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Hyundai Nexo: Fuel Cell alla coreana. Primo contatto

Primo contatto con il Suv alimentato a idrogeno del Gruppo asiatico. Tanta tecnologia non solo al servizio dell’ambiente.

Futurista e ambientalista. Così si presenta la nuova Hyundai Nexo. Una vettura che sottolinea l’impegno della Casa coreana nell’ambito della tecnologia Fuel Cell, portando in dote l’esperienza della precedente ix35, di cui in qualche modo rappresenta la seconda generazione. Un’affermazione in termini ingegneristici, essendo la Nexo realizzata su di un pianale dedicato, proprio per “massimizzare” la tecnologia a celle combustibili. Questo ha permesso di pensare ad un progetto dedicato in toto all’idrogeno.

Hyundai Nexo: com’è fatta

A partire proprio del design. Il cui aspetto futurista risponde a regole chiare e certe, che debbono assolutamente rendere efficiente la vettura da un punto di vista aerodinamico. Ogni superficie è stata studiata per questo scopo. E il fatto che la calandra sia chiusa, ne è un esempio lampante. Al di là della resistenza aerodinamica, Nexo pone l’attenzione anche sull’ecologia costruttiva: parte dei materiali sono certificati dall’organizzazione indipendente UL (Underwriters Laboratories). Una filosofia progettuale condivisa anche con gli interni, dato che i rivestimenti dei sedili sono realizzati in eco-pelle.

Una visione ecologistica a 360 gradi, per un Suv che si piazza indicativamente all’interno del segmento D. Una classificazione derivata da una lunghezza di 4670 mm. A cui segue una larghezza di 1860 mm e un’altezza di 1640 mm. Le proporzioni ideali per essere presa in considerazione come Suv da famiglia. Peccato solo che in Italia non la vedremo (praticamente) circolare. In realtà, passando per il reparto flotte della filiale italiana, sarà possibile acquistare Nexo, per la quale sono allo studio delle soluzioni di leasing riservate ad aziende e società. Di fatto nel nostro Paese mancano le strutture, tenendo presente che l’unico distributore “realmente” disponibile si trova a Bolzano. In ogni caso il prezzo di partenza sarà intorno ai 69.000 euro.

Ciò non sminuisce il valore tecnico di Nexo, la cui formazione a celle combustibile è formata da un motore elettrico sincrono a magneti permanenti. Una motorizzazione che elabora 163 cv di potenza massima (120 kW) e 395 Nm di coppia motrice. Il propulsore è alimentato da un pacco batterie posizionato sotto il pianale del bagagliaio, la cui capacità è pari a 1,56 kWh. Il pezzo forte sono ovviamente i 3 tre serbatoi da 52,2 litri di idrogeno ciascuno. Nel complesso, secondo quanto dichiarato, il consumo rilevato dovrebbe attestarsi intorno agli 0,84 kg di idrogeno ogni 100 km. Un dato a cui corrisponde un’autonomia di 666 km (ciclo WLTP).

Hyundai Nexo: come va

A livello di performance il dato più interessante è quello dello 0-100 km/h, che si concretizza 9,2 secondi. Decisamente non un fulmine, ma più che sufficiente per rendere brillante la Nexo in accelerazione. Anche perché a vuoto pesa intorno ai 1800 kg. Un valore piuttosto alto, che confina lo stile di guida in un ambito decisamente pacifico rispetto ad una strada ricca di curve. Sebbene poi la presenza di serbatoi e pacco batterie le consenta di avere un baricentro basso.

A bordo il numero di tasti e bottoni rasenta l’empireo. Troppi in ogni direzione. Farci la mano non è cosa semplice. E poi la consolle centrale sospesa limita in parte lo spazio in senso traversale degli occupanti delle sedute anteriori. Due display, la cui forma e disposizione ricorda in parte l’esempio proposto da Mercedes. Quello che sovrasta la consolle è touch da 12,3”, mentre quello destinato al quadro strumenti è da 7 pollici. Lo schermo più grande può essere “splittato”: significa che si può dividere in più parti, in modo tale da poter visualizzare più informazioni contemporaneamente, come navigazione e media.

L’avvento di Nexo, non solo alimenta le possibilità di alimentazioni alternative all’interno del Gruppo coreano, ma porta al debutto una serie di tecnologie ai fini della sicurezza. Si entra di diretto nell’ambito dei sistemi ADAS. Così il Sud a idrogeno diventa il primo della famiglia Hyundai a poter contare sul Lane Following Assist (LFA). Ossia quel sistema che regola automaticamente lo sterzo per mantenere la vettura al centro della sua corsia di marcia a velocità comprese fra 0 e 150 km/h su strade urbane ed extra-urbane. Tale dispositivo, coadiuvato dall’Highway Driving Assist (HDA) di Hyundai, agevola poi la guida in autostrada.

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