Roma, il centro storico diventa Zona 30: come cambia la mobilità

La Capitale si trasforma: il centro storico sarà zona 30. Sicurezza stradale, isole ambientali e mobilità dolce al centro del piano

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 4 lug 2025
Roma, il centro storico diventa Zona 30: come cambia la mobilità

La Capitale italiana si prepara a una vera e propria rivoluzione della mobilità. Entro la fine di novembre, il centro storico di Roma diventerà un’unica grande area dedicata alla mobilità dolce, suddivisa in sei distinte isole ambientali. Questo ambizioso progetto, promosso dall’amministrazione guidata dal sindaco Gualtieri, mira a ridurre drasticamente il numero di incidenti e vittime sulle strade, puntando a un futuro più sicuro e sostenibile.

Ben 52 Zone 30

Il piano prevede l’istituzione di 52 zone 30 entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di raggiungere quota 78 entro la conclusione del mandato amministrativo. Queste aree a velocità ridotta saranno estese progressivamente a tutti i quartieri di Roma, con un’attenzione particolare alle zone sensibili come scuole e ospedali. Qui verranno installati dispositivi per il controllo del traffico e potenziata la segnaletica, al fine di garantire una maggiore sicurezza stradale.

Nel cuore di Roma, le sei isole ambientali trasformeranno il centro storico: Portico D’Ottavia, Navona, Pantheon, Tridente, Trevi-Quirinale e l’ansa barocca saranno le protagoniste di questo cambiamento epocale. La delibera comunale che ufficializzerà queste trasformazioni è attesa entro la fine di novembre, segnando un passo decisivo verso una città più vivibile e a misura di cittadino.

Ridurre il rischio di incidenti

L’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, ha sottolineato l’importanza di questi interventi, evidenziando come la riduzione della velocità sia cruciale per diminuire il rischio di incidenti mortali. “Un veicolo che procede a 70 km/h ha l’80-90% di probabilità di causare la morte di un pedone o ciclista in caso di impatto, percentuale che scende al 10% quando la velocità è di 30 km/h”, ha dichiarato Patanè.

Alcune Zone 30 sono già operative nella Capitale. Otto aree, tra cui Casal Bertone, Ostia Antica e Quadraro Vecchio, hanno già adottato queste misure, mentre altre, come via dei Quattro Venti e l’Appia Antica, sono in fase di realizzazione. A Monteverde, il provvedimento interessa già diverse strade, tra cui via Ludovica Albertoni, segnando un ulteriore passo avanti nella trasformazione della città.

Potenziamento controllo traffico

Il piano per una Roma più sicura include anche il potenziamento dei sistemi di controllo del traffico. Da settembre, nuovi sistemi di sanzionamento saranno attivati su arterie principali come la Tangenziale e via Isacco Newton. Inoltre, entro novembre, saranno operativi rilevatori di passaggio con il semaforo rosso in 15 nuovi incroci, che si aggiungeranno agli 11 già esistenti. Questi strumenti rappresentano un ulteriore tassello per garantire una maggiore sicurezza stradale nella Capitale.

L’esempio di Bologna, dove l’introduzione delle Zone 30 ha portato a un azzeramento delle morti per incidenti stradali, rappresenta un modello da seguire per Roma. L’obiettivo è quello di trasformare la città in un luogo più sicuro, vivibile e a misura di cittadino, puntando su una mobilità più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

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