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Mazda MX-5 Cult: video test su strada e in pista con Alessandra

Mazda MX-5 Cult, una serie limitata di 100 esemplari, celebrativa del mito. Vera icona della Casa giapponese è anche l’ultima erede di una lunghissima stirpe di spider sensazionali. Abbiamo provato la versione 1.8 16V sia su strada che in pista, supportati dall’ottima compagnia della nostra tester Alessandra. Ecco il primo video test della nostra prova

Continuano i test al femminile, con la nostra tester Alessandra Rossi, che dopo aver debuttato in estate sulla fascinosa Citroen DS3 Cabrio ha deciso questa volta di lasciarsi andare alla sua autentica (e mai celata) passione per le auto a trazione posteriore. La scintilla tra la inossidabile spider giapponese, la MX-5 in versione Cult, e la nostra seducente drifter è scoccata quasi all’istante, giusto il tempo di disabilitare il traction control e lanciarsi tra le curve in sequenza del tracciato dell’I.S.A.M di Anagni.

La piccola due posti a trazione posteriore riesce ad coniugare un’estetica sbarazzina, dalle forme sinuose, all’inebriante capacità di muoversi “en plein air”, il tutto accompagnato da una dinamica e un piacere di guida tra i più elevati della sua categoria. Alessandra non ha resistito tanto. Così dopo gli apprezzamenti per lo stile curato della Cult, ha manifestato subito il desiderio di spingere al limite la MX-5 e di sentire il posteriore scivolare, danzando di traverso da una curva all’altra come solo la Mazdina sa fare.

Non lasciatevi ingannare dalle impressioni, la silhouette sinuosa e aggraziata di Alessandra tradisce poco o nulla in merito alla sua reale sensibilità di guida, la sua enorme passione per i motori e la sua guida a ruote fumanti. Per uno special test, al suo fianco, oltre alla divertentissima MX-5 Cult, è sceso in pista anche il nostro Emanuele Freddo che ha riscaldato l’asfalto con bellissime evoluzioni in monoruota, fluttuando lentamente e in perfetto equilibrio a pochi centimetri dalla coraggiosa Alessandra.

Ma il test della Mazda MX-5 Cult serie speciale limitata, con il 1.8 16V da 126 CV, è stato ancora più intenso. Dalla pista, alla strada, con un passaggio al mare e un giro in notturna nel centro storico di Roma. Il prezzo della MX-5 Cult versione Roadster 1.8L 16 valvole è di 25.950€ .

Mazda MX-5 Story


Quasi un milione di spider vendute in 25 anni di onorata carriera, la Mazda MX-5 è già nella storia, non solo per i record e i guinness che detiene, ma anche perché in tanti anni non ha mai rinnegato se stessa, rimanendo la bella spider compatta, sportiva e divertente. Dimensioni praticamente invariate, peso cresciuto in media di 50 kg a generazione, solo 100 kg in 25 anni, e soprattutto sempre il solito divertimento al volante; è anche per questo che quando si parla di MX-5, si parla di un mito. Ma torniamo indietro nel tempo e vediamo come nasce.

E’ il lontano 1983 quando in Mazda si pensa ad una spider compatta e leggera. In prima analisi si prendono in considerazione tutte le configurazioni possibili; motore e trazione anteriore, motore anteriore e trazione posteriore e motore centrale e trazione posteriore. Per fortuna, la scelta ricade sulla RWD, e nel febbraio del 1989 dopo una lunga gestazione la MX-5 viene presentata al salone di Chicago. L’idea alla base del progetto è quella di ricreare una vettura compatta, leggera e divertente, come lo erano le spider degli anni ’60.

L’ispirazione viene dalle auto inglesi, ma con la tecnologia di cui dispone Mazda a metà degli anni ’80, il risultato è un capolavoro, ancora oggi esempio di stile ma soprattutto di pensiero. Il Jimba Ittai, il famigerato rapporto cavallo/cavaliere, nasce da qui. Tutto è pensato nel rapporto stretto, intimo, tra pilota e macchina. Alla guida, la MX-5 è unica. Bilanciamento sublime con una ripartizione dei pesi perfetta, sterzo e cambio diretti come solo i giapponesi sanno fare, 120 CV dal 1.6 su circa 900 kg di auto con la trazione posteriore e il motore anteriore longitudinale. Inutile dire che la NA, questa la sua sigla, in breve manda in visibilio il pubblico di tutto il mondo.La prima versione è equipaggiata con un 1.6 16V da 120 CV a 6.500 giri/min e una coppia massima di 14 kgm a 5.500 g/m. Il cambio è a cinque marce la trazione posteriore e il peso di 940 kg.

