Il nuovo strumento che controlla la distanza di sicurezza: multe a raffica

Il sistema Sat Speed in Ticino riduce le infrazioni ma suscita critiche su sanzioni e ritiro patente. Confronto con l'Italia e proposte per misure preventive stradali

Il nuovo strumento che controlla la distanza di sicurezza: multe a raffica
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Giorgio Colari
Pubblicato il 5 nov 2025

La sicurezza stradale sulle vie del Ticino sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie all’introduzione del sistema Sat Speed. I numeri raccontano una storia di successo: meno infrazioni, maggiore rispetto delle regole e un calo significativo dei tamponamenti. Il nuovo dispositivo, installato sui veicoli della polizia cantonale, si è rivelato un alleato prezioso nella lotta contro la congestione e gli incidenti causati dalla scarsa distanza di sicurezza.

I dati raccolti nei primi sei mesi del 2025 sono inequivocabili: le violazioni relative al mancato rispetto della distanza di sicurezza sono scese a 3.447, rispetto alle 4.931 dello stesso periodo dell’anno precedente e alle 6.297 del 2023. Un trend che evidenzia come la presenza di controlli più stringenti abbia avuto un effetto deterrente immediato, rafforzando la percezione di sicurezza sulle strade ticinesi.

Come funziona

Il funzionamento del sistema Sat Speed si basa su un principio tanto semplice quanto fondamentale: garantire una distanza sufficiente tra i veicoli, in modo da poter arrestare l’auto in caso di frenata improvvisa di chi precede. In Svizzera, la Corte federale ha codificato questa regola nella celebre formula del “metà tachimetro”: a 120 km/h, occorre mantenere almeno 60 metri di distanza, pari a circa due secondi di tempo di reazione.

Le conseguenze per chi non rispetta queste disposizioni sono tutt’altro che trascurabili. In caso di distanza inferiore a 0,6 secondi, scatta il ritiro patente per almeno tre mesi. Se il tempo di reazione è compreso tra 0,6 e 1,2 secondi, si rischia la sospensione della patente per un mese. Inoltre, il sistema sanzionatorio svizzero si distingue per la sua equità: le multe vengono calibrate in base al reddito del trasgressore, un criterio che alimenta un acceso dibattito pubblico sulla proporzionalità delle punizioni.

Il Consiglio di Stato del Ticino sostiene con forza l’iniziativa, sottolineandone il valore preventivo. Nel 2024, il cantone ha registrato 44 casi di ritiro patente e 15 ammonizioni legate a violazioni della distanza di sicurezza, inclusi diversi episodi con tamponamenti. Questo dimostra come il sistema non sia solo punitivo, ma miri soprattutto a prevenire incidenti gravi e a tutelare la collettività.

Alcuni dubbi

Non mancano, tuttavia, le voci critiche. Il deputato Giovanni Albertini, ad esempio, solleva dubbi sulla proporzionalità delle sanzioni, domandandosi se sia realistico multare singoli conducenti quando le infrazioni possono essere multiple in una stessa fila di traffico. I detrattori chiedono maggiore attenzione a iniziative preventive, formative e informative, sottolineando l’importanza di una cultura della sicurezza che vada oltre la sola repressione.

Il confronto con l’Italia mette in luce differenze sostanziali. Il Codice della Strada italiano prevede multe standardizzate (da €173 a €1.730) e la sospensione della patente solo in caso di recidiva, ma manca un sistema di rilevamento proattivo come il Sat Speed. Questo rende il modello svizzero particolarmente innovativo e oggettivo: misurazioni certificate, dati precisi e procedure trasparenti rappresentano un vantaggio indiscutibile per la sicurezza stradale.

Questioni aperte

Restano però alcune questioni aperte, soprattutto sulla rigidità delle sanzioni e sulla difficoltà di valutare correttamente le situazioni di traffico intenso. Gli esperti sono concordi nell’affermare che l’obiettivo primario deve essere la prevenzione: mantenere una distanza di sicurezza adeguata riduce drasticamente il rischio di tamponamenti e incidenti a catena. Alcuni suggeriscono di integrare il sistema con soluzioni tecnologiche avanzate, come limiti di velocità adattivi, corsie dinamiche e sistemi di assistenza alla guida.

L’esperienza del Ticino dimostra che tecnologia e politiche di sicurezza stradale possono coesistere e rafforzarsi a vicenda. Il calo delle infrazioni conferma l’efficacia deterrente del Sat Speed, mentre il dibattito sulle modalità di applicazione delle sanzioni, sull’informazione e sull’innovazione rimane aperto. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra sicurezza e giustizia, per garantire strade più sicure senza generare percezioni di ingiustizia tra gli automobilisti.

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