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Ford Focus ST 2015: prova primo contatto, prezzi, scheda tecnica

Motorizzazioni benzina e diesel da 250 e 185 cavalli, oltre che versioni hatchback e station wagon. Scoprite con noi com’è andata la prova primo contatto.


Ford Focus ST – Quando Tyrone Johnson, ingegnere di casa Ford, si è presentato al cospetto di tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa, ha esordito elencando il curriculum sciorinato lungo i suoi trent’anni di militanza. Non è stato un mero esercizio autobiografico. Già, perchè il manager americano, con la sua pacatezza, ha vissuto in pieno l’epopea, lo sviluppo, la linfa della sportività di Ford.

E proprio questo è stato il filo conduttore: trent’anni tra corse e prodotto che hanno segnato l’anima prestazionale della casa di Dearborn. Dicevamo, non è stato un caso, perchè Ford, come visto anche durante l’ultimo salone di Detroit, ha deciso di puntare fortemente sul mondo delle prestazioni, su un’animo chiamato Ford Performance, teso a raccogliere in un unicuum, le declinazioni dei tre grandi mondi del settore automotive: americano, europeo e asiatico.

Prestazioni che si rapportano al contempo con la realtà, e che quindi vengono declinate in una scala gerarchica che va dalla sportività quotidiana – passateci il termine – alle prestazioni da circuito. Un’idea chiara, che porterà la casa americana a sfornare dodici “modelli performance” da qui al 2020. All’interno di questa gerarchizzazione, la nuova Focus ST si pone in una categoria definita Enanched Tecnology, un mezzo con prestazioni superiori, che fa del divertimento il suo credo, ma che può avere tranquillamente un utilizzo quotidiano.

Una vettura, un segmento che in Italia racchiude un bacino estremamente selettivo, dai numeri contenuti. Un fiore all’occhiello che, in questa sua nuova declinazione, accompagna all’animo “racing” quello della mobilità con le motorizzazioni diesel e con le versioni Station Wagon, per un totale di quattro versioni: si parte dai 32.250 euro della 2.0 Ecoboost fino ad arrivare ai 35.000 della 2.0 TDCI Wagon, salvo optional.

Ford Focus ST: Come va

Ford Focus ST 2015: prova su strada

Barcellona ha sempre recato con se un fascino cosmopolita ma accessibile, divertente ma alla portata di molti. Paradossalmente, quasi per osmosi, la nuova Focus ST si avvicina fortemente alla metropoli catalana. Le strade montane sono state il banco di prova di questo lancio. Tornanti e curve da raccordare per saggiare l’evoluzione dinamica e prestazionale di questa vettura che, fin dal primo sguardo colpisce per la sua impostazione più aggressiva. Una volta atterrati, ci sono state date le chiavi della hatchback da 250 cavalli benzina. Che ci sia stata una volontà di effettuare un’esperienza maggiormente adrenalinica è stato evidente fin dall’apertura della portiera, con il battitacco suggellato dal logo ST illuminato, e allo stesso tempo, dai sedili sportivi Recaro, avvolgenti ai lati per contenere gli spostamenti trasversali alla guida, come da tradizione.

Sedili che prestano il fianco ad un poco di comodità nella seduta, ma che abbiamo trovato abbastanza comodi per quanto concerne l’imbottitura. Ad onor del vero, questo è stato un discorso relativo in quanto alcuni colleghi di dimensioni più grandi hanno riscontrato dei problemi in termini di larghezza. Come per la versione base, è indubbia la qualità percepita degli interni. Nel bene, come nel “meno bene”: rimane il difetto dell’ergonomia data dai numerosi pulsanti di infotainment sul volante – troppi e troppo raccolti – così proprio come il monitor con la navigazione a doppio quadrante, forse non proprio intuitivo. Di contro, sono molto chiari i due tachimetri analogici, così come il piccolo quadro digitale posto al centro, con indicazioni di navigazioni che balzano immediatamente all’occhio. Chiaro però che, a bordo della ST, la curiosità è tutta per il balzo prestazionale rispetto alla sorella base.

