Sfida di V12, Lamborghini contro Aston Martin e Ferrari: chi vince?

Top Gear mette a confronto Lamborghini Revuelto, Aston Martin Vanquish e Ferrari 12Cilindri in un quarto di miglio: numeri, approcci tecnici e il ruolo dell'ibrido nei V12

Sfida di V12, Lamborghini contro Aston Martin e Ferrari: chi vince?
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Giorgio Colari
Pubblicato il 2 dic 2025

Top Gear ha organizzato una sfida straordinaria sul tracciato portoghese dell’Algarve, mettendo a confronto tre interpretazioni diverse e affascinanti della potenza moderna. Tre V12 eccezionali si sono scontrati in una prova di accelerazione su un quarto di miglio, rivelando molto più di una semplice competizione di velocità. I numeri sono impressionanti: 2,5 secondi per raggiungere i 100 km/h, 1.015 cavalli complessivi di pura potenza, e una chiara dimostrazione di come la tecnologia ibrida stia dominando il panorama automobilistico contemporaneo.

Una battaglia fra giganti

In questa battaglia tra giganti della motoristica, abbiamo assistito a uno scontro di filosofie fondamentali. Da un lato il purismo tradizionale della Ferrari, dall’altro la bramosia di potenza bruta dell’Aston Martin, e infine l’innovazione rivoluzionaria della Lamborghini. Sebbene Top Gear non abbia rilasciato un verdetto ufficiale e dettagliato per ogni tentativo effettuato, un’analisi accurata delle specifiche tecniche e dei principi fisici che governano l’accelerazione designa chiaramente quale sia il vero vincitore di questa competizione affascinante.

La Lamborghini Revuelto emerge indubbiamente dalla sfida con le credenziali più convincenti per dominare lo sprint. Il suo V12 6.5 litri, potenziato da tre sofisticati motori elettrici, genera complessivamente 1.015 cavalli e raggiunge i 100 km/h in appena 2,5 secondi. Ciò che la contraddistingue dalle rivali è la strategia della spinta elettrica, che interviene precisamente nei momenti cruciali: quei primissimi istanti di lancio dove l’inerzia rappresenta il nemico principale e l’erogazione immediata della potenza decide letteralmente le sorti della gara.

Un approccio tradizionalista

La Ferrari 12Cilindri rappresenta invece un approccio marcatamente tradizionalista e affascinante. Con i suoi 830 cavalli erogati da un V12 6.5 litri naturalmente aspirato, dichiara uno 0-100 in 2,95 secondi. La scelta deliberata di escludere la sovralimentazione preserva quella linearità inconfondibile e quella progressione musicale che gli appassionati rivendicano come elemento caratterizzante dell’esperienza di guida, anche se in una drag race pura questo rappresenta inequivocabilmente un handicap competitivo.

L’Aston Martin Vanquish si posiziona strategicamente nel mezzo della competizione, con ambizioni proprie ben definite. Il suo twin-turbo 5.2 litri sviluppa 835 cavalli e soprattutto 1.000 Nm di coppia — il dato più elevato tra i tre contendenti. In partenza questa torque massiccia potrebbe potenzialmente prevalere sui rivali, ma su un asfalto potenzialmente scivoloso rischia di tradursi in problemi significativi di trazione.

I cavalli non bastano

Nella dinamica reale di un quarto di miglio, la semplice conta dei cavalli sulla carta risulta fondamentalmente insufficiente. Ciò che conta veramente è la distribuzione strategica della potenza nei primi metri critici, la gestione sofisticata della trazione, il peso complessivo del veicolo e la capacità del sistema di propulsione di mantenere coerenza durante l’accelerazione continua. La Revuelto unisce il massimo assoluto dei cavalli disponibili con l’istintiva spinta elettrica subito disponibile: una combinazione estremamente difficile da battere su brevi distanze.

Questa competizione riflette però una realtà più ampia e incontrovertibile: l’era dei V12 puri sta cedendo inesorabilmente il passo a soluzioni ibride innovative che rinnovano completamente la prestazione mantenendo intatta l’anima dei dodici cilindri. Regolamenti europei sempre più stringenti e considerazioni di sostenibilità ambientale spingono tutti i costruttori verso l’elettrificazione dei loro modelli. I risultati tecnici confermano tuttavia che il matrimonio tra cilindrate monumentali e boost elettrico non solo funziona efficacemente — funziona decisamente meglio.

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