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Arrivederci!

E’sempre difficile trovare l’attacco di un “pezzo” che riguarda chi scrive, ma le regole della comunicazione sono sempre le stesse: si comincia dalla “notizia”. Che in questo caso è solo un doveroso commiato. Sì, è vero, da oggi cessa la mia partecipazione alla vita editoriale e giornalistica di Autoblog.it. Il tempo passa in fretta, le

E’sempre difficile trovare l’attacco di un “pezzo” che riguarda chi scrive, ma le regole della comunicazione sono sempre le stesse: si comincia dalla “notizia”. Che in questo caso è solo un doveroso commiato. Sì, è vero, da oggi cessa la mia partecipazione alla vita editoriale e giornalistica di Autoblog.it.

Il tempo passa in fretta, le cose cambiano senza che neppure ce ne accorgiamo e con esse gli obiettivi e le aspirazioni personali. I commiati, dunque, sono sempre un po’ tristi perché si lasciano compagni di avventura e abitudini consolidate, ma al tempo stesso anche stimolanti perché ci si rimette in gioco cercando nuovi orizzonti anche in tempi bui come questi. “Navigare necesse est” si dice nel mondo nautico che mi è molto caro anche se da oltre mezzo secolo mi occupo di automobili. La curiosità e la ricerca di nuovi lidi sono fattori comuni al mare come al giornalismo, due mondi in cui nulla è mai certo e meno che mai definitivo. Proprio come quando salii a bordo di Autoblog.it definendomi uno “stagista” del web. Ne risero tutti allora, vista la mia lunga navigazione precedente, ma era la verità perché dovevo scoprire un nuovo mondo e imparare tutto.

Sono passati ormai quasi cinque anni da quando al salone di Detroit del 2012 conobbi Gianluca Pezzi fra una moltitudine di 150 bloggers ospiti come me della Ford che ancora ringrazio. Per me, radicato giornalista della carta stampata, era come essere atterrato su un altro pianeta di cui nulla sapevo se non quel poco che si può percepire da molto lontano, ispirato alla diffidenza e alla perplessità. E, tuttavia, mi rendevo conto che non si trattava di un fenomeno passeggero ma di una rivoluzione “epocale”, come si dice in questi casi, che stava cambiando già da tempo l’intera “cultura” dell’informazione giornalistica. In peggio, si diceva fra noi “cartacei”, ma con poche prove concrete. Non sapevo quasi nulla, naturalmente, neppure di Autoblog, di cui mi avevano solo detto che era uno dei maggiori siti web nel settore dell’auto mentre mi avventuravo su un blog personale che gli amici mi avevano spinto ad avviare, “S drive out”, dalla s finale del mio cognome accanto al concetto di critico controcorrente quale sono sempre stato.

Con Gianluca nacque subito una istintiva simpatia e reciproca curiosità dei nostri mondi così diversi e comunque strettamente parenti. Così, tutto ciò che ho imparato fin qui del nuovo mondo web lo devo a lui e ai suoi ragazzi che hanno avuto la pazienza di “sopportare” le mie diversità ma anche di ascoltare qualcosa di utile per migliorare a loro volta. Non è stato sempre rose e fiori, sia chiaro, e i contrasti non sono mancati ma anche per questo, nel considerare ormai conclusa la fase di “stage” e di “senior editor”, voglio sinceramente ringraziare tutti i colleghi di Autoblog.it per il loro aiuto. E già che ci sono, non posso mancare di esprimere analogo ringraziamento agli amici delle Case automobilistiche e ai colleghi degli uffici stampa per il tempo e l’attenzione che mi hanno dedicato nell’altra veste di “brand advisor” sul fronte editoriale. Quanto ai lettori, che sono la vera ricchezza di un giornalista, compresi quelli che spesso mi hanno criticato pur nascosti dietro i loro curiosi “nickname”, va anche a loro la mia piena gratitudine per l’esperienza che mi hanno consentito di fare sul campo.

Con un arrivederci a tutti, da marinaio a quattro ruote, nel prossimo porto di imbarco. Ovunque sia.

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