J.D. Power boccia qualità e affidabilità Audi: fanalino di coda fra le premium

Sorprese, conferme e delusioni emergono dal panorama automobilistico 2025, delineato dal celebre studio J.D. Power sulla qualità iniziale auto. Questa 39ª edizione dell’indagine, che ha coinvolto quasi 93.000 proprietari di vetture modello 2025, offre un quadro chiaro dei problemi riscontrati nei primi tre mesi di utilizzo. Il risultato? Un mix di eccellenze e criticità che non lascia indifferenti.

In cima alla classifica, il brand di lusso Lexus si distingue con appena 166 problemi per 100 veicoli, confermandosi un punto di riferimento nel segmento premium. La distanza dai rivali è significativa: Audi, fanalino di coda, registra ben 269 problemi, seguita da Volvo con 258. Questo divario evidenzia come la affidabilità veicoli sia un fattore chiave che continua a differenziare i produttori, specialmente nel segmento delle auto di lusso.

Sorprende Nissan in positivo

Una delle sorprese più rilevanti arriva dal gruppo Nissan, che vede il marchio generalista conquistare un impressionante secondo posto con 169 problemi. Tuttavia, la sua divisione di lusso, Infiniti, si colloca in una posizione molto meno favorevole, con 242 problemi ogni 100 veicoli. Questo contrasto interno al gruppo sottolinea come la qualità percepita possa variare significativamente anche all’interno dello stesso conglomerato automobilistico.

La media complessiva del settore si attesta a 192 problemi per 100 veicoli, in leggero miglioramento rispetto ai 194 dell’anno precedente. Tra i marchi che si distinguono positivamente troviamo Jaguar, che raggiunge il 4° posto, seguita da Buick (9°), Genesis (10°) e Porsche (13°), tutti sopra la media di settore. Al contrario, Toyota e Tesla deludono con 200 problemi ciascuna, un dato che sottolinea come anche i giganti del settore non siano immuni da criticità.

Le problematiche segnalate dai consumatori non si limitano all’affidabilità veicoli in senso stretto, ma includono aspetti legati alla fruibilità quotidiana. Ad esempio, crescono le lamentele sui controlli climatici basati su touchscreen, ritenuti poco pratici, e persino sui portabicchieri, spesso inadeguati a contenere bottiglie di diversi formati. Questi dettagli, apparentemente secondari, possono influire significativamente sull’esperienza complessiva del conducente.

Le auto di lusso hanno più problemi

Un altro dato interessante emerso dallo studio riguarda i veicoli di lusso, che tendono a presentare più problemi rispetto a quelli mainstream. Anche le auto ibride plug-in si rivelano più problematiche rispetto ai modelli completamente elettrici, mentre i veicoli di nuova generazione mostrano maggiori criticità rispetto alle versioni precedenti. Questo suggerisce che l’innovazione tecnologica, seppur essenziale, comporta spesso una fase di assestamento prima di raggiungere standard di eccellenza.

Per Audi, il posizionamento in fondo alla classifica rappresenta un trend negativo che persiste dal 2020. Il costruttore tedesco ha recentemente riconosciuto alcune carenze, in particolare nella qualità degli interni, e ha promesso interventi migliorativi per il futuro. Tuttavia, il divario rispetto ai competitor come Lexus rimane ampio e richiederà sforzi significativi per essere colmato.

Lo studio J.D. Power continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per consumatori e industria automobilistica, evidenziando i punti di forza e le aree di miglioramento dei principali produttori. In un mercato sempre più competitivo, la qualità iniziale auto si conferma un elemento cruciale per conquistare la fiducia dei clienti e consolidare la reputazione dei brand.