Tesla e il problema della 'frenata fantasma': azione legale in Australia
La frenata fantasma di Tesla genera una class action in Australia. Scopri i dettagli del caso e le implicazioni per il sistema Autopilot.
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Un’ondata di preoccupazione ha investito l’Australia, dove migliaia di automobilisti hanno denunciato episodi di frenate improvvise e non giustificate a bordo delle loro auto Tesla. Il fenomeno, definito “frenata fantasma”, ha scatenato una class action che coinvolge circa diecimila conducenti, mettendo sotto i riflettori il sistema di guida assistita Autopilot.
La questione è emersa con forza dopo la testimonianza di Dominic Yin, proprietario di una Tesla, che ha raccontato di aver rischiato un grave incidente a causa di una frenata brusca e apparentemente immotivata del veicolo. La sua esperienza ha incoraggiato molti altri automobilisti a condividere storie simili, alimentando il dibattito sulla sicurezza guida autonoma e sulle tecnologie che ne sono alla base.
Al centro della disputa vi è il sistema Autopilot, accusato di attivare frenate d’emergenza anche in assenza di pericoli reali. L’avvocato Rebecca Jancauskas, che rappresenta i querelanti, ha sottolineato come tali episodi possano mettere a rischio l’incolumità degli automobilisti, anche quando questi prestano la massima attenzione durante la guida. “Questi malfunzionamenti non sono solo un inconveniente: rappresentano un pericolo concreto per la sicurezza stradale,” ha dichiarato Jancauskas.
La controversia ha sollevato interrogativi più ampi sull’affidabilità dei sistemi di assistenza alla guida basati esclusivamente su telecamere, come quello implementato da Tesla. Valutazioni indipendenti hanno evidenziato che tali tecnologie possono essere facilmente ingannate da condizioni stradali particolari o da oggetti presenti sulla carreggiata, compromettendo la sicurezza di veicolo e occupanti.
Nonostante l’entità del problema, l’azienda di Elon Musk non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle accuse mosse in Australia. Nel frattempo, le autorità locali stanno raccogliendo segnalazioni per comprendere la reale portata del fenomeno e valutare eventuali interventi regolatori. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di critiche alle tecnologie di bordo di Tesla, spesso al centro di polemiche per presunti malfunzionamenti.
Un recente studio ha rivelato che il 9% dei problemi segnalati sui veicoli moderni riguarda malfunzionamenti software, una categoria in cui anche i modelli Tesla mostrano criticità. Questo dato sottolinea l’importanza di un costante miglioramento delle tecnologie per garantire standard di sicurezza più elevati.
Parallelamente alle controversie, Tesla continua a promuovere iniziative come il concorso “TeslaVision Content”, che invita gli appassionati a creare video per vincere una Model Y e visitare la Gigafactory texana. Tuttavia, tali attività rischiano di essere oscurate dalle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza guida autonoma e dalla pressione mediatica derivante dai problemi segnalati dagli automobilisti.
La vicenda della “frenata fantasma” rappresenta un banco di prova per l’azienda di Elon Musk, che dovrà affrontare non solo le conseguenze legali della class action, ma anche una sfida reputazionale. Con il mercato sempre più orientato verso veicoli autonomi e tecnologie avanzate, episodi come questi potrebbero influenzare significativamente la fiducia dei consumatori e il futuro della mobilità.
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