Addio ad Andrea De Adamich: leggenda dell'Alfa Romeo e della F1

Andrea De Adamich è scomparso a 84 anni. Pilota di Alfa Romeo, protagonista in Formula 1, telecronista Mediaset e grande collezionista: una vita tra corse e passione

Addio ad Andrea De Adamich: leggenda dell'Alfa Romeo e della F1
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Giulia Darante
Pubblicato il 5 nov 2025

Un vuoto difficile da colmare si è aperto nel mondo dell’automobilismo italiano: Andrea De Adamich si è spento all’età di 84 anni, lasciando dietro di sé una scia di successi, passione e innovazione che ha attraversato ben sei decenni di storia motoristica. La sua figura, poliedrica e carismatica, ha saputo fondere con naturalezza il talento del pilota, la precisione del telecronista e l’intuito dell’imprenditore, trasformandolo in una vera e propria leggenda del motorsport nazionale e internazionale.

Al fianco del Biscione

La carriera di Andrea De Adamich ebbe inizio tra le monoposto della Formula 3, dove il giovane talento seppe subito imporsi conquistando il titolo italiano nel 1965. Questo trionfo fu la chiave d’accesso per un sodalizio destinato a segnare la sua vita: quello con Alfa Romeo. Proprio al volante della mitica Giulia GTA, De Adamich dominò il Campionato Europeo Turismo per due stagioni consecutive, nel 1966 e nel 1967, affermandosi come uno dei piloti più completi e rispettati della scena continentale.

Il 1968 segnò un’altra tappa fondamentale della sua carriera: il debutto in Formula 1. Iniziò così un’avventura lunga cinque anni, in cui De Adamich vestì i colori di scuderie iconiche come Ferrari, McLaren, March, Surtees e Brabham. In pista si trovò spesso a duellare con leggende del calibro di Jackie Ickx e Chris Amon, dimostrando una versatilità e una determinazione che lo resero un avversario temuto e rispettato nei circuiti di tutto il mondo.

Questa sua capacità di adattarsi a contesti e categorie diverse fu una delle cifre stilistiche di De Adamich. Oltre all’impegno nella massima serie, si distinse anche nelle gare endurance e nelle formule minori, collezionando vittorie di prestigio nel Mondiale Prototipi a Brands Hatch e Watkins Glen. La sua affermazione nella Temporada Argentina di Formula 2, alla guida della Ferrari Dino F2, contribuì a rafforzare la sua fama di pilota eclettico e completo.

Un volto anche dalla TV

Quando nel 1974 decise di appendere il casco al chiodo, De Adamich non abbandonò il mondo dei motori, ma anzi ne divenne uno dei principali divulgatori. Dal 1978 al 2009, fu una presenza costante e autorevole sulle reti Mediaset, dove, spesso affiancato da Guido Schittone, riuscì a trasmettere la sua passione e la sua competenza a milioni di spettatori. La sua voce e la sua chiarezza nell’analizzare le gare hanno contribuito a diffondere la cultura automobilistica presso il grande pubblico italiano, rendendolo un punto di riferimento per intere generazioni di appassionati.

L’impegno di De Adamich per la sicurezza stradale trovò espressione concreta nel 1991, con la fondazione del Centro Internazionale Guida Sicura a Varano. Questa struttura, pensata per la formazione avanzata dei conducenti e la promozione della sicurezza su strada, rappresentò un ponte ideale tra la sua esperienza di pilota e il desiderio di lasciare un segno positivo nella società. Anche in questa iniziativa, il legame con Alfa Romeo si rivelò fondamentale, confermando una relazione professionale e personale di rara solidità e continuità.

Attività da collezionista

Non meno significativa fu la sua attività di collezionista. La passione per le auto d’epoca e per le moto lo portò a creare una raccolta di centinaia di veicoli di prestigio, tra cui spiccavano numerose Ferrari, Maserati, una vasta gamma di Alfa Romeo e diversi esemplari di Moto Guzzi. Tra i pezzi più rari e affascinanti della sua collezione figurava una Maserati Sebring appartenuta al celebre tenore Luciano Pavarotti, simbolo di un amore sconfinato per la storia e l’eccellenza del motorismo italiano.

Il valore del suo contributo andò ben oltre i confini dello sport. Nel 2022, a riconoscimento del suo impegno nella promozione della sicurezza stradale e dei meriti sportivi, gli venne conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Un’onorificenza che suggella la statura di un uomo capace di lasciare un segno profondo in ogni ambito in cui si è cimentato.

Commozione sentita per tutti gli appassionati

La notizia della scomparsa di Andrea De Adamich ha suscitato una vasta ondata di commozione tra team, appassionati e colleghi. Non solo per i risultati ottenuti in pista, ma anche per le doti umane e professionali che lo hanno reso una figura esemplare, capace di ispirare e guidare chiunque abbia incrociato il suo cammino.

Oggi, l’eredità di De Adamich vive in ogni appassionato che ha avuto la fortuna di seguirlo, sia nelle competizioni sia attraverso il piccolo schermo. Un patrimonio fatto di competenza tecnica, passione genuina e un impegno costante nella diffusione della cultura automobilistica, destinato a restare vivo nel tempo e a ispirare le future generazioni di amanti dei motori.

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