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#smartimes2017: grande raduno per piccole auto

Smart Times 2017: tante piccole Smart per un grandissimo raduno

Capita anche di annoiarsi nella galassia dell’auto, perché tra saloni dell’auto e presentazioni internazionali patinate a base di cucina fusion può capitare di perdere il filo rosso con la gente, perdersi la differenza tra fatture e passioni, clienti ed esseri umani.

Ci voleva questo viaggio a Salou, 80 chilometri a sud di Barcellona in una Costa Dorada bella ma infuocata per Smart Times 2017: il più grande raduno del mondo dedicato alle Smart. Un appuntamento arrivato alla diciassettesima edizione, con quella boccata d’ossigeno che si porta dietro: 2.869 partecipanti arrivati via terra e mare anche dalla Russia, a spese proprie e con un motivo più che valido: amano la loro Smart.

Il primo impatto con le migliaia di auto parcheggiate davanti alla spiaggia di Salou è perfino surreale per un italiano, abituato a pensare a Smart come una risorsa indispensabile per la mobilità, l’auto intelligente nei pochi centimetri e nel molto caos di una città. Ma poi l’idea cambia, chiunque qui ha colorato, personalizzato, customizzato o addirittura elaborato pesantemente la propria Smart con una dose di partecipazione che va ben oltre l’utilità urbana del mezzo.

Per un Italiano, con la tradizione che Fiat e Abarth si portano dietro nelle auto piccole, viene surreale pensare che il marchio tedesco nato nel 1998 abbia creato tutto questo dal niente, senza mai aver mai partecipato ad una gara o ad un rally. Il piccolo qui ha funzionato per le ragioni che altri hanno abbandonato, aver dato lo spazio a tanti clienti di sentire una auto piccola come originale e propria.

Ha cominciato Smart con le versioni Custom e Tailor Made, con il design che non comunica grinta ma leggerezza. Andare oltre, anche di parecchio, per migliaia di persone è stato inevitabile. Smart Times 2017 significa un villaggio con oltre mille Smart esposte, esibite come fosse un controsalone dell’auto tra chiringuitos e chioschi aperti fino alla notte fonda di venerdì, con il concerto del duo australiano di musica elettronica Nervo ad occupare un maxi palco sulla sabbia che fino a pochi minuti prima aveva visto sfilare i rappresentanti di 32 paesi diversi. Dopo aver affrontato un viaggio via terra o via mare, ovvero 20 ore di traghetto da Civitavecchia a Barcellona, i maggiori Smart club italiani sono tutti qui.

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Neanche un venditore d’auto nei paraggi, ma piuttosto Annette Winkler, il numero uno mondiale di Smart a godersi una scena di gente appassionata. “Non chiedeteci perché non facciamo il SUV” esordisce mentre in una breve intervista nella mattinata di sabato. “Noi ne facciamo una questione di gioia, chiunque si ritaglia uno spazio nel mondo dell’auto e invece noi siamo riusciti far passare un ‘idea, che le nostre vetture sono uno spazio personale. Il marchio, quello vero, è di chi le compra”. In alcuni casi a titolo di ottimo investimenti, aggiungiamo noi.

La mattina del sabato è quella della parata, un percorso dal centro di Salou verso nord, in direzione di Tarragona, e poi ancora verso Sud puntando al porto. Un serpentone urbano con parecchi protagonisti. In ballo anche una manciata di Smart Crossblade, la super roadster senza portiere e parabrezza costruita nel 2002 in appena 2.000 esemplari, star da collezionisti.

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Nel cuore di appassionati irriducibili anche le molte Roadster e Coupé, due varianti della stesa microsportiva presentata sul mercato nel 2003 e piaciute soprattutto nella versione Brabus da 101 Cv. Un cambio difettoso e delicato, si è detto sempre questo di Smart Roadster e Coupé, ma ne abbiamo contate più di 50, alcune delle quali trasformate con sporteli ad apertura verticale i stile Lamborghini.

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Se la Forfour fatica a conquistare il cuore degli Smartisti, la versione speciale ForRescue in stile spiaggia californiana ha calamitato l’attenzione come il Suv che Annette Winkler proprio non prevede, ma che servirebbe, passando dalla vettura più scontata alla meno ovvia. Ecco la Smart for Papa, una due due posti in edizione papamobile con sedile del passeggeri rialzato in una gabbia di vetro adatta a processioni solenni. Lei è probabilmente la vettura più fotografata in una parata che di solenne ha avuto poco e niente.

Autoradio a tutto volume, un percorso blindato dalla polizia di Salou che ha chiuso entrambi gli occhi sulle contorsioni dei passeggeri per scattare foto calandosi fuori dal finestrino. Soprattutto poi, su quella manovra lì che è stato il senso di una parata pensata per far incrociare Smart su Smart, su entrambi i sensi di marcia.

Un saluto, darsi il cinque al volo , un gesto da comunity che nel traffico normale con una vettura qualsiasi non c’è modo che venga, non si fa.

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