Citroen ha un asso da giocare, il ritorno della 2CV: le novità
Citroen prepara una E Car economica ispirata alla 2CV: dimensioni compatte, prezzo 15.000-20.000 euro e possibile categoria europea simile alle kei car
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La mobilità urbana sta vivendo una rivoluzione silenziosa, ma profonda, e a guidare questa trasformazione potrebbe essere un progetto destinato a cambiare le regole del gioco: la Citroen E Car. Si tratta di una vera e propria “auto del popolo” elettrica, pensata per rendere la mobilità sostenibile finalmente accessibile a tutti. Il progetto nasce da una visione chiara e ambiziosa: offrire un veicolo elettrico a prezzi contenuti, capace di colmare il divario tra i quadricicli urbani come la Ami e le city car tradizionali, oggi quasi scomparse dal panorama europeo.
La volontà del brand
Xavier Chardon, responsabile del marchio Citroën, ha dichiarato con convinzione: “Costruire un’auto elettrica economica per tutti è nel nostro DNA”. Queste parole segnano l’inizio di una nuova era per il brand francese, che con la E Car punta a democratizzare la mobilità elettrica urbana entro la fine del decennio. L’obiettivo? Un prezzo di listino compreso tra i 15.000 e i 20.000 euro, una soglia che potrebbe realmente aprire le porte della mobilità a emissioni zero a fasce di popolazione finora escluse dalla transizione ecologica per motivi economici.
La strategia di Citroën si inserisce in un contesto di profondo cambiamento normativo e sociale. La Commissione Europea sta infatti valutando la creazione di una categoria specifica per piccoli veicoli elettrici urbani, riconoscendo così la necessità di regolamentare e incentivare soluzioni più agili, efficienti e accessibili per la città. Questa nuova categoria si ispira al modello delle kei car giapponesi, famose per la loro praticità e il successo ottenuto nel mercato domestico grazie a dimensioni compatte, consumi ridotti e costi di gestione contenuti.
Le indiscrezioni
Secondo le prime indiscrezioni, la categoria europea potrebbe prevedere dimensioni massime di 3,8 metri in lunghezza, 1,7 metri in larghezza e 2 metri in altezza, con un peso che non superi la tonnellata. La potenza sarà limitata a circa 68 cavalli, garantendo così un equilibrio tra prestazioni e sicurezza. In linea con lo standard GSR2, la dotazione di sicurezza sarà adeguata alle normative più recenti, mentre non sono previste limitazioni alla circolazione urbana, rendendo questi veicoli economici ideali per il traffico cittadino.
Nonostante il richiamo allo spirito della storica 2CV, Chardon ha voluto chiarire che la nuova E Car non sarà un semplice revival nostalgico: “Ciò che mi interessa sono le specifiche”, ha sottolineato, mettendo in evidenza l’importanza di funzionalità, accessibilità e concretezza. L’obiettivo è riproporre lo spirito pratico e popolare che rese celebre la 2CV, ma reinterpretandolo in chiave moderna e sostenibile.
Per il gruppo Stellantis, a cui appartiene Citroën, il progetto E Car rappresenta un’opportunità strategica di grande rilievo. Potrebbe infatti fungere da apripista per iniziative simili anche per altri marchi del gruppo, sfruttando le economie di scala ma mantenendo al tempo stesso una forte identità di brand. La vera sfida sarà riuscire a mantenere i costi sotto controllo senza compromettere la sicurezza e la qualità percepita, due aspetti fondamentali per conquistare la fiducia dei consumatori europei.
Tanti fattori in campo
Il successo della Citroen E Car dipenderà da molteplici fattori: dalle scelte tecniche relative a componenti e batterie, alle infrastrutture di ricarica, fino alla capacità di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento e informato. In Europa, a differenza del Giappone dove le kei car godono di importanti agevolazioni fiscali e regolamentari, il mercato si presenta frammentato e complesso, con normative differenti da Paese a Paese.
Tuttavia, se la E Car riuscirà a vedere la luce secondo i piani annunciati, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per la mobilità urbana sostenibile. Un’auto elettrica realmente accessibile, progettata per le esigenze quotidiane e pensata per una vasta platea di utenti, rappresenterebbe un passo avanti decisivo verso una città più pulita, silenziosa e inclusiva. La sfida è lanciata: ora spetta a Citroën, e all’intero gruppo Stellantis, dimostrare che la mobilità elettrica può davvero essere alla portata di tutti.
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