Non si accorge dell'autovelox e accumula 28mila euro di multe

Un automobilista di Asti si trova a dover pagare 28.000 euro di multe per un autovelox nascosto. Scopri tutti i dettagli del caso

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 6 giu 2025
Non si accorge dell'autovelox e accumula 28mila euro di multe

Un automobilista della provincia di Asti si è ritrovato al centro di una vicenda che ha dell’incredibile: una richiesta di pagamento di ben 28.000 euro per infrazioni rilevate da un autovelox che, a suo dire, non avrebbe mai notato. Il dispositivo era infatti posizionato dietro una curva e nascosto da una siepe alta tre metri, rendendolo praticamente invisibile.

Il protagonista di questa storia è A.C., un vigilante che, nel 2021, percorreva quotidianamente la strada tra Asti e Tortona per raggiungere il suo posto di lavoro come addetto alla sicurezza in un supermercato. Il tratto stradale incriminato si trova nella frazione di Bazzana di Mombaruzzo, dove un dispositivo di rilevamento della velocità ha registrato numerosi superamenti del limite fissato a 70 km/h.

La scoperta scioccante

La particolarità del caso risiede nella tempistica delle notifiche. Sebbene le infrazioni risalissero al 2021, A.C. ha iniziato a ricevere le prime multe solo tra il 2022 e il 2023. Inizialmente, si trattava di sanzioni di modesta entità per lievi eccessi di velocità, ma la situazione è precipitata a dicembre 2023, quando gli è stata recapitata una comunicazione contenente centinaia di verbali per un importo complessivo di 28.000 euro.

“Non mi ero accorto che ci fosse un autovelox in quel punto. Come posso far fronte a questo debito con uno stipendio di appena 1.100 euro mensili?”, ha dichiarato il vigilante, visibilmente scosso. La questione è ora nelle mani di un avvocato, che sta valutando tutte le possibili strategie legali per affrontare il problema.

Un problema più ampio

Questa vicenda solleva interrogativi che vanno ben oltre il caso individuale di A.C. La collocazione degli autovelox, la loro visibilità e la legittimità delle sanzioni sono temi che continuano a essere oggetto di dibattito in tutta Italia. In particolare, la questione degli apparecchi non omologati ha portato in diverse occasioni all’annullamento delle multe da parte dei tribunali, mettendo in discussione l’efficacia e la trasparenza di questi strumenti.

Molti cittadini percepiscono gli autovelox come strumenti utilizzati principalmente per fare cassa, piuttosto che per garantire la sicurezza stradale. Questo ha contribuito a creare un clima di sfiducia verso le amministrazioni locali, alimentando polemiche e richieste di maggiore regolamentazione. Inoltre, il caso del vigilante astigiano evidenzia un altro aspetto cruciale: l’impatto economico sproporzionato che queste sanzioni possono avere su chi ha redditi modesti.

Verso una soluzione?

Il legale incaricato di difendere A.C. sta ora analizzando ogni aspetto della vicenda. Tra i punti principali al vaglio ci sono la regolarità dell’installazione e dell’omologazione dell’autovelox, nonché l’oggettiva impossibilità economica del cliente di saldare l’intero importo richiesto. Secondo il Codice della Strada, infatti, gli strumenti di rilevamento devono essere chiaramente visibili e posizionati in modo da non cogliere di sorpresa gli automobilisti, pena l’annullamento delle sanzioni.

Questa vicenda, che si aggiunge a numerosi casi simili verificatisi in diverse regioni italiane, potrebbe rappresentare un’opportunità per avviare una riflessione più ampia sulla regolamentazione dei dispositivi di controllo della velocità. È necessario valutare se le sanzioni siano realmente efficaci come strumento educativo per la sicurezza stradale o se, al contrario, rischino di trasformarsi in un onere insostenibile per molti cittadini.

Il caso di A.C. non è solo una storia di disagio personale, ma un esempio emblematico di un problema che riguarda migliaia di automobilisti in Italia. La speranza è che questa vicenda possa contribuire a promuovere una maggiore trasparenza e una gestione più equa delle multe, in linea con i principi di sicurezza e giustizia sociale.

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