BYD ATTO 2 DMi, la nuova plug-in sulle nostre strade

BYD presenta in Europa l'ATTO 2 DMi: due versioni Active e Boost, fino a 90 km elettrici, 1.000 km di autonomia combinata, prevendite da dicembre 2025

BYD ATTO 2 DMi, la nuova plug-in sulle nostre strade
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Giorgio Colari
Pubblicato il 21 nov 2025

Con l’arrivo della nuova BYD ATTO 2 DMi sul mercato europeo, il segmento delle plug in hybrid si prepara a una svolta significativa. Il costruttore cinese punta a conquistare un pubblico ancora esitante verso l’elettrico puro, offrendo un’esperienza di guida “a zero ansia da autonomia” e una proposta tecnologica che si fa notare per flessibilità e innovazione. L’ultimo SUV compatto di casa BYD si presenta infatti con una doppia anima, pronta a rispondere alle esigenze di chi vuole sperimentare l’elettrico senza rinunciare alla versatilità di un motore termico.

Il cuore della strategia DMi (Super Hybrid Dual Mode) risiede nella capacità di combinare il meglio dei due mondi: da una parte, un motore benzina da 1.5 litre, dall’altra, motorizzazioni elettriche potenti e due diversi tagli di batteria. L’allestimento Active propone una batteria da 7.8 kWh, garantendo fino a 40 km di autonomia completamente elettrica, ideale per gli spostamenti quotidiani in città e le commissioni urbane. Chi desidera invece prestazioni superiori e una percorrenza a zero emissioni più ampia può orientarsi sulla versione Boost, che porta in dote una batteria da 18 kWh e permette di coprire ben 90 km in modalità solo elettrica.

Differenziazione non solo nelle batterie

Questa differenziazione non si limita alla capacità delle batterie: la Active monta un motore elettrico da 166 PS, mentre la Boost può contare su 212 PS, assicurando così uno scatto e una fluidità di marcia superiori. Ma il vero asso nella manica di BYD ATTO 2 DMi è l’autonomia complessiva, che secondo il ciclo WLTP raggiunge i 930-1.000 km, rendendo questo SUV compatto una delle opzioni più convincenti per chi cerca consumi ridotti senza rinunciare alla libertà di movimento. Soprattutto, la versione più performante promette consumi contenuti a soli 1.8 L per 100 km, un valore che sottolinea la reale efficienza della tecnologia plug in hybrid sviluppata dal brand cinese.

Sul fronte estetico, la ATTO 2 DMi si distingue dalla variante full electric per una calandra più pronunciata, nuovi paraurti e la tinta esclusiva “Midnight Blue”, che conferisce all’auto una personalità decisa e riconoscibile. All’interno, l’abitacolo sposa la modernità digitale: la strumentazione è affidata a un display da 8,8 pollici, mentre il sistema infotainment centrale si affida a uno schermo da 12,8 pollici. La versione Boost si arricchisce ulteriormente con sedili riscaldati, tetto panoramico e la funzione V2L a 3.3 kW, perfetta per alimentare dispositivi esterni durante le soste o i viaggi più lunghi.

Dimensioni contenute

Le dimensioni contenute – 4.330 mm di lunghezza – rendono la ATTO 2 DMi una soluzione ideale per la città, senza rinunciare a comfort e praticità. La differenziazione tra le versioni si riflette anche nei cerchi: 16 pollici per la Active, 17 pollici per la Boost, a sottolineare una filosofia di segmentazione chiara e orientata alle diverse esigenze della clientela. Dal punto di vista commerciale, BYD ha già fissato la roadmap: prevendite a dicembre 2025, consegne dal primo trimestre 2026 e una garanzia costruttore di sei anni, con copertura estesa su powertrain e batteria fino a otto anni.

Nonostante le molte anticipazioni, resta ancora un alone di mistero sul posizionamento di prezzo della versione Boost, elemento chiave per decretare il successo commerciale di questo modello. In attesa dei listini ufficiali, la sfida per BYD si gioca tutta sulla capacità di comunicare in modo efficace i vantaggi concreti della tecnologia DMi nella vita di tutti i giorni e sulla solidità della rete assistenziale europea. Se da un lato gli scettici delle plug in hybrid continuano a interrogarsi sulla reale sostenibilità di una soluzione che privilegia l’elettrico solo su percorsi urbani, dall’altro i pragmatici vedranno in questa proposta il compromesso perfetto in una fase di transizione energetica ancora in pieno svolgimento.

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