Fin dai primi metri colpisce lo stacco della frizione, netto e immediato: bisogna prenderci la mano inizialmente, ma in seguito risulta efficace, diretto ma non “secco”. I Primi chilometri nel traffico cittadino ci confermano la natura di vettura prestazionale ma comunque fruibile nella guida di tutti i giorni.

In una parola: sfruttabile ad andature blande. Non mette in difficoltà, non si avverte l’esuberanza di 250 cavalli. Una volta però intrapreso il percorso montano, entriamo nel vivo della nostra prova. Ed è qui che, se la nuova Focus la possiamo paragonare ad un atleta, la Focus ST la rapportiamo ad un..atleta ben allenato. La bontà telaistica di questa Segmento C era già nota. Rigido e diretto, colpisce per l’inserimento in curva veloce, repentino, ma sopratutto per la sua comunicatività tra le mani del volante. L’intervento ottemperato dai tecnici, sotto questo punto di vista, è stato dettato dall’irrigidimento delle molle, ma anche dal lavoro sull’EPAS, aggiornato per riportare ancor di più le sensazioni di guida sul volante. Attenzione, non si tratta di “mero trasferimento” quanto di migliore comunicatività. Un valore che, a cospetto del concetto di “trazione” risulta fondamentale.

Già perchè scaricare la cavalleria a terra, grazie anche agli pneumatici (optional) da 19 pollici, risulta quantomai – relativamente – facile: la Focus ST ti parla alla guida. E’ il risultato di una sinergia tra telaio, molle più rigide, calibrazione della regolazione della coppia e, in ottemperanza al differenziale, del sistema predittivo di slittamento che interviene sulle singole ruote. Così, se dinamicamente la vettura risulta ancor più facile e veloce da inserire, a livello prestazionale la maggior cavalleria è diretta ma comunicativa. Ecco quindi che, nel misto stretto montano, mantenere – anche forzando gli ingressi e la percorrenza – la traiettoria risulta intuitivo e immediato, con risposte dirette tra le mani ed una vettura che non si poggia su un fianco, ma rimane stabile, sempre in assetto, con l’uscita di curva ben gestita dal controllo della coppia.

Aggiungiamo: a voler esser ancor più smaliziati dal punto di vista della guida, l’ESC è impostabile su tre livelli; il primo potremmo definirlo relativamente invasivo, il secondo con un delta, un range più libero di intervento, per poter “chiudere” meglio le curve, ed il terzo disattivato, con il solo controllo della coppia a intervenire. Una scelta funzionale giusta, considerando come – dobbiamo ricordarlo – si tratta di una vettura prestazionale si, ma comunque adatta anche alla guida di tutti i giorni. Il propulsore da 250 cavalli poi, è ben godibile. L’erogazione è diretta quanto fluida, con una potenza massima attestata sui 5.500 giri. La costanza del valore di coppia si attesta tra i 2000 ed i 4500 giri. Molto buoni gli innesti del cambio, diretti ma non duri. Inoltre, ci è piaciuta particolarmente la rapportatura legata proprio all’elasticità del motore stesso. Percorrere un tratto di curve in quarta marcia a ritmo blando non è utopia. L’abbinamento con l’erogazione del motore risulta soddisfacente: nessuno strappo, nessun indecisione, ne lag da parte del motore.

Abbiamo avuto modo di mettere alla prova anche la versione Station Wagon con il propulsore Diesel. Già, perchè l’iniezione di adrenalina è stata data anche per il TDCI che ora raggiunge i 185 cavalli rispetto alla versione standard. Il lavoro è stato parallelo a quanto effettuato sul benzina: calibrazione elettronica, nuovo impianto di aspirazione e scarico sportivo. Anche in questo caso, dal punto di vista dinamico, ci siamo trovati di fronte ad una Focus “ben allenata”: ci è piaciuto, e molto, la fluidità dell’erogazione, oltre all’incremento di potenza che si sviluppa intorno ai 3500 giri, con una coppia di 400 Nm tra i 2000 ed i 2750 giri. Anche la ripresa è stata migliorata rispetto a quanto avevamo notato sul modello base, che peccava un pochino di elasticità. Dinamicamente la natura stessa del modello reca con se il giudizio: vi è una maggiore inerzia, e non poteva essere altrimenti viste le dimensioni.

