Lombardia contro il blocco dei diesel Euro 5: una decisione controversa
La Lombardia sfida il blocco dei diesel Euro 5 previsto per ottobre 2025. Politica e cittadini divisi sulla transizione ecologica.
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La Regione Lombardia ha deciso di rallentare sull’attuazione del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5, inizialmente previsto per ottobre 2025. Il Consiglio regionale ha approvato una mozione contraria al provvedimento, chiedendo al Governo e all’Unione Europea di individuare soluzioni alternative per migliorare la qualità dell’aria nella Pianura Padana.
Secondo l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione, è necessario evitare che la Lombardia diventi un caso isolato in Europa con misure così restrittive. «Non possiamo essere gli unici in Europa con un blocco simile. Servono più risorse e soluzioni condivise», ha dichiarato, proponendo modifiche alla mozione per impegnare la Giunta a promuovere l’attuazione di un Piano di azione nazionale per la qualità dell’aria. Questo approccio punta a misure meno drastiche per la popolazione, bilanciando l’esigenza ambientale con quella sociale.
Il provvedimento è stato sostenuto principalmente dalla maggioranza di centrodestra, con la Lega in prima linea. Alessandro Corbetta, capogruppo del partito, ha definito il blocco una delle «euro-follie sull’ambiente imposte da Bruxelles». Le stime indicano che il divieto coinvolgerebbe oltre mezzo milione di veicoli, con impatti significativi su lavoratori, studenti e pensionati della regione.
Il supporto alla mozione è arrivato anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno sottolineato la necessità di una transizione ecologica più graduale e realistica. Giacomo Zamperini ha ribadito che «l’auto non è un lusso, ma un bisogno primario», mentre Giulio Gallera ha messo in guardia contro approcci ideologici che potrebbero penalizzare eccessivamente i cittadini.
In contrasto, il Partito Democratico ha presentato una proposta alternativa, che però è stata respinta. Roberta Vallacchi, consigliera del PD, ha definito irresponsabile la decisione della maggioranza, ricordando che la Lombardia è tra le regioni più inquinate d’Europa. Secondo Vallacchi, il traffico diesel Euro 5 contribuisce al 40-45% delle emissioni nocive nell’area, sottolineando l’urgenza di interventi significativi per ridurre l’inquinamento.
Questa controversia mette in evidenza le difficoltà nel bilanciare le priorità ambientali con le ripercussioni socioeconomiche. Da un lato, c’è l’innegabile necessità di migliorare la qualità dell’aria in una delle zone più inquinate del continente. Dall’altro, emerge la preoccupazione che i costi di una transizione troppo rapida possano gravare in modo sproporzionato sulle fasce più vulnerabili della popolazione.
La questione rimane aperta e sarà cruciale trovare un equilibrio tra politiche ambientali efficaci e misure che non penalizzino eccessivamente i cittadini. La Lombardia rappresenta un banco di prova per affrontare le sfide della transizione ecologica, cercando di conciliare innovazione, sostenibilità e giustizia sociale.
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