Volvo Island, non c'è solo una S80 ma anche una XC90 "naufragata"
Volvo Island, l’attrazione in Illinois con una S80 sull’isola e una XC90 semi-affondata. Ecco come sono arrivate lì e perché sono diventate leggenda
Nel cuore del Illinois, tra le tranquille acque di un lago della Rutland Township nella contea di LaSalle, prende vita una delle più insolite e affascinanti storie del mondo automobilistico e artistico contemporaneo. Qui, dove il paesaggio suggerirebbe quiete e anonimato, l’intraprendenza di un uomo ha trasformato un luogo ordinario in una meta di culto per appassionati di motori, curiosi e amanti delle stranezze: benvenuti su Volvo Island, un’installazione artistica che mescola ingegno, mistero e rispetto per l’ambiente.
Frutto di una mente creativa
Tutto nasce dalla mente creativa di Scott Mann, imprenditore locale e visionario, che nel 2012 decide di mettere in scena un vero e proprio esperimento artistico capace di sfidare le regole della percezione e della curiosità. Sull’isolotto artificiale che dà il nome al progetto, troneggia una Volvo S80 color argento, posizionata in modo tanto scenografico quanto enigmatico. A pochi metri di distanza, semi-affondata nelle acque cristalline, si staglia una Volvo XC90 bianca di prima generazione, il muso puntato con determinazione verso l’isolotto, quasi a voler compiere una missione di salvataggio.
Il motto che si legge sul lunotto posteriore della XC90 – “O raggiungo Volvo Island o fallisco” – racchiude lo spirito di un progetto che ha saputo conquistare la fantasia di migliaia di persone, al punto da guadagnare una valutazione di 4,9 stelle su Google Maps. Non è un caso che la Volvo Island sia diventata una vera attrazione turistica, capace di attirare visitatori da tutto il Midwest e oltre, affascinati dal connubio tra arte, motori e paesaggio.
Una storia misteriosa
La genesi dell’opera è avvolta da un alone di mistero, sapientemente alimentato da Scott Mann attraverso un concorso lanciato per indovinare come la Volvo S80 fosse giunta sull’isolotto. Solo successivamente è stato svelato il trucco: una penisola di terra era stata creata appositamente e poi rimossa con un escavatore, lasciando la berlina elegantemente isolata. Sebbene il contest non abbia mai avuto luogo per ragioni di sicurezza, l’auto è rimasta lì, facilmente individuabile su Google Maps alle coordinate 41.35474, -88.79789, e pronta a stimolare la fantasia di chiunque si imbatta nelle sue immagini satellitari.
Ma la vera sorpresa arriva quando, grazie alle foto satellitari e allo Street View, si scopre la presenza della Volvo XC90 semi-sommersa. L’installazione, spiega Mann, rappresenta una simbolica missione di soccorso: il SUV svedese sembra impegnato a liberare la berlina intrappolata sull’isola da oltre un decennio. Un gioco di prospettive e narrazione che ha trasformato la zona in una vera e propria leggenda locale, alimentando il passaparola tra gli utenti della rete e i viaggiatori on the road.
Dietro il fascino surreale dell’opera si cela una profonda attenzione per la tutela ambientale. Prima del posizionamento, entrambi i veicoli sono stati completamente svuotati di carburante, olio e liquidi dei freni, nel pieno rispetto delle direttive del Dipartimento delle Risorse Naturali dell’Illinois. Un dettaglio non trascurabile, che sottolinea come la creatività possa andare di pari passo con la responsabilità ecologica, anche quando si tratta di interventi così fuori dall’ordinario.
Una storia singolare
Il lago stesso, che oggi ospita la Volvo Island, ha una storia altrettanto singolare: un tempo miniera, è stato successivamente allagato e, nel corso degli anni, ha visto susseguirsi esperimenti e performance fuori dal comune. Tra questi, test di automobili americane sulla superficie ghiacciata e perfino maggiolini Volkswagen appesi agli alberi, contribuendo a creare un’aura di eccentricità e originalità che rende il luogo unico nel suo genere.
Non è un caso che, tra gli appassionati, il sito sia conosciuto anche come Matthews Volvo Site, a testimonianza di come la fama dell’installazione abbia superato i confini locali, trasformandosi in una tappa imperdibile per chi cerca esperienze fuori dal comune. In un’epoca in cui la viralità e la condivisione online possono trasformare anche il più anonimo degli angoli in una meta di culto, la storia di Volvo Island rappresenta un perfetto esempio di come arte, motori e paesaggio possano fondersi in un racconto collettivo che continua ad affascinare e sorprendere.