La svolta per Pomigliano potrebbero essere le nuove Delta e Giulietta

Riunione del 20 ottobre a Mirafiori: Stellantis conferma Pandina e Tonale a Pomigliano, annuncia nuovi modelli STLA Small dal 2028. I sindacati chiedono garanzie occupazionali

La svolta per Pomigliano potrebbero essere le nuove Delta e Giulietta
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Giorgio Colari
Pubblicato il 23 ott 2025

Il futuro dello stabilimento Pomigliano d’Arco si presenta carico di interrogativi, con prospettive che oscillano tra la continuità produttiva e le incertezze occupazionali. L’ultimo incontro tra vertici aziendali e rappresentanze sindacali, svoltosi il 20 ottobre 2025 a Mirafiori, ha posto in primo piano le strategie di Stellantis per il sito campano, ma ha lasciato irrisolte molte questioni cruciali per il prossimo triennio.

Prospettive a lungo termine e incertezze immediate

Durante il confronto, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha ribadito l’importanza dell’Italia nella strategia industriale europea del gruppo, sottolineando però che i nuovi modelli arriveranno soltanto a partire dal 2028. Questa dichiarazione, pur confermando la centralità del sito di Pomigliano, ha acceso le preoccupazioni dei sindacati circa la tenuta occupazionale e produttiva nell’arco dei prossimi tre anni.

Situazione attuale: continuità produttiva, ma senza garanzie

Al momento, lo stabilimento continua a essere attivo grazie alla produzione di due modelli cardine: la Pandina, reinterpretazione moderna della storica Fiat Panda che costituisce il cuore del volume produttivo, e la Alfa Romeo Tonale, aggiornata di recente con nuove specifiche tecniche. Questi due veicoli consentono allo stabilimento di mantenere una certa stabilità, ma non bastano a garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali fino all’arrivo delle novità promesse.

Il piano industriale per il 2028 e le ipotesi sui nuovi modelli

Guardando al futuro, Stellantis ha delineato per il 2028 un programma che prevede l’introduzione di tre nuovi modelli basati sulla piattaforma STLA Small. In cima alla lista figura una nuova generazione della Pandina, che manterrà dimensioni compatte e offrirà sia versioni ibride che elettriche, con un prezzo destinato a rimanere competitivo sul mercato europeo.

Gli analisti ipotizzano che gli altri due modelli potrebbero essere una rivisitazione della leggendaria Lancia Delta e una nuova proposta per Alfa Romeo, forse denominata Alfetta. Quest’ultima, secondo le indiscrezioni, potrebbe configurarsi come un crossover sportivo, posizionato tra la Junior e la Alfa Romeo Tonale, ma permangono dubbi tecnici sulla reale capacità della piattaforma STLA Small di soddisfare le esigenze dei marchi premium.

Allarme sindacale per il periodo di transizione

Le organizzazioni dei lavoratori hanno espresso una forte preoccupazione per la mancanza di dettagli operativi e garanzie concrete nel periodo che precede la produzione 2028. Il rischio di perdita di competenze, la mancata conferma dei contratti a termine e la possibilità di un calo della produzione sono temi che i sindacati hanno portato con decisione al tavolo negoziale. La richiesta è chiara: maggiore trasparenza sugli investimenti e un cronoprogramma preciso che dia certezze al personale coinvolto.

Strategie industriali e valorizzazione del sito campano

La trasformazione di Pomigliano in un polo produttivo capace di coniugare modelli di grande diffusione come la Pandina con vetture a forte identità di marca, come la possibile Lancia Delta e la futura Alfetta, potrebbe rappresentare una svolta positiva per la stabilità e la competitività del sito. Tuttavia, questa evoluzione richiede investimenti significativi sia in infrastrutture sia in formazione, per adeguare le linee produttive alle nuove piattaforme e alle esigenze dei brand coinvolti.

Dialogo aperto e sfide per il futuro

L’incontro di Mirafiori ha visto la partecipazione di rappresentanti aziendali, delegati sindacali e istituzioni, anche se da queste ultime non sono giunte dichiarazioni ufficiali. Il destino dello stabilimento resta una priorità nell’agenda politica locale e nazionale, con un confronto che si preannuncia serrato nelle prossime settimane. Da una parte, i lavoratori chiedono tempi più rapidi e garanzie operative; dall’altra, Stellantis dovrà tradurre le sue strategie in impegni concreti per assicurare la competitività e la sostenibilità dello stabilimento nel periodo di transizione verso la produzione 2028.

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