Iniziano a susseguirsi una serie speciale dopo l’altra. Nel 1993 arriva il motore 1.839 cc da 130 CV a 6.500 e una coppia di 16 kgm a 4.500. Il peso sale a 990 kg, migliorano l’assetto, i freni e la rigidità del telaio. IL 1995 è l’anno del restyling, arriva la NB primo modello completamente rinnovato nel telaio, motori ed estetica. Il 1.6 raggiunge i 125 CV, mentre il 1.8 arriva a 145 CV. Il peso sale ancora di 40 kg, ma il passo rimane identico alla precedente mantenendo il caratteristico feeling di guida che ne ha decretato il successo.

La terza generazione arriva in agosto del 2005 e porta al debutto insieme a nuovo telaio e carrozzeria, anche il 2 litri aspirato MZR da 160 CV. Crescono le dimensioni che ora sfiorano i 4 metri il passo viene aumentato a 2333 mm e anche il peso che si attesta 1.050 kg. Il 2006 è invece l’anno della presentazione della versione con tetto rigido e la MX-5 per la prima volta diventa coupè. Il peso sale a 1.130 kg. Il 2008 è l’anno del facelift con aggiornamento degli esterni e degli interni, che ci portano alla versione attuale, rivista e aggiornata, ma sempre splendidamente uguale a se stessa!

Design e interni

Mazda MX-5 Cult 2014 - Test Alessandra Rossi

Muso lungo, coda corta, una spider due posti secchi dal fascino particolare. La versione Cult della MX-5 si distingue per la tinta esterna grigia metallizzata “Meteor Grey” e la colorazione tabacco per la capote ripresa anche per il rivestimento in pelle dei sedili. Le differenze estetiche continuano con il nuovo profilo del paraurti, la cornice dei fendinebbia leggermente modificata e i cerchi di lega da 17″ che, come le maniglie delle porte e i due terminali di scarico posteriori, presentano una finitura cromata.

Centimetro alla mano la MX-5 misura 402 cm di lunghezza, 172 cm di larghezza e solo 125 cm di altezza, con un bagagliaio da 150 litri. Il frontale ha un profilo aggressivo, il corpo vettura è muscoloso grazie ai passaruota bombati che contribuiscono ad enfatizzare il carattere dinamico. La linea di cintura è bassa come il baricentro e l’altezza globale da terra.

Internamente, i sedili in pelle color tabacco fanno il paio con i pannelli porta in tinta. Anche in volante a tre razze è in pelle, come il pomello del cambio, mentre la pedaliera è sportiva in alluminio. Per il resto ritroviamo la MX-5 di sempre con un abitacolo sportivo e compatto, con una posizione di guida distesa e a pochi centimetri dall’asfalto. Il tunnel centrale ospita i comandi degli alza cristalli, la leva del freno a mano e un piccolo vano portaoggetti.

Manca invece il comando della capote, semplicemente perché sulla Roadster si effettua tutto manualmente con un semplice gesto. La capote in tela infatti ha un peso ridotto e una buona manovrabilità, e in pochi secondi si passa tranquillamente dalla configurazione open air a quella chiusa. La dotazione di serie comprende clima automatico, computer di bordo, radio e lettore Cd/Mp3 e prese Aux/Usb, navigatore satellitare con schermo touch screen da 5,8″, Bluetooth, cruise control e specchietto fotocromatico.

La meccanica della MX-5 Cult 1.8

Mazda MX-5 Cult 2014 - Test Alessandra Rossi

La MX-5 Cult in prova è spinta dal 1.8 16V da 126 CV a 6.500 giri/min e 17 kgm a 4.500 giri/min. Si tratta di un’unità completamente realizzata in alluminio, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Un propulsore accoppiato a un cambio meccanico a cinque rapporti privo del differenziale autobloccante, un’esclusiva del più sportivo 6 marce montato sulla potente 2 litri.

