Un'Alfa Romeo da mezzo milione di euro: un veicolo speciale
Scopri la storia della rara Alfa Romeo Giulia TZ-1 Double Bubble, venduta all’asta di Monterey per 555 mila dollari. Un’icona tra le auto da collezione
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Un mito italiano su quattro ruote ha recentemente conquistato i riflettori dell’automobilismo mondiale: stiamo parlando dell’unica Alfa Romeo Giulia TZ-1 con tetto Double Bubble, protagonista indiscussa dell’asta di Monterey 2024 organizzata da RM Sotheby’s. Questa rarità, battuta per la cifra di 555.000 dollari, ha saputo catalizzare l’attenzione di collezionisti e appassionati nonostante il valore finale sia stato leggermente inferiore alle aspettative degli addetti ai lavori. Tuttavia, il fascino di questo esemplare resta indiscusso e la sua storia lo rende un vero gioiello nel panorama delle auto da collezione italiane.
Firmata Zagato
La Alfa Romeo Giulia TZ-1 del 1964 rappresenta un capitolo eccezionale nella storia del collezionismo automobilistico. Questo modello, con telaio numero 10511AR750061, è il sessantunesimo dei soli 117 esemplari prodotti della serie “Tubolare Zagato” (da cui l’acronimo TZ-1), e l’unico in assoluto ad essere uscito dalla fabbrica con il celebre tetto Double Bubble. Questa soluzione stilistica, ideata da Zagato, è diventata negli anni una vera e propria firma distintiva, capace di coniugare esigenze funzionali e un design unico nel suo genere.
L’elemento che rende questa vettura ancora più speciale è il suo pedigree: il primo proprietario fu Dmitri Nabokov, figlio del celebre scrittore Vladimir Nabokov. Dmitri, figura poliedrica e carismatica, noto non solo per le sue doti letterarie ma anche per la carriera da cantante lirico – si esibì persino con Pavarotti – scelse questa configurazione particolare per una ragione ben precisa. Con i suoi 1,95 metri di altezza, aveva bisogno di maggiore spazio nell’abitacolo, soprattutto quando partecipava a competizioni indossando il casco. Il tetto Double Bubble si rivelò quindi una soluzione perfetta, unendo praticità ed esclusività.
Originariamente era bianca
Originariamente la vettura era verniciata di bianco, con raffinati interni in pelle nera. Non passò inosservata neppure ai media dell’epoca: la sua immagine fu immortalata sulla copertina della rivista Sports Car World nell’aprile del 1969, confermando la sua aura di icona automobilistica. Nel 1991, l’auto entrò a far parte della prestigiosa Quadrifoglio Collection, dove rimase per ben 34 anni. In questo lungo periodo, la Alfa Romeo Giulia TZ-1 fu oggetto di attenzioni e cure meticolose, preservando intatto il suo valore storico e collezionistico.
Uno degli aspetti che più valorizzano questa auto da collezione è la completezza della documentazione che la accompagna. Il nuovo proprietario potrà infatti contare su manuali originali, fatture di manutenzione dettagliate e una ricca serie di documenti storici che attestano in modo inequivocabile l’autenticità e la provenienza della vettura. Elementi che, uniti alla sua unicità, ne fanno un pezzo ambito e perfetto per essere protagonista nei più prestigiosi eventi e concorsi d’eleganza internazionali.
Un momento speciale per il Biscione
La vendita di questa Alfa Romeo Giulia TZ-1 all’asta di Monterey rappresenta un momento significativo per il mercato delle auto da collezione, sottolineando come il fascino delle vetture storiche italiane resti inalterato anche a distanza di decenni. Il nuovo proprietario si trova ora di fronte a una scelta importante: optare per un restauro completo, riportando la vettura alle condizioni originali, oppure conservarla così com’è, mantenendo intatta la sua autenticità e il fascino del tempo.
In ogni caso, questa Alfa Romeo Giulia TZ-1 resta un simbolo intramontabile dell’eccellenza del design e dell’ingegneria italiana. La sua storia, intrecciata con quella di personaggi illustri come Dmitri Nabokov e la sua lunga permanenza nella Quadrifoglio Collection, la rendono un vero oggetto del desiderio per gli appassionati di tutto il mondo. Il recente passaggio di proprietà, avvenuto in occasione dell’asta di RM Sotheby’s a Monterey, non fa che rafforzare la leggenda di questa vettura, capace di emozionare ancora oggi e di rappresentare un capitolo indelebile nella storia dell’automobilismo italiano.
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