Mazda rivoluziona i motori: nuovo sei tempi a idrogeno a zero emissioni

Mazda brevetta un motore sei tempi che trasforma la benzina in idrogeno, abbattendo le emissioni di CO2 e offrendo una valida alternativa ai veicoli elettrici

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 28 ago 2025
Mazda rivoluziona i motori: nuovo sei tempi a idrogeno a zero emissioni

Nel panorama dell’innovazione automobilistica, un nuovo brevetto sta attirando l’attenzione di esperti e appassionati: si tratta della proposta Mazda per una mobilità più pulita, che promette di cambiare le regole del gioco. In un momento storico in cui la corsa verso l’elettrificazione sembra inarrestabile, il marchio giapponese si distingue presentando una soluzione alternativa e concreta. Il cuore di questa rivoluzione è un motore sei tempi che, grazie a un ingegnoso sistema di reforming del carburante, trasforma la benzina in idrogeno pulito, abbattendo drasticamente le emissioni CO2 e offrendo una via d’uscita alle criticità che affliggono i veicoli elettrici.

Una soluzione tecnica intelligente

Il nuovo propulsore, descritto nel brevetto denominato “fuel reforming system for vehicle”, introduce due fasi supplementari rispetto al tradizionale ciclo a quattro tempi. Queste fasi aggiuntive rappresentano il vero punto di svolta: durante il processo, il calore e speciali catalizzatori interni consentono di separare l’idrogeno dal carbonio contenuto nella benzina. Il risultato è duplice: da un lato, l’idrogeno alimenta la combustione interna garantendo una spinta pulita e potente; dall’altro, il carbonio viene raccolto in un apposito serbatoio, pronto per essere smaltito o riutilizzato in altri settori industriali, come la siderurgia o la produzione di pigmenti.

Ciò che rende questa tecnologia particolarmente interessante è la sua capacità di offrire emissioni ridotte senza la necessità di rivoluzionare l’attuale rete distribuzione benzina. In altre parole, il motore può essere alimentato con la benzina tradizionale reperibile in qualsiasi stazione di servizio, sfruttando le infrastrutture esistenti e superando uno degli ostacoli principali alla diffusione della mobilità elettrica: la carenza di punti di ricarica rapida e l’autonomia ancora limitata.

Una vera alternativa

In un settore che si interroga sulle reali possibilità di abbandonare i combustibili fossili, la soluzione Mazda sembra proporre una “terza via” tra i tradizionali motori termici e le propulsioni elettriche. Il motore sei tempi non solo è compatibile con i carburanti attuali, ma mantiene anche una notevole flessibilità d’uso: in caso di necessità, può funzionare con benzina convenzionale, senza compromettere la mobilità dell’utente. Questo aspetto potrebbe rivelarsi decisivo per una transizione graduale verso la mobilità sostenibile, senza traumi né per i consumatori né per le infrastrutture.

Tuttavia, non mancano le sfide tecniche e pratiche. L’aggiunta di due cicli supplementari rende il propulsore più complesso dal punto di vista meccanico, sollevando interrogativi sui costi manutenzione e sull’affidabilità a lungo termine. La gestione del carbonio raccolto, inoltre, rappresenta un nodo cruciale: ogni litro di benzina utilizzato produce circa 5,5 kg di carbonio che devono essere smaltiti o valorizzati in modo sostenibile, evitando che il problema venga semplicemente spostato da un comparto all’altro.

Da verificare l’efficienza reale

Anche l’efficienza reale del sistema resta da verificare. Sarà fondamentale capire se il motore sei tempi riuscirà a garantire prestazioni competitive rispetto alle tecnologie esistenti, sia in termini di consumi sia di costi per l’utente finale. Il prezzo dei veicoli dotati di questa innovazione potrebbe infatti risentire della maggiore complessità costruttiva e delle soluzioni adottate per la gestione del carbonio.

Nonostante queste incognite, la proposta Mazda si inserisce con forza nel dibattito sulla mobilità del futuro. L’idea di utilizzare il reforming per produrre idrogeno direttamente a bordo, riducendo drasticamente le emissioni CO2 e sfruttando la rete distribuzione benzina già esistente, potrebbe rappresentare un compromesso ideale tra esigenze ambientali e praticità.

In conclusione, la sfida lanciata da Mazda va ben oltre il semplice sviluppo di un nuovo motore: è un invito a ripensare il concetto stesso di mobilità sostenibile, offrendo un’alternativa concreta ai veicoli elettrici e aprendo la strada a un futuro in cui innovazione e rispetto per l’ambiente possano finalmente andare di pari passo.

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