipotesi più accreditate c’è l’introduzione di un sottotetto dedicato esclusivamente agli stipendi. Nel frattempo, il limite di spesa per il 2026 è stato già innalzato a 215 milioni di dollari, anche in previsione dell’ingresso dell’undicesimo team, General Motors-Cadillac.
Un sistema più equo
La proposta di includere gli stipendi dei piloti e dei tecnici di punta nel budget cap mira a creare un sistema più equo e sostenibile. Tuttavia, la questione è complessa e coinvolge interessi economici e sportivi di grande rilievo. Mentre alcuni sostengono che un limite complessivo sia essenziale per bilanciare la competizione, altri temono che tali restrizioni possano ridurre l’attrattiva della Formula 1 per i migliori talenti del settore.
Il dibattito resta aperto, ma una cosa è certa: l’attuale sistema necessita di riforme per garantire una competizione più equilibrata. La pressione esercitata da figure come Flavio Briatore e i casi eclatanti come quello di Adrian Newey evidenziano l’urgenza di affrontare la questione. L’inclusione degli stipendi dei piloti e dei tecnici nel tetto di spesa potrebbe rappresentare un passo avanti verso una maggiore equità nel massimo campionato automobilistico mondiale.
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