Può Bugatti Veyron essere la scelta giusta per viaggiare? Insomma
Ed Bolian al volante della sua Bugatti Veyron riceve una multa in New Mexico: il viaggio mette in luce rischi, responsabilità e sicurezza delle hypercar su strade pubbliche
Quando il fascino delle hypercar incontra la rigidità delle normative stradali, il risultato può essere tanto spettacolare quanto problematico. È quanto accaduto a Ed Bolian, noto youtuber e collezionista di auto di lusso, protagonista di una vicenda che mette in discussione il rapporto tra tecnologia estrema e legalità sulle strade pubbliche. Il suo recente viaggio Usa a bordo di una delle vetture più iconiche al mondo, la Bugatti Veyron, si è trasformato in un caso esemplare di come il desiderio di performance possa scontrarsi con i limiti imposti dalla legge, soprattutto quando si superano i confini della prudenza.
Un senso di insicurezza
Durante un trasferimento che lo ha visto attraversare gli sconfinati paesaggi del New Mexico, Bolian ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi possedere un’auto capace di raggiungere velocità superiori ai 400 km/h. La supercar francese, famosa per i suoi oltre mille cavalli di potenza e per il comfort di alto livello, si è rivelata un compagno di viaggio straordinario, tanto da spingere Bolian a paragonarla favorevolmente a marchi rivali come Pagani, Koenigsegg e McLaren. Eppure, proprio questa combinazione di prestazioni estreme e comodità inaspettata ha contribuito a generare un senso di sicurezza che si è rivelato fatale.
Il risultato? Una multa da record, definita dallo stesso Bolian come la “peggiore” mai ricevuta, anche se il collezionista ha scelto di non rivelare dettagli precisi sulle cifre o sulle conseguenze processuali. L’episodio, avvenuto su una delle arterie principali del New Mexico, riaccende un dibattito che da anni anima la comunità degli appassionati di auto ad alte prestazioni: è davvero possibile sfruttare il potenziale di una hypercar sulle strade pubbliche senza mettere a rischio la sicurezza collettiva?
L’estrema confidenza può essere un problema
Bolian, nel raccontare la sua esperienza, ha sottolineato aspetti della Bugatti Veyron spesso trascurati dalla stampa specializzata. L’abitacolo ampio, i sedili ergonomici e la stabilità ineguagliabile anche alle alte velocità rendono questa vettura una delle più sofisticate mai prodotte. Tuttavia, è proprio questa sensazione di controllo e affidabilità che può indurre i conducenti a sottovalutare i pericoli reali. Esperti di sicurezza stradale ricordano che, nonostante l’avanzamento tecnologico, le leggi della fisica restano inesorabili: con l’aumentare della velocità, crescono in modo esponenziale sia le distanze di frenata sia le forze in gioco in caso di impatto.
Le autorità del New Mexico non fanno sconti: per chi si lascia tentare dall’ebbrezza della velocità su strade pubbliche, le sanzioni possono essere molto severe. Oltre a multe salate, si rischiano la decurtazione di punti sulla patente e, nei casi più gravi, il sequestro del veicolo. Queste misure, spiegano i legislatori, non fanno distinzioni tra conducenti esperti e semplici appassionati: la sicurezza degli utenti della strada viene sempre prima.
Un enigma da risolvere con difficoltà
La comunità degli amanti delle supercar resta divisa. Da un lato, c’è chi rivendica il diritto di godere appieno delle prestazioni di un’auto esclusiva come la Bugatti Veyron, sostenendo che solo circuiti chiusi e piste dedicate possano offrire il contesto adeguato per simili esperienze. Dall’altro, cresce la consapevolezza che la responsabilità individuale debba prevalere, specialmente quando si tratta di mezzi così potenti e potenzialmente pericolosi.
Il caso di Ed Bolian diventa così emblematico di una tensione che sembra difficile da risolvere: da una parte l’attrazione irresistibile verso il vertice dell’ingegneria automobilistica rappresentato dalle hypercar, dall’altra la necessità di rispettare norme pensate per proteggere la collettività. Per i proprietari di vetture estreme, il messaggio è chiaro: la passione per la velocità e le emozioni forti devono sempre confrontarsi con i limiti della legge e con la priorità della sicurezza pubblica, indipendentemente dal valore dell’auto o dall’abilità di chi la guida.