Toyota investe 912 milioni negli USA per potenziare produzione ibrida
Toyota investe 912 milioni in cinque stabilimenti USA per aumentare la produzione di veicoli ibridi, introdurre la Corolla ibrida assemblata negli Stati Uniti e accelerare la produzione di batterie a Liberty NC.
Il settore automobilistico statunitense si prepara a una nuova svolta grazie a un importante investimento annunciato da Toyota, che rafforza la propria presenza industriale sul territorio americano puntando in modo deciso sulla tecnologia ibrido. L’azienda giapponese, tra i pionieri della mobilità sostenibile, ha infatti ufficializzato un piano da 912 milioni di dollari per potenziare la produzione locale di veicoli a basse emissioni e per avviare, per la prima volta negli USA, l’assemblaggio della celebre Corolla ibrida. Un’iniziativa che si tradurrà in 252 posti di lavoro aggiuntivi e che coinvolgerà cinque stati chiave, consolidando la leadership del marchio nel panorama dell’automotive green.
“I clienti stanno abbracciando i nostri modelli ibridi e i team di produzione USA si stanno preparando per soddisfare questa domanda”, ha dichiarato Kevin Voelkel, senior vice president of manufacturing operations di Toyota. Le sue parole riflettono una strategia precisa: rispondere alla crescente richiesta di vetture efficienti e sostenibili, ma anche fronteggiare i nuovi scenari geopolitici e commerciali che stanno ridefinendo la catena del valore dell’industria automobilistica globale.
Interventi mirati
Il cuore dell’investimento è rappresentato da una serie di interventi mirati su cinque diversi stabilimenti statunitensi. Il Buffalo plant, situato in West Virginia, riceverà la fetta più consistente del finanziamento: ben 453 milioni di dollari saranno destinati all’espansione delle linee di assemblaggio dei motori 4 cilindri compatibili con sistemi ibrido, che entreranno in funzione a partire dal 2027. Questa scelta permetterà a Toyota di rispondere con maggiore flessibilità e rapidità alle esigenze del mercato nordamericano, riducendo al contempo i rischi legati alle forniture internazionali.
A Georgetown, nel Kentucky, saranno investiti 204,4 milioni di dollari per la realizzazione di una nuova linea di lavorazione motori, con una capacità produttiva fino a 700.000 unità all’anno. Anche in questo caso, l’obiettivo è rafforzare la presenza locale e garantire una produzione efficiente di powertrain destinati a modelli ibridi. A Blue Springs, Mississippi, invece, i 125 milioni stanziati serviranno per avviare l’assemblaggio della Corolla ibrida, uno dei modelli più apprezzati dal pubblico americano e simbolo della strategia green di Toyota.
Non meno rilevanti sono i fondi destinati agli stabilimenti di Jackson, Tennessee (71,4 milioni di dollari) e Troy, Missouri (57,1 milioni di dollari), entrambi focalizzati sulla produzione di componenti per sistemi ibrido. Questa distribuzione delle risorse testimonia l’approccio capillare e integrato di Toyota, che punta a consolidare l’intera filiera produttiva sul suolo americano.
Avviata una produzione in Carolina del Nord
Parallelamente a questi investimenti, l’azienda ha già avviato la produzione presso il nuovo mega-stabilimento di batterie da 13,9 miliardi di dollari a Liberty North Carolina. Si tratta del primo impianto del gruppo dedicato esclusivamente alle batterie al di fuori del Giappone, e rappresenta un tassello fondamentale per l’autonomia tecnologica di Toyota nel settore della mobilità elettrificata. La struttura, che potrà dare lavoro fino a 5.100 persone, fornirà celle e pacchi batteria per modelli come Camry, Corolla Cross, RAV4 e per un futuro SUV elettrico a tre file, destinato a rafforzare ulteriormente l’offerta green del marchio.
Questa strategia si inserisce perfettamente nella filosofia aziendale di “costruire dove si vende”, una scelta che consente a Toyota di minimizzare i rischi commerciali e logistici legati all’importazione. Non è un caso che l’accelerazione verso la produzione locale sia stata fortemente influenzata dall’introduzione di una nuova tariffa del 15% sulle importazioni di Corolla ibride dal Giappone, un fattore che ha reso ancora più urgente la delocalizzazione produttiva negli Stati Uniti.
Sfide globali
Il piano da 912 milioni di dollari, pur rappresentando solo una parte di un investimento complessivo da 10 miliardi negli USA, si inserisce in un contesto competitivo sempre più acceso. Tutte le principali case automobilistiche stanno infatti rafforzando le proprie capacità produttive locali per supportare la transizione verso l’elettrico e l’ibrido, con una crescente attenzione alla solidità della supply chain nordamericana. Per le comunità coinvolte, l’arrivo di Toyota e la creazione di 252 posti di lavoro diretti e di un indotto economico rilevante rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo.
Non mancano tuttavia le sfide: la competizione globale per l’approvvigionamento di materiali per batterie, la necessità di nuove competenze tecniche e la complessità delle catene logistiche richiedono una visione strategica di lungo periodo. Inoltre, il progetto di Toyota evidenzia quanto le politiche commerciali e tariffarie possano incidere in modo diretto sulle scelte di localizzazione delle multinazionali dell’automotive, sottolineando ancora una volta il legame tra industria, politica e innovazione tecnologica.