Il 16 giugno sarà l'ultimo giorno dei motori Fire a Termoli
Chiusura del reparto motori Fire a Termoli: addio a 40 anni di storia industriale italiana. Scopri il futuro dello stabilimento Stellantis
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Quarant’anni di storia, 23 milioni di veicoli equipaggiati e un simbolo dell’eccellenza manifatturiera italiana: i celebri motori Fire dello stabilimento di Termoli si avviano verso il tramonto. Il 16 giugno 2025 sarà una data storica per l’industria automobilistica italiana, segnando la chiusura della produzione di questi iconici propulsori, che hanno rappresentato un pilastro tecnologico e industriale sin dal loro debutto nel 1985, alla presenza del Presidente Pertini e dell’Avvocato Agnelli.
Un motore che ha fatto la storia
Il nome Fire, acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, ha incarnato per decenni l’innovazione e la qualità del made in Italy, equipaggiando non solo vetture FIAT, ma anche modelli Jeep, Lancia e Alfa Romeo. La loro versatilità e affidabilità li hanno resi un punto di riferimento per l’intero settore. Con il loro ritiro, si chiude un capitolo significativo della storia dell’industria automobilistica nazionale.
In un comunicato ufficiale, la Uilm ha voluto rendere omaggio ai lavoratori che, con passione e competenza, hanno contribuito al successo di questa produzione. L’importanza dei motori Fire non risiede solo nella loro tecnologia, ma anche nel ruolo che hanno giocato nel consolidare l’identità industriale italiana. Tuttavia, il tempo dell’innovazione non si ferma, e lo stabilimento molisano guarda ora al futuro.
Arriveranno i cambi elettrificati
A partire dal 2026, lo stabilimento di Termoli sarà riconvertito per dedicarsi alla produzione di cambi elettrificati eDCT, rispondendo così alle nuove esigenze del mercato, sempre più orientato verso la mobilità elettrica. Questo passaggio segna un’evoluzione cruciale per Stellantis, che si impegna a guidare la transizione energetica del settore. Inizialmente, il sito era stato individuato come sede di una Gigafactory per batterie, ma tale progetto risulta attualmente in fase di stallo, sollevando interrogativi sul futuro degli investimenti nella regione.
Non solo i motori Fire: anche la produzione dei più recenti motori FireFly, avviata nel 2020 come evoluzione della storica gamma, terminerà entro la stessa data. Questo completa il quadro di una transizione tecnologica che mira a ridisegnare il panorama produttivo italiano, allineandolo alle nuove sfide globali.
Un ciclo che si chiude
La chiusura del reparto di produzione dei motori Fire rappresenta non solo la fine di un ciclo industriale, ma anche un momento di riflessione e ripartenza per l’intera industria automobilistica nazionale. La Uilm ha sottolineato l’importanza di concentrare gli sforzi su investimenti in innovazione e sulla tutela dell’occupazione, al fine di garantire un futuro sostenibile e competitivo per il settore.
In questo contesto, il ruolo di Stellantis sarà cruciale. La multinazionale dovrà bilanciare l’eredità del passato con la necessità di adattarsi alle nuove tecnologie e alle richieste di un mercato in continua evoluzione. La sfida è ambiziosa, ma fondamentale per mantenere l’Italia tra i protagonisti dell’innovazione automobilistica globale.
Il 16 giugno 2025 non segnerà solo la fine di un’era, ma l’inizio di una nuova fase, dove la tradizione e l’innovazione si incontreranno per scrivere il futuro dell’industria automobilistica italiana. L’addio ai motori Fire sarà quindi un momento simbolico, che ricorderà a tutti quanto sia importante investire nel progresso senza dimenticare le radici di un successo costruito nel tempo.