Controlli Polizia, ora riescono scoprire le manomissioni sul diesel

Nuovi dispositivi collegati all'OBD permettono alla Polizia Stradale di identificare in pochi minuti manomissioni su DPF, EGR e sistemi AdBlue. Sanzioni severe e controlli capillari

Controlli Polizia, ora riescono scoprire le manomissioni sul diesel
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 nov 2025

L’evoluzione delle tecnologie per il controllo delle emissioni sta rivoluzionando il modo in cui vengono combattute le manomissioni ai dispositivi antinquinamento dei veicoli diesel. Oggi, la Polizia Stradale può contare su strumenti diagnostici portatili avanzati, capaci di identificare in pochi minuti eventuali alterazioni ai sistemi di controllo, direttamente su strade e autostrade. Questi nuovi metodi permettono non solo di ridurre drasticamente i tempi di accertamento, ma anche di aumentare l’efficacia delle verifiche, offrendo prove oggettive e difficilmente contestabili. Un passo avanti significativo nella tutela dell’ambiente e nella lotta all’illegalità nel settore automotive.

Tecnologia e rapidità: come cambiano i controlli su strada

Gli agenti della Sottosezione di Palmanova, con il supporto della Società Autostrade Alto Adriatico, hanno adottato un approccio innovativo ai controlli sui veicoli diesel. Grazie ai dispositivi diagnostici, collegati direttamente alla presa OBD dei mezzi, è ora possibile monitorare in tempo reale il funzionamento dei principali sistemi di post-trattamento dei gas di scarico. L’analisi si concentra su componenti fondamentali come EGR (valvola di ricircolo dei gas di scarico), DPF (filtro antiparticolato) e sistemi AdBlue (riduzione catalitica selettiva).

Questi strumenti sono in grado di leggere parametri essenziali quali la pressione all’interno del filtro antiparticolato, il livello di accumulo di fuliggine e il corretto dosaggio dell’additivo AdBlue. Eventuali anomalie rilevate possono segnalare una manomissione del sistema: dalla rimozione fisica dei filtri alla disattivazione elettronica tramite centralina, fino all’interruzione del dosaggio degli additivi.

In passato, l’accertamento di queste irregolarità richiedeva spesso lunghe ispezioni in officina, con tempi e costi elevati. Oggi, invece, bastano pochi minuti per ottenere risultati affidabili e procedere, se necessario, con le sanzioni previste dalla legge.

Perché si alterano i dispositivi antinquinamento?

Le motivazioni che spingono proprietari e aziende a intervenire sui sistemi antinquinamento sono prevalentemente economiche. La sostituzione di un filtro antiparticolato intasato o la manutenzione di un sistema EGR guasto possono comportare spese rilevanti. Nel settore dei trasporti, inoltre, il fermo tecnico di un veicolo rappresenta una perdita economica significativa, spingendo alcuni operatori a ricorrere a scorciatoie illegali. Tuttavia, queste pratiche non solo danneggiano l’ambiente, ma compromettono anche la concorrenza leale tra le imprese.

Le sanzioni per chi trasgredisce

La lotta alla manomissione dei dispositivi antinquinamento si traduce in sanzioni severe per chi viene colto in flagrante. Le multe possono arrivare fino a 4.000 euro, in particolare nei casi che coinvolgono trasporti internazionali. Oltre alla sanzione pecuniaria, è previsto l’immediato ritiro della carta di circolazione e il fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi. Questi provvedimenti hanno lo scopo di disincentivare comportamenti illeciti e di garantire il rispetto delle regole a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Nuovi scenari per la vigilanza e la manutenzione

L’introduzione di tecnologie avanzate nei controlli su strada rappresenta un’importante evoluzione nelle attività di vigilanza della Polizia Stradale. Grazie alla possibilità di raccogliere dati oggettivi, le forze dell’ordine possono ora intervenire in modo più rapido ed efficace. Al tempo stesso, le officine autorizzate assumono un ruolo sempre più centrale nella manutenzione dei dispositivi, offrendo servizi qualificati e contribuendo a ridurre il rischio di irregolarità.

Non mancano, tuttavia, le critiche da parte di alcuni utenti e operatori del settore, che lamentano i costi elevati associati alla manutenzione dei moderni sistemi antinquinamento. Nonostante ciò, la consapevolezza dei rischi legali ed economici legati alle manomissioni sta crescendo, spingendo sempre più automobilisti e gestori di flotte a rivolgersi a centri specializzati per gli interventi necessari.

Impatto ambientale e prospettive future

L’iniziativa promossa dalla Polizia Stradale di Palmanova evidenzia come la tecnologia possa essere un alleato prezioso nella salvaguardia dell’ambiente. È prevedibile che, nei prossimi anni, i controlli su strada diventeranno sempre più frequenti e sofisticati, con un possibile inasprimento delle normative a tutela dell’aria che respiriamo.

Per automobilisti e gestori di flotte, il messaggio è chiaro: affidarsi esclusivamente a officine autorizzate per la manutenzione di EGR, DPF e sistemi AdBlue è la scelta più sicura e responsabile. Le scorciatoie illegali non solo espongono a pesanti sanzioni, ma mettono a rischio la reputazione e la sostenibilità economica delle aziende. La strada verso un trasporto più pulito e sicuro passa attraverso l’innovazione tecnologica, la legalità e la consapevolezza collettiva dell’importanza della tutela ambientale.

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