Dopo appena 18 mesi esce ufficialmente dal mercato: flop roboante
Acura annuncia lo stop alla ZDX, assemblata con GM a Spring Hill: vendite deludenti e stop immediato. Il marchio garantirà assistenza e punta al nuovo RSX elettrico nel 2026
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Lo stop improvviso della Acura ZDX scuote il panorama dei veicoli elettrici premium, segnando una battuta d’arresto significativa per il marchio giapponese. Dopo appena diciotto mesi di presenza sul mercato, la produzione dell’EV di lusso è stata interrotta a causa di risultati commerciali deludenti e di un contesto competitivo sempre più complesso, nonostante l’importante alleanza industriale con GM.
Poche vendite
Nel corso del 2024, la Acura ZDX ha registrato meno di 7.400 unità vendute, una cifra ben al di sotto delle aspettative iniziali. Se i primi mesi dell’anno avevano fatto sperare in una ripresa, l’estate del 2025 ha invece evidenziato un crollo della domanda, costringendo i vertici di Acura, Honda e GM a prendere una decisione drastica: lo stop delle linee di produzione presso lo stabilimento di Spring Hill, in Tennessee. Il comunicato congiunto delle tre aziende ha sottolineato come la scelta sia stata dettata dal rapido mutamento delle “condizioni di mercato”, che hanno reso insostenibile la prosecuzione del progetto.
La piattaforma su cui si basava la Acura ZDX era condivisa con altri modelli di punta di GM, tra cui la Cadillac Lyriq e la Chevrolet Blazer EV, anch’essi assemblati nello stesso impianto. Tuttavia, questa sinergia produttiva non si è tradotta in un successo commerciale per il SUV elettrico giapponese. Il mercato degli EV premium, infatti, si è dimostrato saturo e altamente competitivo, con una pressione crescente su prezzi e margini. Le promozioni e gli sconti applicati non sono bastati a invertire il trend negativo delle vendite, evidenziando i limiti di una strategia che puntava molto sull’alleanza industriale ma poco sulla differenziazione del prodotto.
I clienti sono stati rassicurati
Nonostante il ritiro dal mercato, Acura ha voluto rassicurare i clienti attuali: assistenza, ricambi e garanzie rimarranno garantiti tramite la rete ufficiale di concessionari. Il marchio non abbandona comunque il settore dell’elettrificazione e rilancia la propria ambizione con il progetto RSX, un nuovo modello 100% elettrico la cui produzione prenderà il via in Ohio nella seconda metà del 2026. Questa scelta segna un cambio di strategia: la nuova RSX punterà su una piattaforma differente e su un posizionamento più mirato, con l’obiettivo di conquistare una fetta di mercato più solida e profittevole.
Il caso della Acura ZDX non è isolato, ma si inserisce in un trend più ampio che vede numerosi costruttori automobilistici rivedere i propri piani per gli EV. Aziende come Nissan e Ford hanno già modificato strategie e priorità produttive, rispondendo alle reali dinamiche di mercato che, negli ultimi anni, hanno reso più difficile mantenere margini soddisfacenti a fronte di costi di sviluppo e produzione ancora elevati.
Gli analisti sottolineano le criticità
Gli analisti sottolineano due principali criticità: da un lato, la difficoltà nel sostenere economicamente la produzione di veicoli elettrici in un mercato caratterizzato da una forte sensibilità ai prezzi e agli incentivi; dall’altro, la necessità di costruire una proposta di valore distintiva, che sappia emergere in un panorama sempre più affollato e competitivo. Nel caso della Acura ZDX, nemmeno una politica di sconti aggressiva è riuscita a rilanciare le vendite, confermando che il successo di un modello elettrico non può basarsi solo sulla convenienza economica, ma richiede una strategia di marketing efficace, infrastrutture di ricarica diffuse e un posizionamento di prezzo coerente con le aspettative dei clienti.
L’uscita di scena anticipata della Acura ZDX rappresenta dunque un segnale importante per l’intero settore automotive: le alleanze tra costruttori, come quella tra Honda e GM, non sono di per sé garanzia di successo commerciale. Il futuro degli EV premium passerà da scelte sempre più selettive e consapevoli, orientate a bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità economica. La transizione verso la mobilità elettrica prosegue, ma impone ai produttori una riflessione profonda su quali modelli e strategie possano realmente garantire un vantaggio competitivo e una redditività duratura.
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