Quanto sono cool i SUV degli anni '90? Dieci modelli dimenticati

Analisi dettagliata dei SUV anni '90 più rari e innovativi: storia, caratteristiche e perché oggi sono ricercati da appassionati e collezionisti

Di Giulia Darante
Pubblicato il 22 ago 2025
Quanto sono cool i SUV degli anni '90? Dieci modelli dimenticati

C’è stato un tempo in cui il concetto di SUV era sinonimo di audacia, sperimentazione e carattere, ben lontano dall’omologazione che oggi domina i parcheggi e le strade delle nostre città. Un’epoca in cui i costruttori non temevano di osare e in cui la personalità di un’auto era un valore aggiunto, non un rischio commerciale. Riscoprire i anni 90 significa tuffarsi in un periodo pionieristico, dove ogni modello aveva una storia da raccontare e rappresentava una sfida tecnica e stilistica. Oggi, in un mercato che privilegia comfort, efficienza e linee spesso indistinguibili, quei veicoli d’altri tempi appaiono come veri e propri unicorni: rarità che ancora fanno battere il cuore degli appassionati.

Grandi celebrità di quel decennio

Il viaggio tra i SUV più iconici degli anni 90 inizia con il Ford Bronco II (1984-1990), il tentativo della casa americana di presidiare il segmento compatto, allora in rapida ascesa. Costruito sulla piattaforma del pick-up Ranger, il Bronco II si distingueva per un design grintoso e dimensioni contenute, ma la sua avventura fu segnata da problemi di sicurezza che ne compromisero irrimediabilmente la reputazione. Oggi, nonostante la sua breve carriera, il Ford Bronco II è oggetto di culto tra i collezionisti che ne apprezzano il fascino “rischioso” e il ruolo di apripista.

A fare compagnia a questo modello c’è il Suzuki Samurai (1985-1995), una leggenda nata dal successo del Jimny. Il Samurai era un mini-fuoristrada semplice, economico e incredibilmente robusto, che conquistò l’America grazie alla sua affidabilità. Tuttavia, alcune controversie legate alla stabilità del veicolo ne frenarono la corsa commerciale, senza però intaccare il mito: ancora oggi, il Suzuki Samurai è sinonimo di avventura senza compromessi.

Tra i modelli più rari e ricercati, spicca il Mazda Navajo (1991-1994). Questo SUV, in realtà, era una variante a tre porte del Ford Explorer, ma con il marchio Mazda. La sua produzione limitata e la brevissima carriera lo hanno reso un vero e proprio pezzo da collezione, desiderato da chi cerca unicità e storia in un’auto. Il Mazda Navajo rappresenta un capitolo poco conosciuto, ma affascinante, della storia automobilistica giapponese.

Non si può parlare di SUV degli anni 90 senza menzionare l’Isuzu Trooper (1991-2002). Questo fuoristrada si fece notare per la sua versatilità, tanto da essere venduto con diversi marchi in tutto il mondo, incluso quello di lusso Acura. L’Isuzu Trooper era apprezzato per la sua affidabilità, le prestazioni in off-road e la capacità di adattarsi a mercati e clienti differenti, segnando un’epoca di grande successo per il marchio.

Per chi ama la potenza e il fascino “muscolare”, il GMC Yukon GT (1992-1997) rappresenta un vero oggetto del desiderio. Nella sua rara versione a due porte, il GMC Yukon GT offre un V8 potente e dimensioni più contenute rispetto agli attuali giganti della categoria. Un mix di prestazioni e stile che lo rende oggi ambitissimo tra i puristi e gli amanti delle auto americane.

Hanno segnato la storia

Un discorso a parte merita il Toyota RAV4 di prima generazione (1994-2000), considerato il pioniere dei crossover moderni. Il Toyota RAV4 stupì per la sua linea distintiva, le dimensioni compatte e l’innovativa versione elettrica, una vera anticipazione dei tempi. Questo modello ha segnato l’inizio di una nuova era, quella dei SUV pensati anche per la città e non solo per l’off-road.

Per chi cerca emozioni forti, la Mitsubishi Pajero Evolution (1997) resta un punto di riferimento assoluto. Nata per dominare la Dakar, questa versione estrema del celebre fuoristrada giapponese vantava 276 CV e un assetto specifico da competizione. La Mitsubishi Pajero Evolution è oggi un autentico pezzo da collezione, simbolo di prestazioni e spirito racing.

A rappresentare l’apice dell’audacia stilistica c’è l’Isuzu VehiCROSS (1997-2001), probabilmente il SUV più visionario della sua epoca. Le sue forme futuristiche, ancora oggi avveniristiche, e la produzione limitata hanno contribuito a creare un’aura di esclusività intorno all’Isuzu VehiCROSS, un modello che non passa inosservato e che ha anticipato molte tendenze del design automobilistico.

Ultimi, ma non ultimi

Il segmento dei SUV premium vide un’anticipazione importante con l’Infiniti QX4 (1997-2003), che portò tecnologia avanzata e soluzioni derivate persino dalla leggendaria Skyline GT-R. L’Infiniti QX4 segnò il debutto del marchio giapponese nel mondo dei fuoristrada di lusso, anticipando una tendenza che oggi è diventata mainstream.

Infine, per chi desiderava un’esperienza di guida all’aria aperta e massima versatilità, l’Isuzu Amigo Rodeo (1998-2003) rappresentava la scelta ideale. Con il suo tetto rimovibile, il Isuzu Amigo Rodeo offriva divertimento puro e un approccio “open air” che pochi altri modelli potevano garantire.

La buona notizia per gli appassionati è che molti di questi SUV iconici degli anni 90 sono ancora reperibili a prezzi relativamente accessibili. Un’opportunità unica per chi vuole distinguersi alla guida di un’auto con personalità, stile e una storia tutta da raccontare, in un’epoca dominata dal conformismo automobilistico.

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