Era la più potente delle giapponesi anni '90: oggi è dimenticata
Scopri la storia, le caratteristiche e il valore attuale della Mitsubishi 3000GT, la sportiva giapponese hi-tech che sfidò Supra, RX-7 e NSX
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Nell’epoca d’oro delle auto sportive giapponesi, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, un modello straordinario ha rischiato di passare inosservato, oscurato dal successo delle sue rivali più celebrate. Eppure, oggi, la Mitsubishi 3000GT sta finalmente vivendo una meritata riscoperta tra gli appassionati e i collezionisti di tutto il mondo, pronta a riconquistare il posto che le spetta tra le leggende del movimento JDM.
In quegli anni, il mercato nipponico delle sportive vedeva una vera e propria corsa all’innovazione: modelli come Toyota Supra, Nissan 300ZX, Mazda RX-7 e Honda NSX rappresentavano il vertice dell’ingegneria giapponese, ognuno con la propria filosofia progettuale e una forte identità. In questo scenario, la Mitsubishi 3000GT fece il suo debutto nel 1990, proponendosi come una grand tourer dalle ambizioni internazionali, ispirata ai fasti delle granturismo europee ma profondamente radicata nella cultura tecnica del Sol Levante.
La versione di punta
La versione di punta, la mitica VR-4, incarnava tutto ciò che di più avanzato Mitsubishi potesse offrire in termini di tecnologia applicata all’automobile. Sotto il cofano pulsava un V6 3.0 biturbo, in grado di sprigionare fino a 320 CV nelle ultime evoluzioni dedicate al mercato americano. A rendere unica questa coupé era però l’arsenale tecnologico: trazione integrale permanente, quattro ruote sterzanti, sospensioni attive e appendici aerodinamiche mobili, soluzioni che la distinguevano nettamente da ogni altra concorrente del periodo. Nessuna delle auto sportive giapponesi contemporanee poteva vantare una simile concentrazione di innovazione.
Il peso superiore ai 1.700 kg poteva sembrare un limite, ma la sofisticata architettura tecnica della Mitsubishi 3000GT riusciva a trasformarlo in un punto di forza, regalando un comportamento stradale equilibrato e sicuro, senza rinunciare a comfort e versatilità. La trasmissione manuale, inizialmente a cinque marce e successivamente a sei, si combinava con una gestione della coppia raffinata, assicurando al pilota una guida coinvolgente in ogni situazione.
Un capitolo a parte merita la collaborazione con Chrysler, da cui nacque la Dodge Stealth. Questa gemella americana condivideva la meccanica della 3000GT ma si distingueva per uno stile tutto suo, diventando presto un oggetto di culto tra gli appassionati d’oltreoceano. Un raro esempio di badge engineering di successo, capace di rafforzare ulteriormente il mito della coupé Mitsubishi anche fuori dai confini giapponesi.
Tante rivali nipponiche
Ciò che realmente differenziava la Mitsubishi 3000GT dalle altre icone JDM era il suo approccio unico al concetto di sportività. Se la Toyota Supra puntava sulla robustezza e sulla straordinaria facilità di elaborazione del motore 2JZ, la Nissan 300ZX offriva equilibrio e soluzioni più tradizionali, la Mazda RX-7 esaltava la leggerezza grazie al rotativo e la Honda NSX si proponeva come una vera supercar con telaio in alluminio, la creazione Mitsubishi si posizionava come una grand tourer polivalente, all’avanguardia per dotazione tecnica e comfort.
Gli interni della 3000GT rispecchiavano questa vocazione: materiali di qualità, sedili in pelle, climatizzatore automatico e impianti audio di alto livello, tutto studiato per offrire un’esperienza premium. Tra le versioni più esclusive, la Spyder con tetto rigido retrattile rappresentava l’apice della raffinatezza e della complessità tecnica del modello, diventando un vero oggetto del desiderio per i collezionisti.
Oggi non vale molto
Oggi, il mercato dell’usato offre una nuova occasione per riscoprire la Mitsubishi 3000GT. Se alla fine degli anni ’90 la VR-4 veniva proposta a listino a circa 45.000 dollari, attualmente è possibile trovare esemplari ben tenuti tra i 12.000 e i 20.000 dollari, con punte di 25.000 per le rare Spyder o per le unità in condizioni impeccabili. Prezzi che restano accessibili, anche a causa della complessità della manutenzione e della difficoltà nel reperire alcuni ricambi specifici, ma che stanno lentamente crescendo in parallelo al riconoscimento storico e collezionistico del modello.
La tardiva rivalutazione della Mitsubishi 3000GT dimostra quanto il fascino delle auto sportive giapponesi degli anni ’90 sia ancora vivo e capace di emozionare. Oggi, questa coupé ad alta tecnologia e dal carattere distintivo sta finalmente ottenendo la considerazione che merita, affermandosi come una delle più affascinanti grand tourer di quell’irripetibile stagione automobilistica.
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