Il motore è montato in posizione longitudinale, molto arretrata, quasi dietro l’asse anteriore per una perfetta ripartizione dei pesi, che sulla Mazda MX-5 è stata sempre, e lo è ancora perfettamente bilanciata 50:50. Le sospensioni anteriori sono a quadrilatero alto, mentre le posteriori sono a bracci multipli nel più classico schema Multilink. Per aumentare rigidità e precisione di guida la MX-5 adotta una barra duomi anteriore superiore.

L’impianto frenante è composto da quattro dischi, con gli anteriori autoventilati da 290 mm e i posteriori pieni da 280 mm pienamente sufficienti per fermare con decisione una massa a secco di soli 1.095 kg. Con un peso inferiore agli 11 quintali, la MX-5 1.8 è in grado di raggiungere una velocità massima di 194 km/h e di scattare da zero a cento in 9,9 secondi. Il 1.8 è omologato Euro 5 e dichiara un consumo medio di 7,1 litri/100 km, extraurbano di 5,6 e urbano di 9,8 l/100 km. Di serie la MX-5 adotta ABS, traction control e sistema di stabilità completamente disinseribile.

La guida della MX-5 Cult 1.8

Mazda MX-5 Cult 2014 - Test Alessandra Rossi

Varcare la soglia dell’abitacolo della MX-5, sdraiarsi a pochi centimetri dall’asfalto, con le gambe distese e le braccia raccolte nella più classica e appagante posizione di guida ha sempre un fascino particolare. Pochi fronzoli, un’ergonomia perfetta e un’interazione uomo/macchina da riferimento. Certo, l’abitacolo può essere un po’ angusto per gli spilungoni, non offre grandi vani per gli oggetti e alla lunga può stancare. Ma è così che ci piace. semplicemente perché è così che vorremmo tutte le auto sportive.

La noia non abita qui. A capote chiusa o aperta, fa poca differenza, perché a bordo della MX-5 ci si diverte sempre. Basta impugnare la leva del cambio, corto e contrastato, per non mollarla più e seviziarla con continue e inutili cambiate. E’ un gioco di polso, con il braccio quasi fermo per la corsa ridotta. Lo sterzo in pelle a tre razze ha un diametro ampio e non è tra i più diretti, ma ha una sensibilità e una risposta che solo un comando idraulico vecchio stile sa regalare.

Queste considerazioni sono personali, ma è bastato lasciare il posto in abitacolo ad Alessandra, la nostra tester per ritrovare le stesse considerazioni. La MX-5 non è solo bella da guardare, ma soprattutto bella da guidare. Per questo test non ci siamo risparmiati passando dal caotico traffico urbano, alle strade collinari, un passaggio sulla costa e una galoppata in pista al circuito ISAM. Ovviamente il massimo divertimento ce lo ha riservato la guida in pista, ma la MX-5 sa fare bene il suo mestiere anche fuori i cancelli di un autodromo, anzi.

Le sospensioni sono piuttosto morbide a tutto vantaggio del comfort e della praticità di utilizzo quotidiana. Sono i pneumatici 215/45 R17 quelli a mal digerire il ciottolato e i fondi sconnessi del centro, perché altrimenti la Mazdina vanterebbe un comfort ancora superiore. Il 1.8 è pastoso e regolare ai bassi, con una curva di coppia che predilige gli alti regimi, ma non è un motore spento ai bassi. La rapportatura del cambio a cinque marce è un po’ lunga, ma è talmente piacevole da manovrare che una cambiata in più può far solo che piacere. E poi il cambio lungo consente di mantenere i consumi entro un range umano, di circa 10 km/l in città che diventano quasi 14 sulle statali. Lasciata la città emerge ulteriore fascino; sterzo, cambio e la precisione del telaio prendono il sopravvento su tutto e se si viaggia a capote aperta i giramenti di testa sono dietro l’angolo.

