Un'azienda restituisce l'intera flotta di Tesla

Tesla affronta un tracollo nelle vendite e la restituzione dei veicoli da parte di Tscherning. L'impatto delle scelte politiche di Elon Musk

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 17 mag 2025
Un'azienda restituisce l'intera flotta di Tesla

La crisi di Tesla ha raggiunto livelli critici verso la fine del 2024, con un calo delle vendite a doppia cifra e la perdita di clienti aziendali chiave. Alla base di questa flessione c’è il crescente malcontento verso le controverse posizioni politiche del CEO Elon Musk, che hanno scatenato un’ondata di polemiche e allontanato una parte significativa della clientela tradizionale del marchio.

Un marchio in crisi

Negli ultimi mesi, il panorama del mercato automobilistico elettrico ha subito una trasformazione radicale. L’azienda che per anni ha dominato il settore delle auto a batteria sta ora affrontando una delle sue crisi più profonde. Un esempio lampante di questa difficoltà è rappresentato dal deludente lancio del Cybertruck, il pick-up elettrico che, nonostante una massiccia campagna pubblicitaria, non è riuscito a imporsi contro i concorrenti, come i modelli di punta di Ford. Questo insuccesso commerciale ha messo in luce le crescenti difficoltà di Tesla nel mantenere il suo vantaggio competitivo in un mercato sempre più affollato e diversificato.

Un elemento cruciale che ha contribuito a questa crisi è il cambiamento dell’immagine pubblica di Elon Musk. Da visionario simbolo di innovazione e progresso, Musk è passato a sostenere apertamente formazioni politiche di estrema destra, come il partito tedesco AfD. Questa trasformazione ideologica ha alienato una parte importante della clientela di Tesla, tradizionalmente associata a valori progressisti e ambientalisti. Le ripercussioni di questa svolta politica sono state immediate e significative.

Un caso emblematico

Un caso emblematico è quello dell’impresa edile danese Tscherning, che ha deciso di restituire l’intera flotta di veicoli Tesla. In un comunicato ufficiale, l’azienda ha sottolineato che la decisione non era legata alla qualità dei veicoli, bensì all’impossibilità di associare il proprio marchio ai valori rappresentati da Musk. Questo episodio riflette chiaramente quanto l’immagine personale di un amministratore delegato possa influenzare la percezione pubblica di un’azienda e, di conseguenza, le sue performance sul mercato.

La tempistica di questa crisi è particolarmente sfavorevole per Tesla, considerando che il mercato europeo dei veicoli elettrici è in piena espansione e la concorrenza si fa sempre più agguerrita. Costruttori emergenti come Polestar stanno guadagnando terreno. Un esempio significativo è rappresentato dalla nuova Polestar 2 versione 2026, che sta attirando l’attenzione dei consumatori grazie a un design rinnovato e a caratteristiche tecniche avanzate. Questo modello potrebbe facilmente conquistare i clienti delusi da Tesla, offrendo un’alternativa credibile e competitiva.

Una vicenda spinosa

La vicenda mette in evidenza un aspetto cruciale del settore automobilistico moderno: l’immagine pubblica e le posizioni ideologiche di un CEO possono avere un impatto diretto e profondo sulle performance aziendali. Per Tesla, il cammino verso il recupero della fiducia dei consumatori appare complesso e pieno di ostacoli. La crescente competizione nel mercato dei veicoli elettrici, unita alla necessità di ricostruire la propria reputazione, rappresenta una sfida formidabile per l’azienda.

In un settore in rapida evoluzione, dove i costruttori rivali si muovono rapidamente per colmare il divario tecnologico e conquistare quote di mercato, Tesla dovrà affrontare una doppia sfida: riconquistare la fiducia del suo pubblico storico e mantenere il passo con l’innovazione. Il caso di Tscherning e il successo emergente di modelli come la Polestar 2 sono un chiaro segnale di quanto sia cruciale per l’azienda ripensare la propria strategia, non solo sul fronte tecnologico, ma anche su quello dell’immagine e dei valori aziendali.

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