Oltre 40 supercar dal passato torbido infiammano un'asta giudiziaria

Due grandi aste in Europa: Lione vende veicoli sequestrati per recuperare fondi pubblici; Zurigo mette all'asta 42 supercar di una collezione privata valutata milioni

Oltre 40 supercar dal passato torbido infiammano un'asta giudiziaria
F C
Fabrizio Caratani
Pubblicato il 6 ott 2025

Per una sera, le aule austere della Corte d’Appello di Lione hanno lasciato spazio a qualcosa di decisamente meno istituzionale: una vera e propria asta di supercar. Niente toga, niente arringhe. Solo 224 lotti, un martelletto, e tanta voglia di aggiudicarsi un pezzo di lusso su quattro ruote.

A organizzare tutto è stata Agrasc, l’Agenzia francese per la gestione e il recupero dei beni confiscati e sequestrati. L’obiettivo è chiaro: convertire il frutto di attività illecite in risorse per la collettività, trasformando ciò che era illecito in opportunità. E se nel mezzo c’è una Ferrari 360 Modena o una Porsche 911, la giustizia sembra assumere contorni particolarmente affascinanti.

Supercar con passato discutibile, futuro promettente

Non parliamo di rottami o mezzi abbandonati. Tra i modelli finiti all’asta spiccano Porsche 911 (generazione 992), Mercedes-AMG di ultima generazione, e la già citata Ferrari 360 Modena, in condizioni ottime. Alcune valutazioni superano i 100.000 euro, ma in un’asta come questa, dove il valore è “stimato”, il colpo di fortuna è sempre dietro l’angolo.

Il lotto più costoso? Una 911 moderna con un prezzo di partenza di circa 120.000 euro. Il più economico? Una custodia in pelle Gucci da 70 euro. Sì, perché l’asta non ha riguardato solo le auto, ma tutto ciò che era stato confiscato: accessori di lusso, oggetti personali, perfino un carrello elevatore telescopico Merlo. Un catalogo vario, per tutte le tasche e tutti i gusti.

Una giustizia che fa rumore

Non è la prima volta che la giustizia francese — e non solo — mette all’asta beni sequestrati. Ma eventi come quello di Lione colpiscono l’immaginario, perché trasformano auto da sogno in simboli di riscatto sociale. Quelle stesse supercar che magari un tempo servivano ad ostentare ricchezza senza regole, oggi tornano utili alla collettività. Una seconda vita, con una nuova targa e – si spera – un proprietario più virtuoso.

E poi c’è l’aspetto più romantico, quello da appassionati: chiunque, almeno in teoria, può provare a portarsi a casa un bolide. Serve un po’ di fortuna, un budget pronto, e magari il coraggio di alzare la paletta al momento giusto. Qualcuno potrebbe essere andato a dormire con una Smart e svegliarsi con una AMG nel box.

Solo l’inizio?

Per ora non ci sono dettagli specifici sui modelli battuti, né foto ufficiali. Ma un evento del genere lascia il segno. E se dovesse ripetersi, non sarà certo una sorpresa trovare, alla prossima asta, qualche cacciatore d’occasioni con il cuore che batte a 8 cilindri.

Intanto, tra i corridoi del Palazzo di Giustizia di Lione, l’odore di fascicoli e polvere ha lasciato per un attimo il posto a quello di benzina e pelle italiana. Un attimo soltanto, ma abbastanza per far capire che, ogni tanto, anche la giustizia sa essere affascinante.

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