Motore anteriore longitudinale, trazione posteriore, e un bilanciamento dei pesi magistrale in pista rendono la Mazdina divertente, anche se il 1.8 non è certo un fulmine. Il cambio lungo impone di tirare le marce fino al limitatore per non perdere troppi giri al cambio marcia. Ci si ritrova così a spremere i 126 CV nel range compreso tra i 5 e i 7.000 giri/min. La 1.8 non ha il differenziale autobloccante, ma il bilanciamento consente di uscire dalle curve più strette con un leggero sovrasterzo, che spesso non richiede grandi correzioni. Se invece si vuole giocare a fare i “drifter”, basta sfruttare i trasferimenti di carico per ritrovarsi tra le mani una vettura leggera e facile che esegue fedelmente i comandi del pilota anche quando si disinseriscono i controlli e si vuole fare un po’ di cinema. Con 126 CV bisogna solo fare attenzione a quando si riprende grip, anticipando le reazioni e riallineando con i giusti tempi. La MX-5 è ancora una delle spider più divertenti in produzione.

La taratura dell’assetto è tutt’altro che pistaiola. Il rollio è marcato, come pure il beccheggio in frenata e accelerazione. Ciò nonostante la MX-5 mostra un rigore nelle linee esemplare. Il sottosterzo è limitato e con poco sterzo la Mazdina volta bene anche nelle curve più strette. La trazione è buona e le perdite di aderenza limitate. L’assetto cedevole avvisa e aiuta il pilota. Questa Mazda è la “prova provata” che non servono né super potenze né assetti radicali per potersi divertire in pista. Pochi cavalli, poco peso, una bella trazione posteriore e una ripartizione perfetta. Un concetto di auto semplice, ben progettata, reattiva e sincera che regala grande soddisfazioni alla guida, tanto ai neofiti, quanto agli esperti.

Manca sempre meno al lancio della nuova generazione, e la speranza è una sola; che la MX-5 rimanga uguale a se stessa. Come ha sempre fatto negli ultimi 25 anni, innovando ma rimanendo fedele al concetto di auto con cui era stata fortemente voluta e progettata. Una vettura che non è cresciuta a dismisura, con la filosofia del grammo è rimasta snella prendendo solo 100 kg in 25 anni e mantenendo quello stretto legame tra cavaliere e cavallo, che tanto ci manca ai giorni nostri, dominati, domati e imbrigliati da così tanta elettronica da non permetterci più di assaporare la risposta di un telaio sano e sincero.

Caratteristiche tecniche Mazda MX-5 Cult 1.8 16V

Mazda MX-5 Cult 2014 - Test Alessandra Rossi

Motore
Quattro cilindri in linea
Anteriore longitudinale
Cilindrata 1798 cm3
Alesaggio x corsa 83×83,1 mm
Rapporto di compressione 10,8:1
Potenza max 126 CV a 6.500 giri
Coppia max 17,0 kgm a 4.500 giri
Basamento e testata in alluminio,
doppio albero a camme in testa,
quattro valvole per cilindro
Trasmissione
Cambio meccanico a cinque rapporti,
trazione posteriore;
controllo elettronico di trazione e stabilità.
Autotelaio
Sospensioni anteriori a ruote indipendenti con doppio braccio oscillante trasversale, molle elicoidali, ammortizzatori a gas, barra antirollio;
sospensioni posteriori a ruote indipendenti con bracci multipli, molle elicoidali, ammortizzatori a gas, barra antirollio;
sterzo a cremagliera con servoassistenza idraulica;
impianto frenante a doppio circuito idraulico con servofreno e ABS; freni anteriori a disco autoventilanti (diametro 290 mm), posteriori a disco (diametro 280 mm)
Dimensioni
Lunghezza 4020 mm
larghezza 1720 mm
Altezza 1245 mm
Passo 2330 mm
Peso a vuoto 1.095 kg
Capacità serbatoio 50 litri
Capacità bagagliaio 150 litri
Prestazioni
Accelerazione 0-100 km/h 9,9 secondi
Velocità max 194 km/h

Mazda MX-5 Cult 2014 - Test Alessandra Rossi

Foto e video: Mauro Crinella

Mazda MX-5 Cult 2014 – Test Alessandra Rossi

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