Il SUV parcheggiato sulla ciclabile blocca il traffico: giorno rovinato

Il centro di Treviso il 24 dicembre ha subito un grave blocco del traffico per un SUV parcheggiato sulla pista ciclabile: disagi per autobus e intervento della polizia locale

Il SUV parcheggiato sulla ciclabile blocca il traffico: giorno rovinato
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Giorgio Colari
Pubblicato il 31 dic 2025

Nel cuore di Treviso, il problema delle piste ciclabili invase dalle auto continua a rappresentare una sfida quotidiana per la vivibilità urbana e la sicurezza di chi sceglie mezzi di trasporto alternativi. Un episodio emblematico si è verificato proprio alla vigilia di Natale, il 24 dicembre 2025, quando un SUV parcheggiato in modo improprio sulla corsia ciclabile di via Canova ha generato un vero e proprio traffico bloccato, paralizzando la circolazione, creando disagio ai cittadini e costringendo gli autobus urbani a fermarsi. I passeggeri, tra cui numerosi anziani e famiglie, sono stati costretti a scendere in condizioni precarie, proprio mentre il centro storico si animava per gli acquisti natalizi.

Il parcheggio illegale

Il fenomeno del parcheggio illegale sulle corsie dedicate alle biciclette non è certo nuovo in città. Secondo i dati della polizia locale, nei sei mesi precedenti sono state elevate ben 116 sanzioni per violazioni di questo tipo, segno di una criticità ormai strutturale che mina le basi della mobilità sostenibile. Nonostante una politica di “tolleranza zero” adottata nel 2016 avesse dato risultati apprezzabili, oggi la situazione sembra essersi nuovamente aggravata, alimentando il malcontento tra residenti, commercianti e visitatori.

Le conseguenze di questi comportamenti incivili sono evidenti: la mancata fruibilità delle piste ciclabili determina effetti a catena su tutto il sistema della mobilità urbana. Gli autisti degli autobus, impossibilitati a proseguire, sono costretti a fermarsi, i ciclisti rischiano di dover immettersi nel traffico automobilistico, aumentando il rischio di incidenti, e le principali arterie cittadine si congestionano rapidamente. Il caso di via Canova, aggravato dall’afflusso straordinario dovuto alle festività, ha amplificato i disagi, coinvolgendo non solo i residenti ma anche i tanti turisti presenti in città.

Regole più rigide

Un commerciante del centro storico ha dichiarato: «Serve più controllo e misure strutturali», esprimendo una frustrazione condivisa da molti. In effetti, le segnalazioni di parcheggio illegale sulle corsie ciclabili si susseguono ormai da anni, con un incremento significativo nei periodi di maggiore affluenza. Gli esperti di mobilità urbana sottolineano come le sole sanzioni amministrative, seppur necessarie, non siano sufficienti a risolvere il problema. Secondo studi recenti, servono interventi integrati che comprendano una migliore pianificazione dei parcheggi, l’installazione di dissuasori fisici lungo le corsie, sistemi di controllo elettronico e campagne di sensibilizzazione rivolte agli automobilisti.

In altre città italiane ed europee, sono state sperimentate con successo misure come la rimozione immediata dei veicoli tramite carro attrezzi e l’uso di fototrappole nei tratti più critici. Si tratta di soluzioni che anche Treviso potrebbe adottare per proteggere efficacemente le sue piste ciclabili e promuovere una reale mobilità sostenibile. Gli urbanisti sono concordi nell’affermare che solo la separazione fisica dei percorsi ciclabili dalla carreggiata stradale può prevenire episodi di sosta selvaggia e garantire la sicurezza di chi sceglie la bicicletta per i propri spostamenti.

Una pianificazione più sostenibile

Dal punto di vista della pianificazione urbana, il rafforzamento della mobilità sostenibile dipende dalla capacità dell’amministrazione di proteggere concretamente gli spazi riservati alle biciclette. Investire in infrastrutture dedicate, come percorsi ciclabili protetti e aree di sosta ben segnalate, è fondamentale per evitare che semplici infrazioni possano paralizzare interi quartieri. Il caso del SUV parcheggiato in via Canova ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni la necessità di aggiornare strumenti e strategie di controllo.

La polizia locale si trova oggi a dover bilanciare la necessità di garantire l’accesso al centro storico con quella di assicurare la sicurezza dei trasporti pubblici e l’efficienza della mobilità attiva. L’episodio del 24 dicembre ha rilanciato il dibattito sull’urgenza di combinare controlli mirati, campagne informative – soprattutto nei periodi festivi – e interventi infrastrutturali per costruire una città più sicura, accessibile e sostenibile per tutti.

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