Autovelox, censimento al via: trasparenza e caos omologazione in Italia

Il Ministero dei Trasporti avvia il censimento degli autovelox: obbligo di comunicazione dati, spegnimento per chi non si adegua e caos omologazione.

Autovelox, censimento al via: trasparenza e caos omologazione in Italia
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Giorgio Colari
Pubblicato il 1 ott 2025

Il settore della sicurezza stradale italiana sta vivendo una fase di svolta significativa con l’avvio del censimento autovelox a livello nazionale. Una misura tanto attesa quanto discussa, che pone al centro dell’attenzione la necessità di maggiore trasparenza nell’utilizzo dei dispositivi di rilevamento della velocità. Da oggi, infatti, parte ufficialmente la mappatura completa di tutti gli autovelox presenti sul territorio italiano, un’operazione che coinvolge in modo diretto le amministrazioni locali e le forze dell’ordine.

Il Ministero dei Trasporti ha dato il via libera a una nuova piattaforma telematica dedicata, attraverso la quale comuni e polizie locali dovranno comunicare, entro un termine perentorio di 60 giorni, la posizione esatta, le caratteristiche tecniche e lo stato di omologazione autovelox di ciascun apparecchio installato. L’obiettivo è quello di costruire, per la prima volta, una mappa ufficiale, completa e accessibile a tutti i cittadini, rendendo trasparente un sistema che, fino ad oggi, è stato spesso oggetto di polemiche e ricorsi.

La stretta del governo è chiara: chi non adempirà all’obbligo di registrazione vedrà i propri dispositivi spenti a partire dal 30 novembre, con la conseguente perdita di una fonte di multe che, per molti enti locali, rappresenta una voce di bilancio non trascurabile. Questa disposizione segna una netta inversione di tendenza rispetto al passato, quando la collocazione degli autovelox e la loro gestione potevano avvenire con criteri poco uniformi e talvolta poco trasparenti.

L’iniziativa risponde a una richiesta storica di maggiore chiarezza avanzata da associazioni come il Codacons, che da tempo sollecitavano un intervento in grado di restituire fiducia agli automobilisti e di garantire che l’utilizzo dei rilevatori di velocità avvenga secondo regole precise e condivise. Con la pubblicazione dei dati relativi agli autovelox, i cittadini avranno finalmente la possibilità di conoscere l’esatta ubicazione dei dispositivi e di verificare se sono stati installati e gestiti nel rispetto delle normative vigenti.

Tuttavia, rimane ancora aperto il nodo fondamentale della omologazione autovelox, un tema divenuto particolarmente critico dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione dell’aprile 2024. Secondo i dati diffusi dalle principali associazioni dei consumatori, circa il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili risultano non pienamente omologati, ma soltanto approvati, in particolare se installati prima del 2017. Questo dato allarmante mette in luce un problema strutturale che rischia di minare la legittimità di migliaia di sanzioni elevate negli ultimi anni.

La conseguenza più immediata di questa situazione è stata un’ondata di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati, che hanno messo a dura prova la tenuta dei bilanci dei comuni. Le amministrazioni locali, infatti, si trovano oggi a dover bilanciare la necessità di adeguarsi alle nuove disposizioni normative con il rischio concreto di vedere diminuire drasticamente le risorse destinate alla sicurezza stradale. In molti casi, le entrate derivanti dalle multe sono fondamentali per finanziare interventi di manutenzione e miglioramento della viabilità.

Il provvedimento adottato dal Ministero dei Trasporti, pur rappresentando un passo avanti significativo verso una maggiore regolamentazione del settore, non risolve tutti i problemi legati all’utilizzo degli autovelox. Restano da chiarire molti aspetti tecnici e giuridici, in particolare quelli relativi all’omologazione e all’effettiva validità delle sanzioni elevate in passato. Tuttavia, l’avvio del censimento autovelox segna l’inizio di una nuova fase, caratterizzata da una crescente attenzione alle esigenze di trasparenza e legalità, sia per i cittadini che per gli enti pubblici.

In attesa di una riforma organica e definitiva dell’intero sistema di rilevamento della velocità, la mappatura nazionale degli autovelox rappresenta un primo, importante passo verso la costruzione di un rapporto più equilibrato tra istituzioni e cittadini. Un percorso che dovrà necessariamente passare attraverso il confronto e la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, per garantire che la sicurezza stradale sia sempre al servizio della collettività e non solo una questione di bilancio.

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