Salvini ribadisce la volontà di evitare il blocco delle auto diesel Euro 5
Il ministro Salvini si oppone al blocco delle auto diesel Euro 5 previsto per ottobre 2025, proponendo un rinvio al 2026 per salvaguardare i lavoratori.
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Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, si oppone fermamente al previsto blocco Euro 5 per le auto diesel, una misura che potrebbe avere un impatto significativo sui cittadini e sull’economia. “Sto facendo di tutto per evitarlo, sono fiducioso”, ha dichiarato il ministro, sottolineando l’intenzione di posticipare l’entrata in vigore della normativa fino al 31 dicembre 2026. Salvini ha definito il provvedimento “insostenibile” nell’attuale contesto economico.
La misura per tutelare i lavoratori
La misura, inizialmente prevista per il primo ottobre 2025, riguarda i comuni con oltre 30mila abitanti situati principalmente nelle regioni industrializzate del Nord Italia, come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Secondo il ministro, imporre una restrizione così severa in un periodo di difficoltà economica aggraverebbe ulteriormente la situazione delle famiglie già in crisi. “Non si possono risolvere i problemi del mondo lasciando a piedi un milione di lavoratori“, ha dichiarato Salvini, evidenziando la necessità di una transizione ecologica più graduale e attenta alle esigenze dei cittadini.
Il dibattito sulla questione è acceso. Da una parte, le associazioni ambientaliste sostengono che il blocco sia indispensabile per migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute pubblica. Dall’altra, organizzazioni dei consumatori e sindacati temono che la misura possa avere ripercussioni economiche negative, colpendo in particolare i lavoratori e le famiglie con redditi modesti. Questo scenario evidenzia il delicato equilibrio che il governo deve trovare tra la necessità di raggiungere obiettivi ambientali e quella di tutelare il benessere economico dei cittadini.
Programmi di incentivi
Per mitigare gli effetti del provvedimento, alcune amministrazioni regionali hanno già introdotto programmi di incentivi volti a facilitare il passaggio a veicoli meno inquinanti. In Lombardia, ad esempio, è stato avviato un piano di ecobonus ad aprile 2025, che offre contributi fino a 4.000 euro per l’acquisto di auto elettriche, a idrogeno o conformi agli standard Euro 6D. Tuttavia, queste iniziative potrebbero non essere sufficienti a risolvere le difficoltà economiche che molti cittadini si troverebbero ad affrontare con l’introduzione del blocco.
La proposta di Salvini di rinviare il blocco Euro 5 al 2026 potrebbe offrire il tempo necessario per sviluppare soluzioni più equilibrate. Questo approccio consentirebbe di conciliare le esigenze ambientali con quelle economiche, ma resta da vedere se sarà accolto favorevolmente dalle autorità locali e dagli organismi europei. Questi ultimi, infatti, stanno spingendo per un’accelerazione delle politiche climatiche, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.
Una sfida complessa per il governo
La questione del blocco delle auto diesel rappresenta una sfida complessa per il governo italiano, che deve tenere conto delle esigenze di diversi stakeholder. Da un lato, c’è la necessità di rispettare gli impegni presi in ambito europeo per la lotta al cambiamento climatico. Dall’altro, c’è l’urgenza di proteggere i lavoratori e le famiglie da ulteriori difficoltà economiche. “La transizione ecologica non può essere un lusso per pochi, ma deve essere un processo inclusivo che garantisca la mobilità e la sostenibilità per tutti”, ha concluso Salvini.
In questo contesto, il rinvio del blocco potrebbe rappresentare una soluzione temporanea per evitare un impatto immediato troppo gravoso, dando al governo il tempo di elaborare strategie più efficaci e bilanciate. Tuttavia, la sfida rimane quella di trovare un compromesso che soddisfi sia le esigenze ambientali sia quelle economiche, garantendo al contempo una transizione sostenibile e inclusiva per tutti i cittadini.
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