Ferrari, addio al mago dei motori: andrà in Audi con Binotto
Wolf Zimmermann, padre dei motori Ferrari, lascia Maranello dopo 11 anni. Ecco cosa cambia per la Scuderia in vista della rivoluzione tecnica del 2026
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Scossa ai vertici del mondo Ferrari: uno dei protagonisti dell’era moderna di Maranello, Wolf Zimmermann, saluta il Cavallino Rampante dopo oltre un decennio di successi per intraprendere una nuova avventura con Audi. Questo addio, tutt’altro che ordinario, si inserisce in un momento cruciale per la squadra italiana, che si trova nel pieno di una delicata fase di transizione tecnica in vista del regolamento 2026. La notizia non riguarda solo un cambio di casacca: è l’emblema di un mercato tecnico sempre più fluido, dove competenze e know-how di altissimo livello sono la chiave per il futuro della Formula 1.
Addio consensuale
La separazione tra Ferrari e Wolf Zimmermann avviene in modo consensuale, ma segna un autentico spartiacque nella storia recente del team. Zimmermann, noto per la sua genialità nel campo dei motori e considerato il padre delle ultime generazioni di power unit di Maranello, era arrivato undici anni fa su suggerimento di Mattia Binotto, allora direttore tecnico. Il suo contributo è stato fondamentale per riportare la scuderia ai vertici della massima serie automobilistica, grazie a innovazioni come il motore “Superfast” e lo sviluppo della nuova generazione di propulsori, pensati proprio per affrontare le sfide poste dal futuro regolamento 2026.
Dietro questa rivoluzione tecnica c’è la regia di Mattia Binotto, ora a capo del programma Formula 1 di Audi. È stato lui a convincere Zimmermann a guidare il progetto motoristico del marchio tedesco, che dopo l’acquisizione di Sauber si prepara a debuttare ufficialmente in griglia tra due anni. Insieme a Zimmermann, anche il suo vice Lars Schmidt farà le valigie per la Germania, portando in dote un patrimonio di esperienza che potrebbe rivelarsi determinante nella nuova era delle competizioni.
Normale avvicendamento tecnico
Nonostante la portata delle uscite, in casa Ferrari si preferisce parlare di normale avvicendamento tecnico, piuttosto che di fuga di cervelli. La risposta della squadra italiana non si è fatta attendere: sono già stati pianificati nuovi innesti di rilievo, provenienti da realtà come Alpine e Mercedes, a conferma di un mercato degli ingegneri estremamente dinamico e competitivo. A guidare il coordinamento del progetto motori resterà Enrico Gualtieri, figura di spicco che ha resistito alle sirene di altri top team, scegliendo di proseguire la propria avventura a Maranello.
Il 2026 rappresenterà un vero e proprio punto di svolta per la Formula 1: le monoposto saranno più leggere e le power unit dovranno trovare un equilibrio perfetto tra energia elettrica e motore endotermico. Questo cambiamento epocale ha già iniziato a scuotere il paddock, accelerando la “danza” dei tecnici tra i vari team. Da un lato, Maranello si è assicurata l’esperienza dell’aerodinamico Franck Sanchez, pronto a lavorare fianco a fianco con Diego Tondi; dall’altro, ha visto partire Ioannis Veloudis, specialista delle gallerie del vento, che ha scelto nuove sfide altrove.
Riorganizzazione interna
La Ferrari si trova ora di fronte a una fase di riorganizzazione interna che dovrà essere tanto rapida quanto efficace. La solidità della struttura tecnica, unita all’arrivo di nuove competenze, alimenta le speranze dei tifosi, desiderosi di vedere il Cavallino Rampante nuovamente protagonista. Il clima nel paddock è di grande attenzione: ogni mossa, ogni scelta di uomini e strategie, può diventare determinante per la rincorsa al successo nella nuova era della Formula 1.
In un contesto così competitivo e in costante evoluzione, la capacità di adattamento e innovazione sarà il vero banco di prova per la Ferrari. Con il cambio regolamentare ormai alle porte, Maranello dovrà dimostrare ancora una volta di saper reinventarsi, mantenendo saldo l’obiettivo di rimanere al vertice e conquistare nuovi traguardi. L’addio di Wolf Zimmermann e il suo approdo in Audi sono solo l’ultima testimonianza di un mercato tecnico in fermento, dove il valore delle persone fa la differenza e il futuro si costruisce oggi, una scelta alla volta.
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