Ford Focus ST: com’è

Ford Focus ST 2015: prova su strada

Lunga 4362 mm la nuova Focus ST ha un passo di 2648 mm e mostra un altezza massima a veicolo scarico di 1471 mm, ovvero 13 cm inferiore alla sorella base (mentre per la Station Wagon sono 19 i cm in meno). Quella sorella, il cui corso stilistico avevamo già avuto modo di saggiare e provare con mano alla presentazione dinamica di Malaga. La griglia trapezoidale quale elemento stilistico, cosi come il cofano ben pronunciato, definito, quasi scolpito, che ottimizza uno sviluppo orizzontale delle linee di questa vettura.

Tutto questo è stato evoluto, ottimizzato, ma non estremizzato. La Focus ST vive dei dettagli, che però la rendono ovviamente più cattiva, aggressiva fin dal primo sguardo. Dettagli ma non di poco conto, come ad esempio i fanali anteriori, ora più sottili rispetto alla sorella più “pulita”, o i fendinebbia squadrati; lo stesso cofano motore ora ha delle venature, delle scolpiture più marcate per incentivare quel look aggressivo e sportivo. La Focus, d’altro canto, è una segmento C di per sè già abbastanza aggressiva nel look, che non eccedeva nella sua base, ma che in questa versione ST, con questa sorta di body kit, riceve quella spinta in più. Le minigonne non potevano mancare, in una vettura del genere. Al posteriore poi, non si può fare a meno di notare lo spoiler posto sopra il lunotto, il doppio diffusore, così come lo scarico esagonale sdoppiato posto al centro.

Cura dei dettagli quindi, anche salendo in macchina, perchè sul battitacco è presente il badge ST illuminato, ed una volta saliti a bordo, si nota immediatamente la console posta al centro con tre strumenti aggiuntivi: questi, un classico per quanto concerne la ST, mostrano la pressione del turbo, la temperatura dell’olio e la relativa pressione. Chiaramente, l’ambiente risulta più sportivo anche grazie al nuovo volante, più sportivo, la pedaliera, il pomello cromato. I colori a disposizione? l’Ocean Blu, il Racing Yellow, il Frozen White, il Panther Black, il Race Red. A questi, classici, si è aggiunta anche una nuova cromia chiamata Stelath Grey. A livello di infotainment, confermato il sistema SYNC 2 che avevamo avuto modo di saggiare già, con il suo monitor touch da 8 pollici.

Novità per la ST è l’ingresso della nuova generazione dell’Active City Stop, attivo fino alla velocità di 50 km/h, in grado di frenare autonomamente la vettura in caso di impatto imminente. Presente anche il sistema di mantenimento della corsia di marcia. Tecnicamente, la nuova Focus ST ha ricevuto aggiornamenti alle sospensioni, dotate ora di nuove molle anteriori. Aggiornamento anche per gli ammortizzatori anteriori e posteriori. Maggiorate anche le barre antirollio, ma ovviamente, il grande lavoro è stato effettuato sulla calibrazione del servosterzo elettrico EPAS e sull’ETS (Enanched Transitional Stability), che interviene sulle singole ruote. Aggiornamenti anche per il Torque Vectoring Control, e per l’ESC impostabile su tre regolazioni: standard, sport o disattivato.

Dal punto di vista dei propulsori, ecco il nuovo TDCI 2.0 da 185 cavalli, il cui aumento prestazionale (dai 150 cavalli originari) è stato ottenuto con una ricalibrazione elettronica, un nuovo impianto di aspirazione, ed uno scarico apposito. Di contro, la versione turbo benzina, con l’Ecoboost da 2 litri, arriva ad una potenza massima di 250 cavalli, grazie alla doppia fasatura variabile delle valvole e l’iniezione diretta ad alta pressione.

Ford Focus ST: Listino prezzi

Ford Focus ST 2015: prova su strada

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Ford Focus ST: Scheda tecnica

Ford Focus ST 2015: prova su strada

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