Smart ForTwo, tra facilità di parcheggio e imprese impossibili: il video virale

Il video di un automobilista alle prese con la Smart ForTwo in un parcheggio da record: ecco cosa è successo e perché anche le citycar possono sorprendere.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 20 set 2025
Smart ForTwo, tra facilità di parcheggio e imprese impossibili: il video virale

Nel vivace scenario della mobilità urbana, poche auto hanno saputo imporsi come sinonimo di praticità quanto la Smart ForTwo. Questo piccolo gioiello della tecnologia automobilistica, con i suoi meno di tre metri di lunghezza, è stato concepito per risolvere una delle più grandi sfide delle città moderne: trovare e sfruttare ogni minimo spazio disponibile per il parcheggio. Tuttavia, anche il progetto più ingegnoso può trovarsi in difficoltà quando si scontra con l’inesperienza al volante. Un recente episodio, immortalato da una telecamera di sorveglianza e divenuto virale in rete, ne è la dimostrazione più eclatante.

Le immagini raccontano una scena quasi surreale: un automobilista alle prese con una manovra che, sulla carta, dovrebbe essere alla portata di chiunque. Eppure, davanti a uno spazio libero di oltre dieci metri – un vero lusso nelle nostre città – il protagonista riesce nell’impresa di complicare l’impossibile. Il risultato? La minuscola citycar finisce pericolosamente vicina a un SUV bianco, per poi ritrovarsi addirittura sul marciapiede dopo una serie di tentativi goffi e maldestri.

Il video si apre con un approccio apparentemente promettente: il conducente posiziona la sua Smart ForTwo in retromarcia, pronto a sfruttare al massimo la compattezza del veicolo. Tuttavia, la situazione degenera in fretta. L’auto si avvicina troppo al SUV parcheggiato nelle vicinanze, rischiando di urtarlo. Nei tentativi successivi, il retrotreno della vettura si orienta quasi perpendicolarmente al marciapiede, rendendo la manovra sempre più complessa e imbarazzante.

Il culmine della sequenza, a metà tra la commedia e il dramma urbano, arriva quando la citycar scivola sul marciapiede, complice una leggera pendenza. La scena, che ha fatto il giro del web, lascia gli spettatori tra l’incredulità e il divertimento, mostrando come anche l’auto più agile possa diventare una sfida insormontabile per chi non ha dimestichezza con le manovre di parcheggio.

Questo episodio, oltre a strappare più di un sorriso, riapre un dibattito che ciclicamente anima le discussioni tra automobilisti: le dimensioni ridotte di una vettura sono davvero sinonimo di facilità di guida? La risposta, come spesso accade, non è così scontata. L’esperienza e la sicurezza al volante restano fattori determinanti, indipendentemente dal modello o dalle tecnologie di assistenza presenti a bordo. La Smart ForTwo, pur essendo progettata per eccellere negli spazi più angusti, non può compensare la mancanza di pratica di chi la guida.

Nonostante questa performance poco lusinghiera, il successo della citycar tedesca non sembra conoscere battute d’arresto. Il marchio ha infatti recentemente annunciato il ritorno ufficiale della ForTwo con un progetto completamente rinnovato, a conferma di quanto la compattezza e la maneggevolezza continuino a essere qualità molto ricercate dagli automobilisti urbani. Il fenomeno non si limita però alle sole Smart: le microcar stanno vivendo un vero e proprio boom, soprattutto nelle grandi città italiane.

Parallelamente alla popolarità crescente delle microcar, si sta però assistendo a un aumento di comportamenti scorretti e pericolosi, spesso immortalati in video virali. Le competizioni illegali e le elaborazioni estreme di questi veicoli ultracompatti sono diventate una costante soprattutto a Roma, dove le strade strette e il traffico congestionato offrono un terreno fertile per sfide improvvisate e rischiose. Questo fenomeno, se da un lato testimonia la versatilità e l’appeal delle microcar, dall’altro pone nuove questioni in termini di sicurezza e rispetto delle regole della strada.

In conclusione, la curiosa vicenda della Smart ForTwo alle prese con un parcheggio impossibile è molto più di un semplice episodio di cronaca urbana. È il simbolo di una realtà in cui tecnologia, design e dimensioni non possono sostituire la competenza e la consapevolezza di chi si trova al volante. Le nostre città continueranno a essere il palcoscenico ideale per storie come questa, in cui la citycar per eccellenza si trasforma, suo malgrado, nella protagonista di aneddoti e riflessioni sulla mobilità moderna.

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