Mercedes valuta motori BMW per i modelli PHEV: alleanza storica
Mercedes pronta a utilizzare motori BMW sui futuri modelli PHEV per rispondere alla domanda di ibridi e alle normative Euro 7. Dettagli sull'accordo
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Una svolta storica potrebbe presto scuotere il panorama dell’automotive tedesco: Mercedes e BMW, due giganti tradizionalmente rivali nel segmento premium, stanno valutando una collaborazione tecnica senza precedenti. Secondo indiscrezioni autorevoli, le due case sarebbero vicine a siglare un accordo che permetterebbe a Mercedes di equipaggiare numerosi suoi modelli con i motori a quattro cilindri sviluppati e prodotti da BMW. Una sinergia che, se confermata, avrebbe un impatto significativo sulle strategie di entrambe le aziende e, più in generale, sulla competitività dell’industria automobilistica europea.
Le trattative, che secondo fonti attendibili sarebbero già in fase avanzata, potrebbero sfociare in un annuncio ufficiale entro la fine dell’anno, come anticipato da testate specializzate come Autocar e Manager Magazin. L’accordo, destinato a ridefinire gli equilibri nel settore, riguarderebbe principalmente modelli strategici come CLA, GLA, GLB, Classe C, Classe E, GLC e la futura Little G, tutti firmati Mercedes.
Un’alleanza chiave
Per la casa di Stoccarda, questa potenziale alleanza rappresenta una mossa chiave per ottimizzare i costi di sviluppo e rispondere con tempestività alle nuove e stringenti normative sulle emissioni, in particolare alla soglia imposta dallo standard Euro 7. In un contesto di mercato in cui la transizione verso le auto elettriche procede a ritmi meno sostenuti rispetto alle previsioni iniziali, la scelta di puntare su propulsori termici evoluti e su tecnologie PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) si configura come una soluzione pragmatica e strategica.
Attualmente, Mercedes sta introducendo il nuovo motore M252, un 1,5 litri turbo a quattro cilindri prodotto in Cina grazie alla joint venture Horse (Geely-Renault). Nonostante l’efficienza dimostrata in configurazione mild-hybrid, questo propulsore non è stato progettato per applicazioni PHEV o come range extender, lasciando quindi scoperta una fascia di mercato fondamentale per la competitività del marchio.
Entrano in gioco i motori bavaresi
È qui che entra in gioco il celebre B48 turbo da 2,0 litri di BMW, già protagonista su numerosi modelli della stessa casa e su vetture Mini. Questo motore si distingue per la straordinaria versatilità d’installazione e per la piena compatibilità con le più moderne configurazioni ibridi plug-in. Non è un caso che, secondo le indiscrezioni, la collaborazione potrebbe estendersi a una produzione globale, coinvolgendo anche stabilimenti negli Stati Uniti, a testimonianza della portata internazionale dell’accordo.
Il mercato sta attraversando una fase di profonda trasformazione: se da un lato le auto elettriche non registrano ancora la crescita esplosiva attesa, dall’altro le case automobilistiche devono confrontarsi con normative ambientali sempre più rigorose. In questo scenario, le soluzioni ibridi plug-in emergono come il compromesso ideale, in grado di offrire efficienza, autonomia e flessibilità d’uso, rispondendo alle esigenze di una clientela attenta sia alla sostenibilità sia alle prestazioni.
Possibilità di integrare motori a 4 cilindri
Per Mercedes, la possibilità di integrare i motori a quattro cilindri BMW nei propri modelli rappresenta un’occasione per mantenere elevata la competitività e la flessibilità produttiva, riducendo al contempo gli investimenti necessari per lo sviluppo di nuovi propulsori in autonomia. Per BMW, invece, si aprirebbe una nuova e significativa fonte di ricavi, oltre a un importante riconoscimento della qualità e dell’affidabilità dei propri motori.
Questa possibile alleanza segna un cambio di paradigma per l’intero settore premium europeo: la competizione tradizionale lascia spazio a collaborazioni tecniche strategiche, necessarie per affrontare con successo le sfide della transizione energetica e della sostenibilità. La sinergia tra Mercedes e BMW potrebbe dunque rappresentare il modello di riferimento per il futuro, dove l’innovazione e la condivisione delle competenze diventano leve imprescindibili per garantire sviluppo, efficienza e rispetto delle normative.
In conclusione, la potenziale adozione dei motori a quattro cilindri BMW da parte di Mercedes è molto più di una semplice collaborazione tecnica: è il segnale di un settore in evoluzione, pronto a riscrivere le regole del gioco per rimanere protagonista nell’era della mobilità sostenibile.
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