30 anni di abbandono si fanno sentire: Mustang non ruggisce più

Scopri la storia della Ford Mustang 1990 rimasta ferma 30 anni e il difficile tentativo di restauro del team Auto Funk. Non sempre il lieto fine è garantito

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 7 ago 2025
30 anni di abbandono si fanno sentire: Mustang non ruggisce più

La passione per le auto d’epoca è fatta di sogni, pazienza e una buona dose di coraggio. Ma, come spesso accade, la realtà può riservare sorprese amare, specialmente quando si tenta di riportare in vita una vettura che il tempo ha trasformato in un enigma di ruggine e problemi tecnici. È il caso emblematico della Ford Mustang 1990 protagonista di un recente e seguito video pubblicato dal canale YouTube Auto Funk, dove il racconto di un restauro si trasforma in una lezione di umiltà per tutti gli appassionati.

Il viaggio di questa Mustang comincia tra la polvere e la speranza. L’auto, rimasta ferma per oltre trent’anni, rappresenta una sfida intrigante per chiunque ami cimentarsi nelle restaurazioni. L’entusiasmo del team di Auto Funk è palpabile fin dalle prime fasi: la scoperta che il celebre motore V8 da 5.0 litri non fosse grippato nonostante la lunga inattività accende una scintilla di ottimismo. Una notizia che fa ben sperare, dato che i propulsori Ford di quell’epoca sono noti per la loro resistenza e robustezza.

Un’illusione che svanisce presto

Ma l’illusione dura poco. Quando i meccanici mettono mano al sistema di alimentazione, la situazione si complica. L’operazione di svuotamento del serbatoio si rivela infruttuosa: nessuna traccia di carburante, nessun segno di vita. È la ruggine, nemica silenziosa e letale delle auto d’epoca, ad aver avuto la meglio. L’intero impianto è irrimediabilmente compromesso, segno che gli anni di inattività hanno lasciato cicatrici profonde e difficili da sanare.

Nonostante la gravità della situazione, il team non si arrende. Sostituire completamente il serbatoio sarebbe la soluzione più logica, ma la voglia di tentare l’impossibile prevale. Si procede quindi con una serie di interventi: vengono cambiati il filtro carburante, quello dell’aria, la calotta dello spinterogeno e la cinghia ausiliaria. Ogni componente nuovo è un piccolo atto di fede, un tentativo di riportare il cuore della Ford Mustang 1990 a battere di nuovo.

Un recupero tentato in tutti i modi

Purtroppo, la realtà si impone con tutta la sua durezza. Nonostante i tentativi, la vettura rimane muta, incapace di rispondere agli stimoli. Le mani dei meccanici si tingono di nero, segnate da graffi e lividi, mentre il morale si abbassa. Nel video conclusivo, il conduttore ammette con onestà: “Abbiamo mani nere, graffi e lividi, e purtroppo non finiamo con una nota positiva”. Un’ammissione che racchiude tutta la frustrazione di chi dedica tempo, energie e passione alle restaurazioni senza però vedere coronati i propri sforzi.

Questa storia non è un caso isolato. Nel mondo delle auto d’epoca, il confine tra successo e fallimento è spesso sottile. Per ogni progetto che si conclude con il rombo di un motore rinato, come nel caso di una BMW E30 M3 tornata a nuova vita dopo dieci anni di inattività o di una Ferrari riportata all’antico splendore, ce ne sono altri che si fermano a metà strada, lasciando un senso di incompiutezza e di sfida ancora aperta.

Il racconto di Auto Funk si inserisce perfettamente in questa tradizione fatta di passione, fatica e, talvolta, delusione. Il canale si distingue per la sincerità con cui documenta ogni fase delle proprie imprese, senza filtri o edulcorazioni. Qui le emozioni sono autentiche: la gioia di una scoperta inaspettata, la rabbia di fronte a un ostacolo imprevisto, la tristezza di dover accettare che non tutte le battaglie possono essere vinte.

Una storia di insegnamento

Per chi sogna di intraprendere la strada delle restaurazioni, la vicenda della Ford Mustang 1990 è una preziosa fonte di insegnamento. Non basta la determinazione, non bastano le competenze tecniche: serve anche la capacità di accettare che, a volte, il passato non vuole essere risvegliato. Alcune auto d’epoca preferiscono restare testimoni silenziose di un’epoca che non tornerà, lasciando ai loro custodi il compito di raccontarne la storia, anche quando il lieto fine sembra irraggiungibile.

Chi desidera immergersi in queste storie fatte di passione, meccanica e umanità, può seguire Auto Funk e lasciarsi trasportare dalle emozioni vere di chi vive ogni giorno il mondo delle restaurazioni. Perché, in fondo, anche un restauro fallito può insegnare qualcosa di importante a chi ama davvero le auto d’epoca.

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