Le vittime della strada sono in calo nel 2025: dove avvengono più incidenti
ACI e ISTAT: nel primo semestre 2025 in Italia vittime -6,8%, incidenti e feriti in calo. Criticità su autostrade e strade extraurbane, serve azione mirata
Nel primo semestre del 2025, il tema della sicurezza stradale in Italia si conferma centrale nel dibattito pubblico, con numeri che testimoniano progressi ma anche sfide ancora aperte. Ogni giorno sulle nostre strade si contano ben 455 incidenti stradali, 614 feriti e, purtroppo, una vittima ogni tre ore e mezza. Secondo i dati diffusi da ACI e ISTAT, nei primi sei mesi dell’anno sono stati registrati 82.344 sinistri con lesioni (-1,3% rispetto al 2024), 111.090 persone ferite (-1,2%) e 1.310 vittime entro il trentesimo giorno dall’evento (-6,8%). Un miglioramento rispetto al periodo precedente, che lascia intravedere segnali incoraggianti, ma la strada verso gli obiettivi europei – dimezzare vittime e feriti gravi entro il 2030 – rimane ancora lunga e impegnativa.
Il confronto con il passato: un’analisi in chiave europea
Guardando ai dati del primo semestre 2019, anno di riferimento per il programma “Road Safety Policy Framework 2021-2030” della Commissione Europea, emerge un trend positivo: gli incidenti stradali sono calati dell’1,5%, i feriti del 5,0% e le vittime del 14,6%. Questi risultati indicano che le politiche di prevenzione e i miglioramenti tecnologici stanno avendo un impatto, ma secondo gli analisti la velocità di riduzione non è ancora sufficiente per raggiungere i target comunitari nei tempi stabiliti. Sarà necessario intensificare le azioni e puntare su strategie sempre più integrate e mirate alla sicurezza stradale.
Dove accadono gli incidenti: il quadro geografico
Analizzando la distribuzione geografica degli incidenti stradali, si nota che le strade urbane continuano a rappresentare il contesto più critico, concentrando il 73,3% dei sinistri. Nonostante ciò, si registra una diminuzione delle vittime dell’8,4% rispetto al semestre precedente, segno che gli interventi locali stanno iniziando a produrre effetti positivi. Diverso invece il quadro sulle strade extraurbane: qui si verifica il 21,3% degli incidenti stradali, ma quasi la metà dei decessi (49,1%) avviene proprio fuori dai centri abitati, a conferma della maggiore pericolosità di queste tratte. Preoccupante anche la situazione sulle autostrade, che pur rappresentando solo il 5,4% degli incidenti, vedono un incremento delle vittime del 4,4%, segnale di impatti particolarmente violenti e di criticità ancora irrisolte.
Le cause del miglioramento complessivo
Il calo generale delle vittime viene attribuito dagli esperti a una combinazione di fattori: l’evoluzione dei dispositivi di sicurezza montati sui veicoli, la diffusione dei sistemi di assistenza alla guida, campagne di sensibilizzazione più incisive, interventi puntuali su velocità e sicurezza negli incroci, oltre a un sistema di soccorso sempre più tempestivo ed efficiente. Tuttavia, restano evidenti le criticità sulle strade extraurbane e sulle autostrade, dove la violenza degli impatti e la gravità delle conseguenze richiedono interventi specifici: potenziamento delle barriere protettive, maggiore severità nei controlli sulla velocità e una manutenzione costante delle infrastrutture sono misure imprescindibili per ridurre ulteriormente i rischi.
La prospettiva delle istituzioni: una sfida pluriennale
Le istituzioni pubbliche interpretano il -6,8% di vittime come un segnale positivo, ma sottolineano la necessità di una strategia coordinata e di lungo periodo per raggiungere gli obiettivi del 2030. ACI e ISTAT continueranno a fornire dati dettagliati per orientare le scelte di policy, mentre la collaborazione tra enti locali, forze dell’ordine, case automobilistiche e operatori sanitari sarà fondamentale per trasformare i numeri in consapevolezza diffusa. Non bisogna dimenticare che ogni ora, quasi 19 incidenti stradali e 26 feriti ricordano l’importanza del rispetto dei limiti di velocità, dell’uso dei sistemi di ritenuta e di una guida responsabile.
Prossimi step: investimenti e controlli per dimezzare i danni
Il futuro della sicurezza stradale italiana passa attraverso investimenti infrastrutturali più consistenti, il rafforzamento dei controlli – soprattutto nei contesti dove gli impatti sono più gravi, come strade extraurbane e autostrade – e campagne educative rivolte a tutti gli utenti della strada. I dati del primo semestre 2025 offrono una mappa precisa delle aree più critiche e delle priorità su cui concentrare risorse e interventi. Solo attraverso una combinazione efficace di prevenzione, tempestività nei soccorsi e politiche integrate sarà possibile ridurre ulteriormente la mortalità e le conseguenze invalidanti a lungo termine, avvicinandosi così agli ambiziosi traguardi fissati dall’Unione Europea.