JLR bloccata da un attacco hacker: produzione ferma dal 1º settembre
Attacco hacker a Jaguar Land Rover: produzione ferma, danni per milioni, fornitori in crisi e rischio tagli al personale. Governo valuta aiuti
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Un evento senza precedenti ha scosso il settore automobilistico britannico: una paralisi informatica ha colpito Jaguar Land Rover, costringendo il gruppo a interrompere la produzione per oltre due settimane. Questa crisi, scatenata da un sofisticato attacco hacker, sta generando perdite stimate in 5 milioni di sterline al giorno e mette a rischio l’intera catena dei fornitori del colosso inglese. Le ripercussioni economiche e sociali di questa vicenda stanno travolgendo non solo la casa automobilistica, ma tutto l’ecosistema industriale che ruota attorno al marchio.
L’attacco degli hacker
Secondo quanto emerso, il gruppo criminale noto come Scattered Lapsus$ Hunters ha rivendicato la responsabilità dell’attacco hacker. Gli aggressori sono riusciti a penetrare nei sistemi informatici dell’azienda sfruttando una vulnerabilità critica del software SAP Netweaver. Nonostante questa falla fosse già stata individuata e risolta con un aggiornamento all’inizio dell’anno, resta il dubbio se Jaguar Land Rover avesse effettivamente applicato la patch di sicurezza. L’incertezza persiste anche sull’entità dei dati rubati e sulle eventuali richieste di riscatto avanzate dai cybercriminali, lasciando l’azienda e i suoi partner in una situazione di grande precarietà.
L’impatto della crisi va ben oltre i cancelli degli stabilimenti. Il blocco della produzione ha messo in seria difficoltà centinaia di fornitori, in particolare le realtà più piccole e meno strutturate, che ora rischiano il collasso finanziario. La gravità della situazione ha spinto il governo britannico a prendere in considerazione misure straordinarie di sostegno economico, simili a quelle adottate durante la pandemia. L’obiettivo è tutelare i lavoratori temporaneamente inattivi e garantire la sopravvivenza della filiera, un pilastro fondamentale per l’economia del Regno Unito.
Un momento complicato
Questa emergenza digitale arriva in un momento già complicato per Jaguar Land Rover. Da un lato, il marchio Land Rover mantiene una posizione relativamente solida, riuscendo a contenere le difficoltà e a salvaguardare una parte significativa del proprio mercato. Dall’altro, il brand Jaguar attraversa una fase critica: la mancanza di nuovi modelli in produzione e la dipendenza dalle scorte residue hanno portato a un forte ridimensionamento delle vendite. Il quadro si complica ulteriormente a causa dei dazi statunitensi, che limitano le esportazioni verso uno dei mercati più strategici per il gruppo, e da un calo delle vendite del 15,1% registrato nel secondo trimestre del 2025.
Per tentare di arginare le conseguenze di questa crisi senza precedenti, la casa madre indiana Tata ha annunciato un drastico taglio del personale dirigenziale nel Regno Unito. Il piano prevede la riduzione di circa 500 posizioni, principalmente attraverso licenziamenti volontari, nel tentativo di contenere i costi e salvaguardare la competitività dell’azienda in uno scenario internazionale sempre più complesso.
Un mondo vulnerabile
L’attacco subito da Jaguar Land Rover mette in luce la vulnerabilità delle moderne aziende manifatturiere di fronte alle minacce informatiche. Un singolo punto debole nei sistemi di cybersecurity può innescare una reazione a catena, capace di paralizzare la produzione, mettere in ginocchio i fornitori e generare perdite economiche di portata incalcolabile. Il caso solleva interrogativi cruciali sulla gestione della sicurezza digitale, sulla tempestività degli aggiornamenti software e sulla capacità di risposta delle imprese a eventi di questa gravità.
Nel contesto attuale, il ruolo della cybersecurity emerge come elemento strategico per la sopravvivenza e la resilienza dell’industria automobilistica. La vicenda di Jaguar Land Rover rappresenta un monito per tutto il settore: investire in sicurezza informatica non è più una scelta, ma una necessità imprescindibile per proteggere il valore aziendale, la fiducia dei clienti e la stabilità dell’intera filiera produttiva.
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