Congo, fine del blocco al cobalto: cosa cambia per l'industria auto

Il Congo revoca il blocco all’export di cobalto e introduce quote annuali. Analisi degli effetti su prezzi, batterie e industria automotive

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 22 set 2025
Congo, fine del blocco al cobalto: cosa cambia per l'industria auto

Dopo mesi di tensioni sui mercati internazionali, arriva una svolta significativa per il settore delle materie prime strategiche: dal 16 ottobre 2025, terminerà il blocco totale sulle esportazioni di cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo. In sostituzione, sarà introdotto un nuovo sistema di quote regolamentate, destinato a ridefinire gli equilibri dell’industria globale delle batterie e del comparto automotive. Una decisione attesa che potrebbe rappresentare il primo passo verso la normalizzazione di un mercato caratterizzato da una recente impennata dei prezzi, con aumenti fino al 60% nel giro di pochi mesi.

L’autorità nazionale ARECOMS ha annunciato un piano di rilascio progressivo del minerale, con una prima fase che prevede l’esportazione di 18.125 tonnellate nel 2025. Questa soglia verrà successivamente ampliata, raggiungendo le 96.600 tonnellate annue nel biennio seguente. Si tratta di un compromesso studiato per tutelare gli interessi economici interni e, allo stesso tempo, rispondere alle pressanti richieste del mercato internazionale, sempre più affamato di questa risorsa fondamentale per la mobilità elettrica.

Ha quasi tutte le riserve di cobalto

La Repubblica Democratica del Congo, detentrice della quasi totalità delle riserve mondiali di cobalto, si trova oggi a dover ripensare la propria strategia commerciale. Il nuovo sistema di quote mira a stabilire un equilibrio tra la necessità di generare valore aggiunto a livello locale e la volontà di mantenere un ruolo centrale nelle filiere produttive globali. Questo cambio di rotta obbligherà le grandi case automobilistiche a ripensare le proprie strategie di approvvigionamento, con effetti a catena su tutta l’industria delle batterie e dei veicoli elettrici.

In risposta a queste nuove dinamiche, i principali attori del settore automotive stanno già valutando diverse alternative. Da un lato, cresce l’interesse verso il riciclo delle batterie esauste, un’opzione che potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dal cobalto vergine. Dall’altro, sono in corso trattative dirette con le autorità congolesi per assicurarsi quote stabili e prevedibili, mentre si moltiplicano gli investimenti in tecnologie emergenti, come le batterie LFP (litio-ferro-fosfato) e quelle a base di nichel e manganese, meno sensibili alle fluttuazioni di questa materia prima.

La nuove regolamentazione

La nuova regolamentazione promossa da ARECOMS potrebbe inoltre avere effetti positivi sulla trasparenza dell’intera filiera. Negli ultimi anni, infatti, il settore minerario congolese è stato spesso al centro di critiche per le condizioni di lavoro e per l’opacità delle pratiche commerciali. Un sistema di quote più chiaro e tracciabile potrebbe favorire standard più elevati, aumentando la responsabilità sociale delle aziende coinvolte e migliorando la percezione pubblica del comparto.

Dal punto di vista dei prezzi, gli analisti prevedono una graduale stabilizzazione, anche se non mancheranno momenti di volatilità dovuti all’incertezza sulle reali disponibilità di cobalto sul mercato. Per il settore automotive, la sfida sarà duplice: da un lato, garantirsi accesso a quantità sufficienti di materia prima nel breve termine; dall’altro, accelerare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative che consentano di ridurre la dipendenza da questo elemento nel lungo periodo.

Uno dei settori più esposti

In questo scenario, la mobilità elettrica si conferma uno dei settori più esposti alle dinamiche di approvvigionamento del cobalto. L’aumento della domanda globale di veicoli a zero emissioni rende ancora più cruciale la capacità delle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti regolatori e di investire in nuove tecnologie. La decisione della Repubblica Democratica del Congo rappresenta dunque un banco di prova per tutta l’industria: solo chi saprà coniugare flessibilità, innovazione e responsabilità potrà mantenere la leadership in un mercato sempre più competitivo e attento alle tematiche della sostenibilità.

In definitiva, la fine del blocco e l’introduzione di un sistema di quote rappresentano un’opportunità per ripensare l’intera filiera delle batterie e della mobilità elettrica, ponendo le basi per una crescita più equilibrata e sostenibile del settore. Il ruolo di ARECOMS sarà cruciale nel garantire che questa transizione avvenga in modo ordinato, trasparente e vantaggioso sia per la Repubblica Democratica del Congo sia per gli attori globali dell’automotive.

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