Francia, obbligo di registrazione per il prestito dell’auto: multe fino a 750 euro

In Francia dal 2025 chi presta l’auto dovrà registrare il conducente. Multe fino a 750 euro e rischio di esclusione assicurativa in caso di incidenti

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 13 ago 2025
Francia, obbligo di registrazione per il prestito dell’auto: multe fino a 750 euro

Dal 1° settembre 2025, una vera rivoluzione interesserà milioni di automobilisti in Francia: entra in vigore una nuova normativa che impone l’obbligo di registrazione conducente per ogni utilizzo di un’auto in prestito auto, indipendentemente dalla durata. Una svolta che avrà ripercussioni su abitudini consolidate e che introduce sanzioni severe: si rischiano multe fino a 750 euro e, in caso di incidente, la perdita della assicurazione se il conducente non è stato preventivamente registrato.

Fino ad oggi, il sistema francese era piuttosto flessibile, in linea con la normativa italiana che prevede la registrazione obbligatoria solo per i prestiti superiori ai 30 giorni. Ma la nuova legge francese cambia completamente lo scenario: chiunque desideri cedere temporaneamente la propria vettura dovrà comunicare i dati del nuovo conducente attraverso una piattaforma digitale appositamente creata. Questo vale anche per periodi brevissimi, persino poche ore.

Un provvedimento che dribbla le frodi

Il provvedimento nasce dalla volontà di contrastare fenomeni come furti d’auto, frodi assicurative e altri reati legati all’uso improprio dei veicoli. Secondo le autorità francesi, la tracciabilità garantita dalla registrazione conducente renderà più difficile l’utilizzo illecito delle automobili e consentirà alle forze dell’ordine di effettuare controlli più efficaci e rapidi. Un passo importante anche in ottica di sicurezza stradale e trasparenza nei rapporti assicurativi.

L’aspetto assicurativo rappresenta uno dei nodi cruciali della riforma. Le compagnie, infatti, avranno il diritto di negare il risarcimento in caso di sinistro se il guidatore non risulta correttamente registrato sul portale governativo. Questo punto, fortemente voluto dagli operatori del settore, punta a ridurre le truffe e a garantire una maggiore equità nella gestione dei sinistri. Si tratta di una misura che, secondo gli esperti, avrà un impatto positivo anche sul mercato assicurativo, favorendo una maggiore trasparenza e responsabilità tra gli automobilisti.

Dibattito acceso

Nonostante gli obiettivi dichiarati, la nuova normativa ha acceso un acceso dibattito tra i cittadini e le associazioni di categoria. Da un lato, molte organizzazioni di consumatori accolgono con favore l’iniziativa, ritenendola un efficace strumento per aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre i crimini legati ai veicoli. Dall’altro, non mancano le critiche di chi vede in questa misura un ulteriore appesantimento burocratico, soprattutto per famiglie o gruppi di amici che condividono frequentemente l’auto o per chi pratica il car sharing informale.

Il processo di registrazione sarà gestito interamente online: il proprietario del veicolo dovrà inserire i dati anagrafici del conducente temporaneo e specificare il periodo di utilizzo previsto. Le forze dell’ordine, grazie all’accesso diretto al portale, potranno verificare in tempo reale la regolarità della situazione durante i controlli su strada. Un sistema pensato per semplificare la verifica e garantire la conformità alle nuove regole, ma che potrebbe richiedere un periodo di adattamento per gli utenti meno avvezzi alle tecnologie digitali.

Registrazione conducente

Sul fronte delle sanzioni, la normativa è molto chiara: chi non rispetta l’obbligo di registrazione conducente rischia una multa di 750 euro e, in caso di incidente, la totale assenza di copertura assicurativa. Una scelta severa, che punta a responsabilizzare sia i proprietari che i conducenti temporanei, scoraggiando l’uso improprio dei veicoli e rafforzando la lotta contro le frodi assicurative.

Mentre la Francia si allinea a una tendenza europea sempre più attenta a legalità e sicurezza nel settore automobilistico, l’Italia mantiene un approccio più morbido, lasciando maggiore libertà nei prestito auto di breve durata. La sfida sarà capire se questa nuova regolamentazione riuscirà davvero a ridurre i furti e le truffe, migliorando la sicurezza sulle strade senza gravare eccessivamente sugli automobilisti.

In conclusione, la nuova legge rappresenta un punto di svolta per il mondo della mobilità privata e condivisa in Francia. Solo il tempo dirà se la stretta normativa produrrà i risultati sperati, ma una cosa è certa: dal 2025, chiunque voglia prestare o guidare un’auto dovrà fare i conti con un sistema molto più rigoroso e trasparente.

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