A 146 km/h con limite di 80: denunciato pirata della strada

A Melide, un giovane italiano è stato fermato per eccesso di velocità. Denunciato e vietata la circolazione in Svizzera. Dettagli e reazioni

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 4 lug 2025
A 146 km/h con limite di 80: denunciato pirata della strada

Un giovane italiano di 22 anni si è reso protagonista di una vera e propria corsa folle sulle strade svizzere, trasformando una tranquilla via cantonale in una pista improvvisata. Mercoledì pomeriggio, la Polizia Comunale di Lugano lo ha intercettato mentre sfrecciava a una velocità di 146 km/h in Via Cantonale a Melide, nella zona della Forca di San Martino, dove il limite massimo consentito è di soli 80 km/h.

Le autorità svizzere, note per la loro rigidità in materia di sicurezza stradale, non hanno tardato a intervenire. Il giovane è stato immediatamente etichettato come “pirata della strada”, termine utilizzato per indicare chi viola gravemente le regole del codice stradale. Per lui sono scattati il divieto di circolazione su tutto il territorio elvetico e una denuncia al Ministero pubblico.

Tolleranza zero per l’eccesso di velocità

La Svizzera adotta da anni un approccio severo contro i comportamenti pericolosi alla guida, e questo caso ne è l’ennesima conferma. L’obiettivo principale è quello di ridurre drasticamente gli incidenti stradali, spesso causati da velocità elevate. Le autorità elvetiche hanno investito in controlli più frequenti e tecnologie avanzate per monitorare le strade, contribuendo così a migliorare la sicurezza complessiva.

Le statistiche evidenziano come l’eccesso di velocità sia uno dei principali fattori scatenanti di incidenti gravi o mortali. Questo giustifica l’approccio inflessibile adottato dalle forze dell’ordine, che mirano a tutelare la vita dei cittadini attraverso misure punitive esemplari.

Un caso che alimenta il dibattito sulla sicurezza stradale

L’episodio di Melide ha riacceso il dibattito sull’efficacia delle sanzioni repressive rispetto alle campagne educative. Da un lato, molti cittadini approvano la fermezza delle pene come deterrente indispensabile; dall’altro, gli esperti sottolineano l’importanza di integrare le punizioni con iniziative di sensibilizzazione per promuovere una cultura della sicurezza stradale.

La Svizzera, con il suo rigoroso codice della strada, rappresenta un modello di riferimento per molti Paesi. Tuttavia, il successo delle misure adottate non deve dipendere esclusivamente dalla paura delle sanzioni, ma anche dalla creazione di una consapevolezza diffusa sui rischi legati alla guida irresponsabile.

Il caso del giovane italiano è un monito per tutti i conducenti. Un momento di imprudenza può avere conseguenze devastanti, non solo per chi infrange le regole, ma anche per gli altri utenti della strada. È essenziale ricordare che mettersi al volante comporta una grande responsabilità, e il rispetto delle regole è fondamentale per garantire la sicurezza di tutti.

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