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Le cinque Supercar più rare al mondo

Pensavate che LaFerrari fosse la Supercar più esclusiva? Che vedere una semplice Pagani Zonda sia un’esperienza più unica che rara? In realtà esistono, in giro per il mondo, delle Supercar ancora più introvabili. Edizioni speciali, flop, idee particolari e originali, ecco la lista delle Supercar più rare al mondo



Intendiamoci: parlare di Supercar equivale a parlare di un sogno per pochi eletti, un sogno su quattro ruote. Auto, vetture in grado di esprimere quanto più possibile la realizzazione di un ideale, quello della velocità e dell’adrenalina tra strade e circuiti. La bellezza, l’esclusività e, in taluni casi, perfino la ruvidezza e la semplicità dettata dal carbonio, da un motore in bella vista, magari con otto o dieci cilindri che sprigionano quel suono roco che si apre sempre di più, ogni qual volta che i giri motore salgono scaraventando in terra i propri cavalli: pura poesia.

Le Supercar sono questo e molto di più. Immaginatevi di ritrovarvi a bordo de LaFerrari. Un sogno incredibile vero? D’altro canto, esistono solamente 499 esemplari al mondo. Se pensate però di trovarvi di fronte ad una delle Supercar più rare ed esclusive del mondo, beh, dovrete ricredervi. Ecco una lista delle supercar più rare che abbiano mai calcato una strada!

Koenigsegg Trevita

le supercar più rare del mondo

Una delle vetture più rare al mondo, prodotta esclusivamente in tre esemplari, la Koenigsegg Trevita reca con se un’ulteriore curiosità: una delle tre unità si trova letteralmente abbandonata in un garage in Svizzera, il cui proprietario sarebbe un manager residente nel Canton Svitto. Tanto per far capire di che vettura stiamo parlando, la Trevita ha una carrozzeria in fibra di carbonio con finiture talmente particolari da ricordare la luminosità dei diamanti. Ha con se una doppia ala in fibra di carbonio, ma sopratutto, ha un propulsore V8 da 4.8 litri con doppia sovralimentazione a bioetanolo in grado di erogare 1.108 cavalli

Nissan Juke R

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La storia di questa Supercar sui generis è decisamente particolare: nata come puro esercizio stilistico nel gennaio del 2012 al Dubai International Marine Club, la Juke R doveva mostrare le capacità prestazionali di casa Nissan. In realtà, il grande impatto mediatico che aveva suscitato la vettura, ha spinto la casa a creare un primo esemplare, arrivando ad un massimo di 20-25 vetture, costruite solo ed esclusivamente su ordinazione.

Il propulsore è un 3.8 V6 biturbo capace di sprigionare 545 CV che permettono alla Nissan Juke R di raggiungere i 100 km/h in soli 3 secondi e di raggiungere una velocità massima di 275 km/h.

Lamborghini Sesto Elemento

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999 chilogrammi, 570 cavalli e solamente 20 esemplari in costruzione. E’ la Lamborghini Sesto Elemento, una di quelle vetture talmente particolari, da essere definita dagli ingegneri della casa come Dimostratore tecnologico.

Il motivo risiede semplicemente nella natura di questa supercar, che fa largo uso di carbonio: di tale elemento sono infatti la cellula dell’abitacolo, l’intera sezione frontale, la carrozzeria, i paraurti, i cerchi, i bracci delle sospensioni e l’albero di trasmissione. I terminali di scarico invece, sono realizzati in Pyrosic, un materiale composito di vetro a matrice ceramica, in grado di sopportare temperature fino a 900 gradi

Pagani Zonda 760RS/LH

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Pensavate che l’ultimissima evoluzione uscito dall’Atelier di Horacio Pagani fosse la Zonda R giusto? Sbagliato, perchè esiste un’ulteriore versione stradale denominata 760RS. Il nome deriva dalla potenza che è in grado di tirar fuori questo propulsore V12 6.0 con lubrificazione a carter secco, e cioè 760 cv. In altri termini, tale potenza di traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, con velocità massima di 350 km/h.

La particolarità? E’ stata prodotta in un unico esemplare. Anzi, cerchiamo di essere più precisi, perchè esiste anche una seconda versione, denominata LH, in viola. La sigla, in questo caso, non richiama alcun dato o valore di potenza, ma molto più semplicemente, reca le iniziali dell’unico (è proprio il caso di dirlo) proprietario: Lewis Hamilton. Cosa cambia rispetto alla 760 RS? Beh, oltre al colore, questa LH è dotata di un cambio manuale a 6 rapporti.

Mega Track

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Ah la grandeur francese. Capace di grandi opere e, al contempo, grandi flop. Un esempio? la Mega Track, vettura francese prodotta tra il 1992 ed il 2000. Certo, definirla semplicemente vettura risulta quantomeno riduttivo: la Track era caratterizzata da dimensioni enormi: 5,07 metri di lunghezza e 2,20 di larghezza, era alimentata da un propulsore V12 che sfornava 408 cavalli.

Inoltre, era dotata di regolazione per il telaio in modo da affrontare tratti stradali, circuiti e perfino strade bianche per un leggero e sano off-road. La Track aveva bisogno di pneumatici da 20 pollici sviluppati appositamente da Michelin. Ogni esemplare era stato creato a mano ed in effetti, i cugini transalpini puntavano forte su questa Supercar. Peccato però che fu un fallimento totale: in tutto il mondo sono stati venduti – al prezzo di allora di 2 milioni di franchi – solo 5 o 6 esemplari.

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