Usata come un mulo, questa Ferrari ha percorso 400.000 km: record

Un proprietario giapponese ha percorso 390.000 km con la sua Ferrari 458 Italia, dimostrando che una supercar può essere vissuta ogni giorno, tra passione e sfide.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 26 ago 2025
Usata come un mulo, questa Ferrari ha percorso 400.000 km: record

Una storia che ribalta ogni luogo comune sulle supercar e sul loro utilizzo quotidiano: è quella di un appassionato giapponese e della sua Ferrari 458 Italia, un binomio che ha percorso quasi 400.000 chilometri insieme, sfidando la consuetudine che vuole queste auto relegate in garage climatizzati e riservate a pochi, selezionati momenti. Dal luglio 2011 all’agosto 2025, questa Ferrari rossa non si è mai risparmiata, affrontando traffico cittadino, condizioni meteorologiche avverse e persino incidenti, fino a stabilire un possibile record mondiale di percorrenza per questo modello. Una vera rivoluzione nella percezione delle supercar, che qui diventano strumenti di vita quotidiana e non semplici oggetti da collezione.

Non solo numeri

L’avventura della Ferrari 458 Italia di questo proprietario non è solo una questione di numeri: i chilometri percorsi sono il simbolo di una scelta di vita, di una passione che va oltre il valore economico e la ricerca di prestigio. L’auto, invece di essere custodita come un bene di lusso, è diventata una compagna inseparabile, protagonista di una routine fatta di emozioni, imprevisti e continua scoperta del vero piacere di guida. Non si tratta solo di una supercar, ma di un’estensione della personalità di chi la guida, capace di regalare emozioni uniche ogni giorno.

Il viaggio di questa Ferrari è stato raccontato in ogni dettaglio sul canale YouTube del proprietario, dove i fan hanno potuto seguire tutte le tappe di questa straordinaria esperienza. Non sono mancati i momenti difficili: la vernice dei copriruota ha subito l’usura dei lavaggi frequenti, mentre nel 2023 un guasto ha reso necessaria la sostituzione del cuore pulsante dell’auto. È stato infatti installato un motore usato, una scelta che ha permesso alla vettura di continuare a macinare chilometri e vivere nuove avventure, senza rinunciare alle prestazioni che solo un V8 aspirato Ferrari può offrire.

Poche difficoltà

Le difficoltà non si sono fermate qui. Nel 2017, la supercar ha subito due incidenti: il primo in un parcheggio, il secondo ben più grave, tanto da richiedere due anni e mezzo di battaglie assicurative prima di tornare su strada. Ma la determinazione del proprietario non ha mai vacillato, nemmeno di fronte a queste prove. Nel 2022, un sorpasso azzardato ha causato la rottura di uno specchietto, lasciando un segno indelebile sulla carrozzeria bianca, quasi a testimoniare la storia vissuta dall’auto.

Nonostante le sfide e le cicatrici, la passione del proprietario per la sua Ferrari è rimasta intatta. Anzi, si è trasformata in un’opportunità di condivisione: sul suo canale, l’appassionato dispensa consigli pratici ai proprietari Ferrari di tutto il mondo, suggerendo come prendersi cura della batteria, quali lampadine scegliere per la targa e come affrontare la manutenzione ordinaria. Ma non solo: spesso invita i passanti a sedersi al volante o a fare un giro da passeggeri, regalando a chiunque l’emozione di vivere, anche solo per pochi minuti, il sogno Ferrari. Un gesto che rompe le barriere tra mito e realtà, rendendo accessibile a molti ciò che solitamente resta prerogativa di pochi.

Questa storia rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere le supercar: non più semplici investimenti da custodire gelosamente, ma compagne di viaggio, capaci di regalare emozioni e ricordi indelebili. È vero, il valore di mercato di questa Ferrari 458 Italia sarà inevitabilmente sceso dopo quasi 400.000 chilometri e tanti segni sulla carrozzeria. Ma il vero tesoro accumulato in tutti questi anni non si misura in euro: sono le esperienze, i sorrisi, le avventure condivise e la consapevolezza che una Ferrari è nata per essere guidata, non solo ammirata da ferma in un garage. Una lezione di vita, prima ancora che di motori, che invita tutti a vivere pienamente la propria passione, senza paura di consumarla chilometro dopo chilometro.

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