Furti d’auto in Italia: nel 2024 la Fiat Panda resta la più rubata, boom dei veicoli commerciali
Nel 2024 in Italia oltre 136.000 veicoli rubati. La Fiat Panda si conferma la più colpita. Boom dei furti di veicoli commerciali e tecniche sempre più sofisticate.
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L’Italia si trova nuovamente ad affrontare una vera e propria emergenza legata ai furti d’auto, con numeri che tornano a preoccupare cittadini, forze dell’ordine e compagnie assicurative. Nei primi mesi del 2024 sono stati registrati ben 136.201 veicoli rubati, segnando un incremento del 3% rispetto all’anno precedente e riportando il fenomeno a livelli allarmanti. Il dato emerge dall’ultimo rapporto diffuso da LoJack, che mette in luce come il fenomeno stia assumendo dimensioni sempre più difficili da contenere, con una particolare incidenza sui veicoli commerciali.
Il settore dei veicoli commerciali è infatti quello che più risente di questa escalation: l’aumento dei furti in questa categoria ha raggiunto un impressionante +112%. Un dato che testimonia come i criminali non si limitino più solo alle auto private, ma puntino sempre più spesso a mezzi utilizzati per il lavoro, probabilmente attratti dal valore dei ricambi auto e dalla facilità di ricollocazione sul mercato nero.
Analizzando i dati dal 2013 a oggi, il quadro che si delinea è tutt’altro che rassicurante: quasi 1,7 milioni di veicoli sono stati sottratti ai legittimi proprietari, e circa un milione di questi non è mai stato recuperato. Il tasso recupero veicoli si attesta infatti su un modesto 45%, nonostante gli sforzi messi in campo dalle forze dell’ordine e l’introduzione di nuove tecnologie di contrasto. Le regioni più colpite dal fenomeno sono Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia, che insieme rappresentano l’80% dei furti registrati su scala nazionale.
Uno degli aspetti più inquietanti di questa ondata di furti d’auto è la rapidità con cui i ladri riescono ad agire: nelle grandi città, spesso bastano appena 30 secondi per violare e mettere in moto un veicolo. Una volta sottratta, l’auto viene portata in capannoni isolati, dove viene smontata in tempi record. I pezzi vengono poi immessi nel mercato dei ricambi auto, che non conosce crisi e si dimostra particolarmente florido soprattutto verso Est Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Questo traffico internazionale rende ancora più difficile il recupero dei mezzi e il contrasto del fenomeno.
Non meno preoccupante è l’evoluzione delle tecniche furto auto. I malviventi si sono dotati di dispositivi elettronici di ultima generazione, in grado di neutralizzare anche i più avanzati sistemi keyless. Questo significa che nemmeno le auto più moderne sono al sicuro: i ladri riescono a clonare i segnali delle chiavi o a sfruttare vulnerabilità nei sistemi di sicurezza elettronica, rendendo sempre più difficile la prevenzione e il recupero dei mezzi sottratti.
Tra tutti i modelli, la Fiat Panda si conferma ancora una volta come l’auto più bersagliata dai ladri. Nel solo 2024 sono stati denunciati ben 13.311 furti di questo modello, pari a quasi un quinto del totale nazionale. La popolarità della Fiat Panda, la semplicità con cui può essere smontata e la forte richiesta di pezzi di ricambio la rendono una preda irresistibile per le bande criminali. Non è un caso che, secondo le statistiche, in Italia ne scompaia una ogni 40 minuti.
La risposta a questa minaccia, che si fa sempre più sofisticata e internazionale, non può che passare attraverso una maggiore attenzione e l’adozione di efficaci sistemi di prevenzione. Gli esperti suggeriscono di installare dispositivi di tracciamento satellitare con blocco motore remoto, utilizzare blocchi meccanici ben visibili e affidarsi a parcheggi custoditi o dotati di sistemi di videosorveglianza. Un’altra raccomandazione importante è quella di non lasciare mai oggetti di valore in vista nell’abitacolo, per non attirare ulteriormente l’attenzione dei malintenzionati.
Il fenomeno dei furti d’auto in Italia, come dimostrano i dati del 2024, è tutt’altro che sotto controllo. La crescente organizzazione delle bande, la loro capacità di adattarsi alle innovazioni tecnologiche e la forza di un mercato nero dei ricambi auto sempre più ramificato a livello internazionale, impongono una riflessione profonda e un’azione coordinata tra cittadini, aziende, istituzioni e forze dell’ordine. Solo così sarà possibile arginare una piaga che, oltre a generare ingenti danni economici, mina la sicurezza e la tranquillità di milioni di automobilisti.
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